lunedì 31 agosto 2009

Regione Campania, TUTTI GLI SCANDALI TROVANO CONFERMA

L’europarlamentare del Pdl Enzo Rivellini ha rilasciato la seguente dichiarazione: «In una sanità regionale disastrata, commissariata per lo sforamento dei conti e che non riesce a garantire il diritto costituzionale alla salute (100mila campani circa ogni anno sono costretti ad andare in un’altra regione per farsi curare) stamani, durante la conferenza stampa, sono stati confermati gli scandali da me segnalati, ovvero:
1) Alcuni medici che alla SUN hanno percepito 150mila euro circa di solo straordinario perché l’orario destinato all’assistenza era di sole dodici ore settimanali nella sola fascia oraria 8-14. Il Preside Del Rio, confermando che 5 medici avevano percepito tali somme nel 2006 per un totale di 4 milioni di euro a danno della SUN, ha promesso che, dopo aver spostato la fascia oraria di lavoro ordinario alle ore 20 ed assegnato venti ore di assistenza settimanali, intende allineare l’università napoletana alle altre università italiane, adeguando l’orario destinato all’assistenza a circa 30 ore settimanali con l’aggiunta di una notte senza aggravio di straordinario.
2) E’ confermata l’esistenza dei primari e degli staff di medici che non hanno nulla a che vedere con l’assistenza sanitaria, ma che il Policlinico, naturalmente con aggravi di spesa per la Regione, continua ad avere. Precisamente si parla di:
a) UN PRIMARIO PER IL PRELIEVO E LA CONSERVAZIONE DI PARTI DI CADAVERI, che in un anno, a detta di Del Rio, ha svolto una o due consulenze;
b) Decine di docenti di biochimica e laboratorio, mentre in pianta organica ne sono previsti solo 3;
c) 2 fisici;
d) 6 chimici;
e) 2 primari di statistica sanitaria;
f) 2 farmacologi (statistica dei farmaci);
Il tutto per un totale di circa 20 primari e circa 80 assistenti che nulla hanno a che vedere con l’assistenza sanitaria ma che incidono su noi contribuenti.
3) Lo scandalo degli autisti del II Policlinico che normalmente ricevono la bellezza di 150 ore di straordinario al mese perché non si è continuato a sottoscrivere una convenzione con l’azienda di trasporti ANM;
4) L’enorme scandalo degli anestesisti ed in parte dei radiologi che stanno ricevendo straordinario nell’ordine dei 15mila euro mensili e che stanno lavorando, naturalmente alcuni di loro, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con un costo orario di ben 60 euro. Perché non si programma l’assunzione di qualche anestesista invece di alimentare questa scandalosa situazione ?

A queste mie denunce i professori Persico e Del Rio hanno dimostrato stamani di essersi apertamente “smarcati” dall’opprimente presenza del potere politico che in Regione sulla sanità fa riferimento a Bassolino & C. e che intendono affrontare in maniera concreta i problemi dei due Policlinici universitari. In virtù di questa coraggiosa scelta per loro è iniziata una fase difficile di durissimo scontro sia con le baronie universitarie sia col potere politico del centrosinistra.
Abbiamo appreso con grande soddisfazione che proprio nel Vecchio Policlinico è stato avviato il percorso della riduzione dei primariati che da novembre, secondo le previsione del Preside Del Rio, saranno 98 rispetto ai 148 precedenti. Il percorso positivo è quindi avviato e speriamo che chi oggi ha il coraggio di ammettere gli scandali e di porre in opera azioni per rimediare a quanto avviene non venga immediatamente sostituito.

MA DURANTE LA CONFERENZA STAMPA, PROPRIO MENTRE SI DENUNCIAVANO QUESTI SCANDALI, ABBIAMO APPRESO DAL PRESIDE PERSICO CHE AL CARDARELLI PROBABILMENTE, BENCHE’ SIAMO IN REGIME DI COMMISSARIAMENTO, CI SARANNO A BREVE LE NOMINE DI ALTRI 25 PRIMARI (guarda un po’: le regionali ci sono solo tra qualche mese !).

Nel ringraziare i Presidi Del Rio e Persico, devo purtroppo constatare che quando alla fine della conferenza stampa ho preannunciato di voler pubblicizzare, dopo i medici stakanovisti, quei medici e quei primari che pur regolarmente retribuiti non si presentano mai a lavoro, il prof. Del Rio, ammettendo tale grave anomalia, ha preannunciato un futuro (perché futuro e perché solo adesso ?) piano per costringere questi signori ad andare a lavorare».

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Quando Galasso parlava di tutela della costiera sorrentina...

Era il lontano 1985 quando il prof. Giuseppe Galasso, all'epoca sottosegretario di stato per i BB.CC.AA., faceva approvare dal Parlamento la legge 431/85 per la tutela del paesaggio che, primo caso nella storia repubblicana, prendeva il nome dal sottosegretario e non dal ministro in carica. Una legge che da un lato presentava l'Italia come un Paese all'avanguardia in tema di politiche di tutela del paesaggio e del territorio quali beni supremi e di generale interesse, dall'altro vedeva un apese diviso e lacerato da profonde polemiche tra addetti ai lavori e financo tra i cittadini, divisi in fazioni: i tutori del paesaggio e tutti gli altri. Da una parte gli ambientalisti e dall'altra le lobbies del cemento, o gli pseudo-ambientalisti e i clan politico-imprenditoriali e malavitosi che nella 431 vedevano sol il condizionamento e un freno alle proprie attività, ai propri affari, in poche parole alla speculazione edilizia contrabbandata per sviluppo del territorio.
I Piani Paesistici che avrebbero dovuto regolamentare specificamente le diverse aree territoriali secondo vocazione naturale e vision politica, furono soltanto in minima parte attuati. Alla fine la 431 divenne per tutti la legge blocca-edilizia quella che minacciava lo stop all'unica industria che nel Belpaese, come afferma Roberto Saviano, non conosce crisi: quella edilizia.
In Campania la Galasso ispirava quella che sarebbe diventata la norma nemica numero uno delle amministrazioni locali e delle lobby del cemento, la legge 35/87 col Piano Paesistico Territoriale (PUT) della Penisola Sorrentina, ancora vigente, ma pronta a essere sbaragliata definitivamente dalla nuova legge regionale sull'edilizia voluta dal governo-Berlusconi e predisposta dalla giunta-Bassolino. Questo soltanto per riallaciarci al tema e discutere dei continui disastri ambientali che, uno dopo l'altro, stanno mettendo a tappeto l'economia della costiera e oggi anche quella delle isole del golfo di Napoli, col rischio di compromettere la più fiorente e importante attività economica, quella del turismo, dopo il tramonto dell'attività agricola trasformata in orpello residuale e folkloristico dell'economia locale.
Il processo di urbanizzazione della Penisola Sorrentina con la realizzazione di migliaia e migliaia di vani abusivi che, nel corso degli anni, solo in minima parte hanno risposto a un fabbisogno reale della comunità locale, ha soddisfatto per il resto gli itneressi della lobby politico-imprenditoriale che governa l'area, ha portato alla crisi del sistema-territorio con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi e che sono di difficile, se non impossibile soluzione.
Nel 2010, cioè fra pochi mesi, viene a scadenza il piano plurideccenale di realizzazione della rete fognaria peninsulare.
Con quali risultati?
Di fogne, o meglio di escavazioni, ne sono state realizzate tante, forse troppe, di fogne e collegamenti alla rete fognaria pochi o niente.
Se parliamo di impianti di depurazione, che avrebbero dovuto rappresentare il terminale naturale di impianti fognari, siamo all'anno zero...
Perchè meravigliarsi, allora, dell'inquinamento del golfo che ha superato da tempo la soglia di guardia perchè troppi fenomeni concorrono ad alimentarlo da ogni angolo della costiera e delle isole. Quanti sono gli scarichi fognari diretti a mare? Decine e decine di migliaia.
L'ex presidente della Provincia di Napoli, Amato Lamberti, qualche giorno fa su FB ha denunciato che in provincia di Napoli esistono oltre 1 milione di pozzi neri non censiti...
Questo è il degrado di Napoli e della sua provincia, quindi anche della Penisola Sorrentina...Questo è il dramma di un territorio avvelenato che "vomita" inquinamento da ogni poro e non riesce più a rianimarsi perchè intanto continua l'offensiva degli inquinatori, degli speculatori, dei delinquenti criminali che sversano tutto, ma proprio tutto in mare e nella terra!
Quando il prof. Galasso, inascoltato, metteva in guardia gli Amministratori della costiera di 30 anni fa sui rischi della "penisola a imbuto" nessuno o quasi era disponibile ad ascolarlo, figuriamoci ad attuare politiche amministrative coerenti con una visione di una Penisola Felix.
Oggi facciamo purtroppo i conti con questa realtà, frutto delle nostre scelte, di un turismo che ha perso identità e che non sa più come muoversi sugli scenari internazionali in termini di offerta. Basta leggere quello che hanno chiesto qualche giorno fa all'assessore regionale al turismo Roberto Marone il sindaco di Sorrento Marco Fiorentino e il vice presidente nazionale di Federlaberghi, Costanzo Iaccarino: assolutamente il nulla o l'ovvio che non aggiunge e non toglie all'inesistente proposta turistica di quest'area.
Tornare in dietro, a questo punto, è impossibile soprattutto se si continua a guardare alle politiche di sviluppo di un'area solo in termini edilizi...Oggi bisogna progettare il governo dell'esistente in chiave di sostenibilità se vogliamo confidare in un futuro turistico per la costiera e le isole del golfo, acquisendo una nuova identità in grado di riscoprire e rivalutare in un'ottica moderna quei valori che all'estero ancora sono conosciuti ed apprezzati al punto da continuare a far scegliere queste realtà ai turisti.
Altrimenti provate a immaginare quale può essere il destino di questa terra che ancora fa incantare chi la guarda...da lontano!

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domenica 30 agosto 2009

Sorrento, il futuro del PDL nella mani di Giuseppe Stinga

SORRENTO - Da domani si volta pagina e si comincia a parlare il linguaggio della politica dopo le frenesie ferragostane che hanno inscenato uno scoppiettante dibattito su chi sarà il futuro candidato sindaco di Sorrento, quali saranno gli schieramenti e le alleanze.
Insomma, di tutto e di più! A chiudere il cerchio è stato il Sindaco uscente, Marco Fiorentino, con un'intervista che abbiamo definito "del lupo che si fa agnello..." perchè nessuno è disposto a credere a un Fiorentino che si ritira in buon ordine lasciando campo libero ad avversari (tanti) e amici (pochi) intenzionati a raccoglierne il testimone. In questo pur vivace dibattito estivo è mancata però una voce, quella di Giuseppe Stinga, coordinatore del PDL sorrentino, che ha accuratamente evitato di partecipare al teatrino del gossip politico. Una scelta di alto profilo che la dice lunga sulla maturità politica raggiunta da Stinga il quale sarà senza dubbio protagonista della stagione che si apre da domani fino alle elezioni della prossima primavera.
Per il ruolo che occupa sul piano politico e amministrativo, per le responsabilità che ricopre, per gli obiettivi del PDL locale, per le ambizioni personali che ovviamente nutre, Stinga è riuscito a mantenere a dritta la barra del PDL nato dalla fusione di FI e AN non cedendo alle lusinghe di Fiorentino che lo voleva in giunta con l'intento di azzerarne tutto il lavoro: ha preferito invece consolidare le fondamenta del nuovo partito che, a prescindere dalle divisioni interne, resta pur sempre forza di maggioranza assoluta a Sorrento.
Ci vuole senso di responsabilità - è il ragionamento di Stinga - quando si lavora a un progetto politico di più ampia portata e dal quale dipendono le sorti della Città proiettata sui nuovi scenari campani, nazionali ed internazionali per essere protagonista per davvero.
Nè gli si può dar torto perchè Sorrento, soprattutto dopo un'estate non certo brillante per quanto accaduto, ha bisogno di un rilancio in grande stile, di essere partecipe di un ampio programma che ne rivaluti e ne rilanci l'identità e il grado di attrazione turistico.
E' quello che da mesi Stinga e soprattutto il Sen. Raffaele Lauro vanno dicendo ai Sorrentini per scuoterli da un logica municipalistica che rischia di mortificare le potenzialità e le ambizioni legittime di una Città che deve reinventarsi sugli scenari internazionali.
E per farlo ha bisogno di rinnovare la sua classe dirigente e soprattutto amministrativa, un discorso che prescinde dai personalismi perchè guarda ai contenuti della proposta e alle forze, quindi agli uomini, che sono in grado di esserne interpreti.
Per questo Stinga si è abilmente sottratto al gossip estivo di queste settimane e si prepara a ritagliare un ruolo chiave al PDL che non solo a Sorrento, ma anche in altre importanti realtà territoriali e soprattutto alla Regione dovrà confermare la propria forza e la propria capacità di cambiamento rispetto al centro-sinistra al governo da 15 e passa anni.
E' chiaro che questo percorso passa anche attraverso un "faccia a faccia" tra il PDL, Stinga e Marco Fiorentino che seguirà alla nomina dei nuovi vertici provinciali del Partito: allora sarà chiara qual è stata la strategia vincente!

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sabato 29 agosto 2009

Massalubrense, tra Giovanna Staiano e Lorenzo Balduccelli si sceglie lo sfidante di Leone Gargiulo

MASSALUBRENSE – Molti l’avrebbero voluta al posto di Rosellina Russo come candidata alla Provincia per il Popolo della Libertà e per un momento il suo nome ha fatto capolino nell’agenda dei Big del partito. Alla fine però lo scontro interno al PDL sorrentino che ha messo fuori gioco i due aspiranti candidati (Marco Fiorentino e Giuseppe Stinga) ha portato alla classica soluzione di compromesso sul nome dell’anziana ex presidente della Provincia.
Un modo per non scegliere e, a conti fatti, per perdere una partita altrimenti vincente, tanto più se a scendere in campo fosse stata pur sempre una donna, ma con dalla sua oltre alla giovane età una professione, avvocato, una familiarità con la politica e l’amministrazione (assessore in carica e figlia di ex sindaco), un forte legame col proprio territorio. E’ Giovanna Staiano, assessore alle pari opportunità nella giunta di Leone Gargiulo, astro nascente del PDL in costiera dove vanta molti estimatori dentro e fuori il partito, pronti a sostenerne la candidatura perché chiaramente di rottura col passato, coi soliti personaggi e soprattutto in grado di portare alla Provincia una professionista qualificata e in ascesa anche sul piano politico. La Staiano ha aperto le porte del PDL al suo sindaco, Gargiulo, che proprio alla vigilia delle elezioni provinciali formalizzava il passaggio nel PDL con il coordinatore Giuseppe Stinga e il Sen. Raffaele Lauro. Una scelta, quella di Gargiulo, scaturita anche dalla delusione per la sua mancata candidatura alla provincia a causa del veto opposto da Marco Fiorentino il quale, in un primo momento, gliela aveva offerta su un piatto d’argento per poi rimangiarsela.
Una delusione che è stata soltanto marginalmente e apparentemente sanata in campagna elettorale perché il Sindaco non si è particolarmente prodigato sulla piazza per intercettare voti in favore della candidata alla Provincia, anche per non guastare troppo i suoi rapporti con Pietro Sagristani. Ma torniamo alla nostra protagonista visto che si comincia a parlare di lei come di una possibile candidata alla carica di sindaco alle prossime amministrative quando Leone Gargiulo si ricandiderà per un secondo mandato, dovendo fare però i conti con i crescenti malumori che si respirano in paese. Ma non solo della Staiano si parla, quanto anche dell’assessore Balduccelli che potrebbe guidare da candidato sindaco la lista alternativa a quella del primo cittadino uscente e schierare in pole position per la carica di vice sindaco proprio Giovanna Staiano.
Che qualcosa non funzioni nell’esecutivo e nella maggioranza deve averlo capito anche il Sindaco che sull’ultimo numero del settimanale “Agorà” ha pubblicato una lettera con la quale invita coloro che non si sentono più in sintonia con lui nella prospettiva elettorale a dimettersi e a scegliere la propria strada, facendo appello a un’etica della politica che, per la verità, risulta essere un concetto estraneo a questo mondo in generale! All’origine dei malesseri la crescente insoddisfazione verso il Sindaco di una consistente parte dell’elettorato che si identifica particolarmente in Balduccelli e Staiano e che contesta a Gargiulo di aver disatteso gli impegni assunti alla vigilia delle elezioni e che stavano alla base della sua candidatura a sindaco. Si affilano le armi in vista della scadenza elettorale e anche in questo caso potrebbe pesare il contributo, all'una o all'altra parte, del consigliere provinciale Pietro Sagristani che vanta un consistente seguito elettorale.

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venerdì 28 agosto 2009

Sorrento, Fiorentino "benedetto" dal Cardinale Sepe

SORRENTO - Non conosce soste l'attivismo estivo dell'assessore Rosario Fiorentino che prosegue nella sua corsa non proprio solitaria verso la candidatura a sindaco di Sorrento. Iniziative a ripetizione che spazziano in tutti i settori: dalla cultura, all'arte allo spettacolo e che hanno creato un vero e proprio circuito aggregativo alternativo di cittadini e movimenti che evidentemente apprezzano la proposta dell'Assessore che intende riunire sotto lo stesso tetto i movimenti civici sorrentini per tentare la scalata alla poltrona di sindaco. Si aggregherà anche il movimento di Luigi Di Prisco che si sta conquistando uno spazio nel dibattito associazionistico e politico-culturale sorrentino? Si vedrà nelle prossime settimane visto che Di Prisco ha formalizzato la "discesa in campo" e considerando che vanta anche parentele in ambito ecclesiastico locale, sempre preziose in chiave elettorale, l'alleanza potrebbe risultare vincente. Ma anche su questo fronte Fiorentino ha puntato in alto non facendosi trovare impreparato e si è accreditato nientedimeno che a S.E. il Cardinale di Napoli Monsignor Crescenzio Sepe. Sul profilo facebook dell'Assessore e dei suoi sostenitori campeggia un eloquente album fotografico sull'incontro tra Fiorentino e Sepe, circostanza che sicuramente rappresenta un valore aggiunto per l'aspirante Sindaco di Sorrento. Della serie: mentre gli altri litigano io lavoro e riempio il carniere...

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giovedì 27 agosto 2009

A "Li Galli" torna la danza con il Positano Myth Festival

POSITANO - Per la prima volta nella storia torna la danza sull’Isola de Li Galli, dove Léonide Massine e Rudolf Nureyev avevano ballato nel chiuso delle stanze di Villa Grande. Mai fino ad ora l’Isola dei Galli era stata teatro di uno spettacolo di danza aperto al pubblico. Ci ha pensato il “Positano Myth Festival” che il 28 agosto riporterà la grande danza in quel luogo magico e incantato.
Inaugurato il 22 agosto con la straordinaria mostra fotografica di Pino Settanni, dedicata ai nuovi miti, il nuovo Festival di Positano, prosegue con un omaggio alla danza, al mito, alla bellezza.
E' nell'arcipelago Li Galli, che, secondo la leggenda, le sirene tentarono di attirare Ulisse. In quell'occasione pare non ci siano riuscite, ma l'incanto di questi tre isolotti, strategicamente piazzati di fronte Positano, di sicuro ha catturato per mezzo secolo il celebre coreografo e ballerino russo Léonide Massine e più tardi Rudolf Nureyev. Tutti sedotti dalla malia di questi 40 mila metri quadrati di paradiso. Li Galli fu tanto amata da Léonide Massine che, sull’isola del Gallo Lungo, la maggiore delle isole, nel 1924 costruì Villa Grande, ricordata come Villa Massinem ristrutturata da Le Corbusier nel 1937.
Tanti nomi di personaggi e grandi artisti come Léonide Massine, Rudolf Nureyev, Sergej Diaghilev, Vaslav Nijinsky, Pablo Picasso, Igor Stravinsky hanno avuto un legame con quest’isola, dalla quale hanno tratto ispirazione e alla quale hanno donato un grande fascino.
La serata ideata e curata da Daniele Cipriani, riunisce mito, danza e arte insieme a grandi nomi della coreografia, della musica e della pittura e nasce con l’obiettivo di rappresentare l’eterno contrasto tra Apollineo e Dionisiaco. Apollo e Dioniso, vissuti nel mito dell’Olimpo e maturati nella concezione filosofica di Friedrich Nietzsche come simbolo delle parti in lotta dall’animo umano, vengono qui rappresentati da perle dell’arte e della danza che hanno vissuto l’Isola Li Galli e l’energia che essa sprigiona. È una serata per riflettere anche su tutti gli italiani costretti ad andare via dall’Italia per realizzare le loro aspirazioni artistiche come Alessio Carbone all’Opera di Parigi, Paola Pagano al Ballet du Capitole de Toulouse e Silvia Azzoni all’Hamburg Ballett. Narratrice d’eccezione Paola Saluzzi interverrà, guidandoci, con letture di testimonianze e di brani poetici. In apertura un omaggio alla filosofia che aleggiava all’Isola Li Galli durante la permanenza di Léonide Massine. Rivivrà in Alessio Carbone, primo ballerino dell’Opera di Parigi, e Dorothée Gilbert, étoile dell’Opera di Parigi, la vita di due giovani ballerini in una sala di danza nell’interpretazione di “Tre Preludi” coreografia Ben Stevenson, su musica di Sergej Rachmaninoff accompagnati al pianoforte dal Maestro Vinicio Colella.
E’ il ricordo all’amore che Leonide Massine aveva per il suo progetto, ma è anche certamente magnifica espressione di apollineo rappresentato dallo studio della danza con disciplina e rigore.
Apollo, infatti è il dio della pace, del tempo libero, dell'armonioso riposo, dell'emozione estatica, della contemplazione intellettuale, dell'ordine logico e della calma filosofica, della pittura, della scultura, della poeticità epica.
Tra i brani coreografici di grande valore storico oltre che coreutica, un estratto da l’Apollon Musagète di George Balanchine, passato alla storia come l’Apollo di Balanchine, creato nel 1927 su musica di Igor Stravinsky. Con questa coreografia elegante e stilizzata, Balanchine firmò il manifesto del nuovo classicismo. Per questa serata, Apollon Musagète sarà interpretato da Gonzalo Garcia primo ballerino del New York City Ballet (compagnia fondata da George Balanchine), considerato attualmente “il più bell’Apollo del mondo”, scelto per il Gala di apertura delle ultime Olimpiadi di Atene dove ha danzato “Apollon Musagete” davanti al Partenone lo stesso che ballerà a Li Galli con Paola Pagano del Ballet du Capitole de Toulouse nel ruolo di Tersicore.
Quest’opera è anche un omaggio all’impresario dei Ballets Russes, di cui quest’anno ricorre il centenario, Sergej Diaghilev. Sulla stessa scia, un estratto da “Parade - Il prestigiatore Cinese” di Léonide Massine primo interprete e coreografo, su musiche di Erik Satie e costumi di Pablo Picasso.
Sergej Diaghilev, infatti, è stato il primo a mettere in scena Parade che rappresenta il desiderio di provocazione e la spinta verso la riflessione; la volontà di andare oltre la danza, in una concezione quasi wagneriana di teatro totale, di fusione fra danza, musica e pittura.
Nella Torre Saracena dell’Isola ci sono immagini che testimoniano la splendida opera di Massine e Picasso. Manuel Paruccini, ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, sarà l’interprete di questo pezzo storico.
Dioniso invece è il dio del vino e della baldoria, della vita che cresce, dell'emozione estatica e dell'ispirazione, dell'istinto e dell'avventura ed ancora dell'intrepida sofferenza, del canto, della musica, della danza e del teatro.
“La Morte del Cigno” di Michel Fokine interpretata da Dorothee Gilbert è il celebre assolo creato per Anna Pavlova nel 1905 su musica di Saint-Saens. Nel pas seul, Fokine recupera l’essenza del romanticismo e rappresenta un contenuto altamente drammatico mediante passi relativamente non complicati, ribadendo il predominio dell’espressione, del dionisiaco, sul virtuosismo e provando che “La danza non poteva… soddisfare solo l’occhio, ma attraverso l’occhio doveva penetrare nell’anima”. L’intero corpo è espressivo, incarna il dionisiaco, in contrasto con una tradizione che consente alle braccia poche posizioni codificate, lineari.
Perla coreografica e espressione Dionisiaca è “Nijinsky” di John Neumeier su musiche di Shostakovic, "una biografia dell'anima, dei sentimenti e delle sensazioni" di un uomo e artista che rivoluzionò l'immagine del 'maschio' che danza. L’arte rappresentata è costituita dal mettre en danse la complessità della psiche disturbata di Nijinsky.
In una coreografia quasi espressionista, che tocca punte di altissima drammaticità, esplodono le insanabili contraddizioni di un uomo e di un artista travolto dalle vicende. Indissolubile il legame con Romola, nello straziante passo a due, dove la donna assume le sembianze di una figura salvifica; l’interprete per la serata è Silvia Azzoni e Olexsandre Ryabko nel ruolo del divus (Hamburg Ballett).
Anche nel centro di Positano, al Museo del Viaggio, dalle 22.00 sarà possibile seguire la magia della serata nello straordinario contesto della mostra Mini Max di Pino Settanni.

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Cilento gongolante sulle disavventura capresi...

CAPRI - Riapre i battenti la Grotta Azzurra dopo uno scandalo che ha fatto il giro del mondo con gravissime ripercussioni sull'immagine dell'isola e, più in generale, sul turismo campano. I risultati delle analisi dell'Arpac hanno dato esito negativo: certo incuriosisce sapere che cosa davvero sia successo all'interno della Grotta quando il battelliere avrebbe ispirato sostanze tossiche (quali?).
Tante le supposizioni e le coincidenze: anche quelli di interessi camorristici che in Procura si confermano e si smentiscono a seconda del magistrato interpellato. Sta di fatto che il danno è stato devastante, ancor più quando a provocarlo hanno concorso operatori turistici dell'isola sorpresi in flagranza di reato e che poi hanno avuto pure l'ardire di dichiarare che da sempre hanno sversato in mare i loro rifiuti vitrei per "affascinare i bambini". Rinchiudeteli questi personaggi e bene ha fatto il presidente di Federlaberghi Sergio Iaccarino a costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari in corso.
Ma la cosa che a questo punto "disgusta" maggiormente, per chi ancora non l'avesse rilevato, è l'atteggiamento da "sciacallo" assunto dal sindaco di Palinuro, Romano Speranza, che ha dichiarato alla stampa che la "nostra grotta azzurra è certamente più pulita di quella di Capri e presto sarà anche più famosa".
Ma cosa non si fa pur di conquistarsi una visibilità sulla stampa e per godere di un momento di notorietà?
Un amministratore pubblico che rilascia tali dichiarazioni si dimostra, a nostro avviso, del tutto inadeguato a ricoprire l'incarico che svolge perchè non è sulle disgrazie altrui e sulle presunte proprie virtù che si costruisce l'immagine con annessi e connessi del proprio territorio.
Oltre tutto quando le grotte cilentane potranno essere percepite dal turismo internazionale alla stregua di quella caprese sarà sicuramente un'altra epoca.
Sta di fatto, però, e lo segnaliamo, che il Cilento in queste settimane, "complice" un supporto comunicativo a 360 gradi, si sta proponendo in modo dirompente sullo scenario dell'offerta turistica regionale.
Basta guardare le diverse trasmissioni televisive che, in questo periodo, sono state realizzate e soprattuto proposte tempestivamente e in concomitanza con il verificarsi di tali eventi.
Coincidenze? Forse, ma a pensar male si fa peccato, ma non si rischia di sbagliare...come insegna il buon Andreotti.
Riflettessero i responsabili delle amministrazioni locali, gli operatori del turismo e tutti coloro che hanno una qualche voce e causa in questo discorso.
E' chiaro che, se non c'è dietro un interesse camorristico a svalutare Capri&dintorni, certamente altri interessi ci sono, si manifestano e appaiono evidenti a chi non vuol essere cieco o sordo.
Questo spazio, creato per riflettere a voce alta senza doversi preoccupare di sposare l'opinione prevalente, serve proprio a questo: a proporre riflessioni e discussioni libere, dove ciascuno può presentare la propria versione dei fatti e le proprie idee accettando il confronto. Di spazi così non se ne trovano parecchi!Su questo tema, lo ripetiamo, si sta sottovalutando la portata degli interessi in campo e lo evidenziamo affinchè qualcuno sia indotto a una riflessione più approfondita visto che in ballo ci sono interessi generali, di operatori e di lavoratori oltre che dell'immagine internazionale di un territorio.

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mercoledì 26 agosto 2009

Da Positanonews...La Replica di Don Giovanni Ferraro

Pubblichiamo da Positanonews.it la lettera di risposta scritta dal Parroco di Casarlano sulle polemiche di "Aperti per Ferie"

"A nome della Comunità di Casarlano e per essere stato chiamato in causa direttamente, prendo la parola per doverosi chiarimenti a seguito di lettere anonime sui blog e commenti fortemente denigratori nei confronti della quarta edizione della Rassegna "APERTI PER FERIE". Il diritto d'opinione è un valore indiscutibile ma suo fondamento irrinunciabile è il doveroso e assoluto rispetto degli altri. In questa velenosa e menzognera operazione ferragostana, le affermazioni riportate per ‘sparlare' e ‘denigrare' me e l'organizzazione dell'Evento Artistico, hanno avuto come unico risultato quello di mettere in cattiva luce persone per bene, oneste e apprezzate per la loro dedizione. Soluzione migliore sarebbe non raccogliere per niente il teorema subdolo messo in campo, ma prendo la parola perché il silenzio si presterebbe ad essere interpretato come debolezza o colpevolezza o, peggio ancora, come connivenza interessata.

Inizio proprio da questo punto per svolgere alcune considerazioni fermissime. La nostra Comunità lavora, si impegna, progetta e mette passione nelle iniziative annuali (apprezzate costantemente da tutti) senz'alcuna sudditanza o dipendenza da "padrini politici" o burattinai di turno. Coloro che vogliono aiutarci, sostenerci e incoraggiarci, a qualunque schieramento appartengano e di qualsiasi colore politico siano, trovano sempre porte aperte, una stretta di mano e amicizia sincera. Padrini e padroni che hanno sempre fatto il bello e cattivo tempo, cominciano a non trovare più terreno fertile dalle nostre parti.

Le nostre attività sono nostre e basta. Non esistono "protettori" come non esiste un comitato vecchia maniera ma solo un gruppo di mamme, papà e giovani (circa 50) che, assumendosi ognuno i propri doveri e attingendo dalle proprie capacità, portano avanti delle proposte.

Di solito capita di chiedere qualche aiuto ma quasi mai ne riceviamo. ‘APERTI PER FERIE' che con il dovuto rispetto per altre lodevoli iniziative desideriamo non venga denominata né ‘sagra' né 'festa lunga' ma RASSEGNA DI MUSICA, TEATRO, DANZA E ANIMAZIONE (APERTA A TUTTE LE ESPRESSIONI ARTISTICHE AMATORIALI DELLA PENISOLA), non riceve contributi fissi da nessuno. Fino ad oggi (in quattro anni) solo un piccolo contributo della Provincia per l'anno 2008 e l'aiuto di qualche sponsor che ringraziamo di cuore. Tutto il resto e, cioè, gli spettacoli per tutto il mese, il service audio/luci e le costosissime strutture tecniche per rendere accogliente l'Arena, sono a carico completo dell'organizzazione della Rassegna. Porto l'esempio di quest'anno. La spesa complessiva preventivata è stata di circa cinquantamila euro. Contributi certi sono duemila euro dagli sponsor e un contributo ‘promesso' dalla provincia. Il resto ha dovuto trovare sostegno nel 'PUNTO RISTORO', in una classica lotteria a premi e nelle offerte lasciate nei cestini per le serate del teatro, del cabaret e di quelle del 17 e 19 Agosto con gli amici Gigi e Ross e i Ditelo Voi. Tutto questo introito viene specificato e catalogato sera per sera dai responsabili amministrativi e nel giro di una settimana il resoconto finale arriverà in tutte le famiglie. Pareggiare il bilancio è già una grande vittoria, ma se dovesse risultare un attivo ci attende la ristrutturazione della chiesina di San Biagio.

All'autore della lettera anonima che mi chiama Niger (nessuno lo faceva da più di 20 anni) offro queste brevi risposte invitandolo a salire di nuovo da noi per potersene accertare di persona.

Comunque, dal prosieguo della lettera apparsa sul blog (troppo comodo non firmarsi quando si hanno da dire cose di tale portata) questa Comunità come anche l'organizzazione e la direzione della Rassegna, vengono paragonati ad una specie di associazione a delinquere che prospera e agisce indisturbata sotto la protezione di potenti politici. Ribatto all'autore e all'editore punto per punto.

Da quello che si evince dagli scritti, il ‘ristoratore' è salito da noi la sera dello spettacolo dei Ditelo Voi. Una serata difficile per la notorietà dei personaggi e per l'afflusso oltre le aspettative. Ricordiamo, semmai ce ne fosse bisogno, che l'ingresso agli spettacoli è da sempre GRATUITO (vocabolo scomparso nel panorama affaristico peninsulare) anche quando le serate comprendono artisti di fama televisiva. La Rassegna, quest'anno, ha fatto registrare un notevole incremento in termini di partecipazione e di frequenza quotidiana. Qualche volta, i disagi e i pericoli per i bambini e gli anziani nel chiudere le porte e limitare l'ingresso sono stati valutati enormemente più eccessivi di quelli del cercare di trovare posto per tutti in maniera accorta e intelligente. Nessun interesse a far entrare più gente (non ci sono biglietti) ma solo un cercare di accontentare la maggior parte delle persone dopo aver stabilito un'area sicura per i bambini col passeggino e fatto sedere gli anziani. Inoltre segnalo che sono riconosciute dalle autorità preposte due uscite di sicurezza idonee e, in caso di bisogno, anche di una terza. Il "Niger" la sera del 19 dava semplicemente delle indicazioni al pubblico che, come si è visto, con pazienza ha accolto l'invito a defluire con grande senso di responsabilità. L'unica carenza di cui (mi) ci autoaccusiamo, sperando di potervi rimediare al più presto, è l'assenza di bagni idonei a piano terra per anziani e diversamente abili. Sono due anni che sto cercando di riottenere un appartamento ubicato nell'area del cortile per offrire tutti i servizi necessari.

L'autore, che si dichiara ‘ristoratore' passa a indicare la pessima somministrazione degli alimenti al pubblico in assenza di norme igienico - sanitarie. Il nostro amico sa certamente che le autorità preposte stabiliscono delle condizioni irrinunciabili per poter somministrare gli alimenti. Ebbene, noi somministriamo alimenti preparati in un noto ristorante e acquistiamo carni esclusivamente nei supermercati indicati dalle Usl. Tutto questo è facilmente documentabile. Per quanto riguarda la preparazione della salsiccia, si ha il permesso di arrostirlo alla presenza del pubblico, ma per il forte odore e il fumo insistente si è ritenuto di collocare la postazione dinanzi alla sagrestia dove c'è un punto luce sufficiente. Infine, le mamme che maneggiano e preparano i contorni sono tutte in possesso di regolare libretto sanitario.

Se per tutto quello che stiamo descrivendo i ristoratori sono costretti a battere la fiacca o, addirittura, a rischiare di "chiudere" i loro esercizi, ritengo che siano affermazioni chiaramente grossolane e pretestuose che lasciano il tempo che trovano. L'appuntamento estivo sulla collina di Casarlano offre a tutte le famiglie che non possono permettersi di andare al ristorante, la possibilità di degustare cibi sani e sicuri a pochissimo prezzo, assistere ad uno spettacolo e godersi l'aria fresca e buona. Un vero benessere alla portata di tutti. Una famiglia che vive di semplice stipendio e paga il "prezzo altissimo della crisi" (tanto la pagano sempre i poveri) pensiamo sia aiutata a trovare una buona possibilità per concedersi un' uscita serale dignitosa. Una famiglia di quattro persone acquista quattro panini e quattro bibite con 20 euro. e trascorre delle ore spensierate! Perché accusarla o processarla che non va a spendere al ristorante? Si può essere più avventati nello scrivere baggianate?

Concludo con un ultimo riferimento: dice l'autore (ristoratore?) della lettera anonima: "c'è gente che lavora ed evidentemente guadagna perché è impensabile che lavorino tutti gratis"... infine: "anche l'acquisto dei prodotti alimentari ha un costo oppure è regalato e forse non segue le regole fiscali vigenti per la vendita?..."!

Su questo punto non faccio sconti. Innanzitutto, i prodotti alimentari sono acquistati presso i supermercati più frequentati dalla popolazione peninsulare con tanto di documentazione fiscale e a costi di mercato.

Infine, mettere in discussione o solo ipotizzare che da una Rassegna come la nostra tutti guadagnano perché è impensabile che si lavora gratis, significa offendere brava gente che aggiunge alla propria giornata di lavoro anche il faticoso impegno per la riuscita della Rassegna. Dinanzi alle mamme e ai papà che credono nel riscatto di una periferia fino ad oggi solo usata e mai progettata e che hanno imparato a mettere a servizio di tutti le proprie capacità e i propri sogni, esigo assoluto rispetto e, se si è ancora capaci di vergogna o dispiacere, si offrano in silenzio gratitudine e scuse. Mi dispiace dare questa brutta notizia agli avventori serali che sanno indicare solo il male ma, in questo mondo dove domina soltanto il profitto, la furbizia, l'accaparramento e la competizione, c'è ancora chi ha dei sogni e lavora a servizio del bene. Mi si attacchi personalmente, si scrivano pure tutte le più grandi nefandezze nei miei confronti come è accaduto domenica 23 agosto dalle pagine del Corriere, ma nessuno tocchi la gente di buona volontà che lavora nella Parrocchia di Casarlano. Ci si senta liberi di giudicarmi "personalità complessa e sfuggente" e quanto di peggio si è voluto dire ma nessuno si permetta di infangare o sporcare ciò che è limpido come un cristallo e che porta il nome di cinquanta persone che "aprono per ferie" solo perché non se le sono mai concesse.

Per le accuse infamanti e le calunnie rivolte alla mia persona con l'articolo apparso domenica 23 agosto sul Corriere del mezzogiorno (e che su questo sito viene offerto alla lettura di tutti) saranno altre sedi ad interessarsene. Ho il dovere di difendermi per il bene, la stima e la fiducia che ho verso gli abitanti della mia Comunità e verso le tantissime persone che in queste ore ci spingono ad andare avanti. Tra qualche settimane inizieranno i lavori per la costruzione del Presepe. Mentre i nostri validi mastri e manovali lavoreranno fino a tarda notte, i "saggi scrittori - articolisti - pensatori" saranno nel tepore delle loro case a battere elucubrazioni su una fredda tastiera! Cosa avranno mai da insegnare a chi sfida il freddo e la stanchezza per offrire a tutti una piccola Betlemme???

Per il resoconto completo di quello che c'è da sapere rimando al nostro sito: parrocchiadicasarlano.it a partire dal 31 Agosto

C'era una volta il Fuenti, l'ecomostro cattivo

Proponiamo ai nostri lettori un interessante articolo del giornalista Vincenzo Iurillo su l'Antefatto sugli "ecomostri" e sui retroscena che non tutti conoscono.

Lo stabilimento balneare è stato inaugurato a luglio e per ora è raggiungibile solo via mare. Si chiama ‘Spiaggia del Fuenti’ ed è gestito dalla famiglia Mazzitelli, proprietaria di quel che fu l’Hotel Amalfitana. Più famoso come Mostro del Fuenti, il simbolo di tutte le devastazioni della costa campana e italiana, raso al suolo nel 1999 dopo un contenzioso trentennale.
Lo stabilimento balneare è il primo passo di un progetto di riqualificazione della costa di Vietri sul Mare, compromessa dall’abbattimento dell’ecomostro, che lasciò in eredità un brullo cratere più brutto persino dell’albergone distrutto. Ricordate? L’hotel di sei piani, 34mila metri cubi di cemento, ultimato nel 1971 e presto chiuso per una storia di licenze concesse e poi stracciate, per decenni al centro del mirino di una dura campagna degli ambientalisti. Conclusa d’imperio dal ministro verde dell’Ambiente Edo Ronchi, che ne decretò e ottenne la demolizione. Riuscendo lì dove per l’ecomostro dell’Alimuri di Meta, finora, si è fallito.
Eppure le due vicende hanno diversi punti in comune. Anzitutto, entrambi gli ecomostri non erano abusivi nel senso classico della parola. Lo sono diventati ‘dopo’. Nacquero, infatti, con regolari licenze edilizie. Poi annullate. Una follia, direte, concedere i permessi per edificare nel ventre dei costoni. Ma così fu. All’Amalfitana-Fuenti la licenza venne rilasciata nel 1968. Per l’albergo dell’Alimuri, cinque piani di cemento nel tratto di litorale tra Meta e Vico Equense, l’autorizzazione risale al 1962. Sono gli anni del saccheggio delle coste. Poi emergeranno le magagne. La licenza dell’Amalfitana-Fuenti viene revocata per sempre dal Consiglio di Stato del 1981 e inutilmente la giunta regionale guidata dal Dc Antonio Fantini concede nel 1990 il condono, invalidato da Soprintendenza e Ministero. La famiglia Mazzitelli si arrende nel 1998, quando il Consiglio di Stato conferma una sentenza del Tar e rigetta l’ultima domanda di condono. Mentre la licenza dell’Alimuri viene revocata dalla Regione nel 1975 perché in contrasto con il Programma di Fabbricazione. Ma il Tar Campania nel 1979 ed il Consiglio di Stato nel 1982 annullano gli atti adottati dalla Regione. Nel 1986 i lavori sono definitivamente bloccati dal Comune di Vico Equense perché si rendono necessari lavori di consolidamento del costone roccioso retrostante: piovono massi sui solai, uno buca un paio di piani.
Le analogie finiscono qui. Il Fuenti, infatti, era un albergo ultimato e operativo: ha vissuto tre anni, dal 1977 al 1980, poi la Protezione Civile lo ha utilizzato per ospitare i terremotati, fino alla definitiva chiusura del 1984. L’Alimuri è rimasto incompiuto: è solo uno scheletro di cemento armato, corroso dal mare e dalle intemperie.
La differenza più evidente, ovviamente, è che il Fuenti è stato abbattuto. Mentre il rudere dell’Alimuri resiste da 42 anni. Inoltre, il Fuenti è stato tirato giù a spese dei proprietari. Invece, secondo il protocollo promosso il 19 luglio 2007 dal ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli e finora inattuato, per demolire lo scempio dell’Alimuri e rimettere in sicurezza il costone, lo Stato e la Regione dovrebbero versare una consistente quota, superiore a quella dei privati. E nell’accordo si concede ai titolari la possibilità di realizzare un albergo di uguale cubatura in un’altra zona di Vico Equense.
In Campania, infatti, esistono i mostri ‘cattivi’ e i mostri ‘buoni’. Il Fuenti era senz’altro ricompreso tra i cattivi. Ed è stato incenerito senza tanti riguardi. L’Alimuri invece è un mostro buono, e se proprio bisogna ucciderlo, va fatto con dolcezza per poi farlo risorgere altrove. “Due pesi e due misure, dunque – scrisse nel 2007 Marco Demarco, direttore del Corriere del Mezzogiorno, giornale che sulla questione ha condotto una lunga campagna stampa – perché? C’entra qualcosa il fatto che il mostro di Alimuri sia di proprietà di Anna Normale, giovane imprenditrice e moglie dell’assessore regionale (all’epoca, oggi è europarlamentare, nda) Andrea Cozzolino”?
Risposte convincenti non ce ne sono e in assenza di queste, sottolineamo che la parentela non c’entra niente. Però ci chiediamo: come è andata a finire col Fuenti? Cosa è stato permesso ai Mazzitelli in cambio della demolizione dell’ecomostro amalfitano, compiuta a loro spese? Una lunga e laboriosa conferenza dei servizi con le istituzioni pubbliche e le associazioni ambientaliste si è conclusa nel marzo 2004con un progetto di rinaturalizzazione e restauro paesaggistico dell’area – chiamato ‘Parco del Fuenti’ – dal costo superiore ai 22 milioni di euro, che non concede molto al cemento e alla speculazione. Si prevede uno stabilimento balneare (pronto), dei vigneti, un giardino mediterraneo che dalla roccia arrivi fino alla spiaggia, innesti di ginestre, ulivo, corbezzolo e lentisco, ovvero la stessa vegetazione divelta quando il promontorio venne sbancato. Mentre dentro il basamento dell’albergo, salvato dalla demolizione, si vorrebbero allestire il ristorante e il centro fitness. E anche se i lavori procedono molto lentamente, l’accordo ha strappato parole lusinghiere al presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo: “Se una volta per forza di cose eravamo contrapposti alla proprietà, ora siamo al loro fianco in piena sintonia, condividendo il progetto del Parco del Fuenti. Un percorso fatto insieme, grazie anche alla lungimiranza di imprenditori che hanno saputo con coraggio investire e realizzare un progetto ecocompatibile”.

Pubblicato il 26/8/2009 alle 8.44 nella rubrica notizie.

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martedì 25 agosto 2009

Piano di Sorrento, Gianni Iaccarino attacca Ruggiero sulle contravvenzioni e intanto lavora in segreto con fette della maggioranza!

PIANO DI SORRENTO - Il consigliere Giovanni Iaccarino accusa l'Amministrazione comunale di incentivare la repressione da parte di Ausiliari del traffico e Vigili Urbani al punto che oramai i cittadini sono esasperati per l'intolleranza di questi operatori indifferenti anche ai pesanti contraccolpi che il loro operato ha sulle attività commerciali. L'importante è fare cassa, spiega il Consigliere, ma così non si amministra un Paese vessato da tasse e tributi, da false promesse e chimere varie.
Insomma Iaccarino cavalca l'onda popolare che cresce e contamina anche gli altri Comuni della Penisola dove le ronde anti multe sono già in azione, telefonini alla mano, per immortalare gli operatori in azione.
Pubblicheremo presto alcune di queste foto che ci stanno pervenendo a conferma del fenomeno e soprattutto di un movimento spontaneo su cui le Amministrazioni comunali farebbero bene a riflettere. Il Consigliere di minoranza del resto è persona molto attenta a cogliere e ad interpretare gli umori popolari e, complice la crisi economica, l'insofferenza verso la "multa facile" di Vigili e Ausiliari si respira in ogni angolo del paese e della Penisola.
Si prepara una ripresa tosta a Piano dove solo Iaccarino può essere considerato la "spina nel fianco" del sindaco Giovanni Ruggiero.
In effetti l'opposizione non è accomunata da un progetto comune e anche le nuove leve hanno deluso le aspettative: in primis l'avvocato Alberto Maggio che dopo un esordio promettente ha optato per un basso profilo che lo danno orbitante nell'area della maggioranza e in particolare del Sindaco. Anche la consigliera Marilena Alberino sta lavorando a una sua nuova collocazione in consiglio comunale dove, secondo indiscrezioni, potrebbe rappresentare l'UDC, partito per il quale ha votato alle Provinciali per sostenere Pietro Sagristani che, nella sua gestione di sindaco, l'aveva nominata nel "nucleo di valutazione" del Comune di Sant'Agnello. La Alberino è infatti detentrice di uno storico pacchetto di voti che, all'abbisogna, fa comodo a tutti. Non si possono nascondere le crepe interne alla maggioranza ormai oltre il giro di boa, costretta a fare i conti con il movimentismo dell'assessore Vincenzo Iaccarino che i soliti bene informati danno per candidato sindaco alle prossime amministrative in contrapposizione a Ruggiero. Anche lui si muoverebbe nell'ambito dell'Udc e potrebbe raggiungere un accordo proprio con Gianni Iaccarino e correre insieme, magari anche con la Alberino e altri consiglieri, contro il duo composto da Ruggiero e dal vice sindaco Salvatore Cappiello.
Cappiello è comunemente considerato la mente politica della maggioranza : tre anni or sono fu lui a decretare la fine dell'ex sindaco Luigi Iaccarino spianando la strada all'avvento di Ruggiero.
Ma che qualcosa stia cambiando nella maggioranza lo dimostra anche il crescente dissenso che manifesta l'anziano assessore al bilancio ed ex sindaco Giuseppe Russo da tempo non più in sintonia con il Sindaco e con Cappiello accusati di gestire ogni settore del Comune insieme all'altro assessore forte Francesco Gargiulo. Qualche mal di pancia ce l'ha pure l'assessore Pasquale D'Aniello, da sempre nel mirino dell'opposizione, che sta attraversando una pausa di riflessione. Insomma anche a Piano di Sorrento, nonostante manchino due anni all'appuntamento con le urne, si sta lavorando per sfiancare il Sindaco.
E' dal 1988 che a Piano di Sorrento un sindaco non riesce ad essere riconfermato per un secondo mandato. Ci riuscirà Ruggiero a spezzare la maledizione?

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Ristoratori...Affidate a noi la gestione dei momenti degustativi delle sagre!

SORRENTO - Ristoratori della Costiera sul piede di guerra per tutelare le loro attività contro il proliferare di sagre, eventi e manifestazioni che scandiscono l'estate peninsulare attraendo migliaia di persone grazie a spettacoli ed esibizioni artistiche per lo più finanziate dagli enti pubblici.
L'ultima a Maiano, frazione si Sant'Agnello per la festa di San Rocco, dove qualche sera fa ci è scappata pure una bella rissa...
La parte artistica di questi eventi, per lo più finanziata dalla pubblica amministrazione, costituisce l'attrazione per lo sviluppo del business principale che è quello alimentare e cioè la vendita di panini, carni arrostite, contorni vari...in pratica ogni ben di dio da manguiare e da bere.
Gli organizzatori di questi eventi operano in totale dispregio delle regole vigenti per la ristorazione pubblica su cui vigila in primo luogo la ASL locale.
E da qui partono nuovi strali all'indirizzo dei sanitari da parte dei ristoratori locali: "...Non è più stagione di starsene a guardare e a subire...mentre noi affoghiamo non solo per la crisi economica, ma per gli obblighi e i continui adempimenti cui dobbiamo sottostare insieme ai tanti controlli, questa gente fa tutto quello che vuole e nessuno che si preoccupi di tutelare l'interesse pubblico. Noi rischiamo denunce, sequestri e sospensione delle attività per piccole infrazioni e invece nelle sagre si fa di tutto e di più...E' ancora fresco il ricordo dei vermi nella porchetta a Fontanelle di qualche anno fa...E tra qualce giorno inizia proprio la mostra-mercato a Sant'Agnello per 4 giorni dove prevalentemente si cucinerà e si venderà ogni sorta di piatto..."
I Ristoratori sono stufi e se la prendono anche con gli Amministratori locali accusati di puntare su spettacoli e sagre per attrarre residenti e turisti fregandosene dell'economia locale...
"Mica ci possiamo mettere a competere con loro, ad assoldare cantanti, a fare serate per attrarre clienti nei nostri locali - spiegano i Ristoratori - questa è concorrenza sleale sotto tutti i punti di vista oltre a una riserva di caccia per interessi anche politici..."
Sul banco degli imputati finiscono allora i sanitari della ASL giudicati troppo tolleranti in questi casi.
"Di questo passo trasformiamo i nostri Comuni in sagre permanenti e la ristorazione la mandiamo al creatore...Piuttosto siamo disponibili a confrontarci per animare queste iniziative gestendo noiche siamo degli addetti ai lavori i momenti degustativi pubblici, nel pieno rispetto di tutte le regole e fornendo la massima garanzia sui prodotti che cuciniamo e che somministriamo ai consumatori. Altrove già lo si fa e siamo disponibili anche a devolvere parte degli incassi per cause di beneficenza reali. Tutto sta a organizzarsi e a fare le cose con trasparenza e nel rispetto di ruoli e regole. Ringraziamo il giornalista Carlo Franco del Corriere del Mezzogiorno che ha sollevato bene il problema. E speriamo che qualcuno ci ascolti...".
Senza dubbio se alla critica si aggiunge anche la proposta la guerra dei ristoratori acquista anche un significato che va oltre la polemica. Del resto l'ipotesi di affidare a singoli ristoratori o consorziati la gestione dei momenti degustativi connessi agli eventi artistici dell'estate è suggestiva, ma soprattutto interessante sotto tutti i punti di vista e dovrebbe essere presa in considerazione proprio dai Sindaci. Comunque una cosa è certa: siano parrocchie, siano comitati spontanei o associazioni, gruppi d'affari o altro in questo settore occorre fare un po' di chiarezza perchè non è tutto oro quello che luccica o che si vuol far credere luccichi!

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lunedì 24 agosto 2009

Osservatore del PDL? Una precisazione di Gaetano Mastellone

AL BLOG PENISOLA & PENISOLA
Ho letto un'articolo sul Vs. Blog dove viene "indicato" che sarei stato indicato dall'On. Nicola Cosentino come Osservatore per le Comunali 2010: vi prego di pubblicare questa "smentita".
Grazie.
Gaetano Mastellone

Ho deciso di prendermi una decina di giorni di completo relax, infatti mentre scrivo al Direttore del Blog "Politica in Penisola" mi trovo ospite del dott. Gianluigi Aponte sulla nuovissima nave MSC SPLENDIDA in compagnia di mia moglie, che come noto è un'Aponte. Anche da bordo della nave, ovviamente, leggo sempre le notizie "sorrentine" ed in particolare le numerose chiacchiere politiche del mese di agosto. Con sorpresa oggi leggo che io sarei stato nominato dall'On. Nicola Cosentino come Osservatore speciale per le elezioni sorrentine delle prossime comunali 2010! Smentisco nella maniera più assoluta. Chi mi conosce sa bene che sono persona rispettosa delle "regole" e quindi faccio fare la politica ufficiale al nostro Senatore di riferimento, Raffaele Lauro, ed al nostro coordinatore PDL Giuseppe Stinga che come funzione poi ne discute sempre del nostro Direttivo PDL sorrentino. Con il sen.Lauro e con Giuseppe Stinga quindi sono nella più assoluta "sintonia ed amicizia". Per quanto concerne l'On. Nicola Cosentino a lui mi lega un'amicizia nata oltre due anni addietro durante un Convegno degli Industriali tenutosi a Caserta e, come buoni amici, ci sentiamo spesso parlando di tutto e di più! Questa precisazione è dovuta, così come è dovuto ammettere che, a titolo personale, faccio "chiacchiere politiche" con tanti personaggi amici perchè se "interessato", da persona educata, debbo rispondere ed esprimere il mio pensiero sul prossimo futuro di Sorrento sul quale (uomini & modalità) ho le idee ben chiare. Preciso anche così "chiudiamo il cerchio" che parlo con tutti tranne che con Marco Fiorentino solo perchè noto che gradisce "altri lidi" e non ha interesse per quello che dico e per quello che gli propongo in tema di strategie. Grazie al Direttore di "Politica in Penisola" per l'attenzione e per l'ospitalità datami per questo "chiarimento".

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Su Capri è polemica tra il Sen. Lauro e il Ministro delle Politiche Comunitarie Ronchi

ROMA - In una lettera di precisazione al direttore de “Il Mattino” di Napoli, Virman Cusenza, il senatore Raffaele Lauro (PdL) polemizza con il ministro delle politiche comunitarie, Andrea Ronchi, per le dichiarazioni rilasciate al giornale in merito alla proposta, avanzata dal parlamentare campano a Berlusconi, di istituire una commissione governativa, ricognitiva e di coordinamento, non di inchiesta o di indagine (per le inchieste e le indagini si lascino operare le forze di polizia e la magistratura inquirente!), che affronti, in maniera organica, le diverse emergenze di Capri, di Ischia e di Sorrento e del golfo di Napoli, verificatesi nell’estate 2008 e in questa terribile estate 2009 (da dimenticare). Lauro, nella lettera, per evitare ulteriori genericità, chiarisce i termini concreti della proposta, partendo da cinque premesse: 1) il presidente del Consiglio ha confermato più volte l’impegno del governo, con l’impiego di risorse finanziarie adeguate, per un concreto ed urgente rilancio del turismo, settore significativo, anche in termini di PIL, dell’economia nazionale, tanto più necessario e strategico, dopo una lunga fase recessiva, alla ripresa dello sviluppo economico e alla competitività internazionale del nostro Paese, sullo scenario globale, oltre che allo sviluppo del Mezzogiorno e della Regione Campania, che, nel turismo, individua una sua componente fondamentale;
2) una nuova politica del turismo, legittimamente ambiziosa, rischierebbe di essere mortificata, contraddetta e vanificata da ripetuti incidenti e gravissime disfunzioni, provocate da strutture ed infrastrutture, fatiscenti o inadeguate, per l’erogazione di essenziali servizi elettrici, idrici, fognari e depurativi, in località di altissimo pregio turistico, come Capri, Ischia e Sorrento, nonché dai criminali attentati ad un patrimonio paesaggistico ed ambientale, unico al mondo, nonostante le ferite già inferte; 3) una tale mortificante situazione, indegna di un paese civile, amplificata (negativamente) dalla stampa, anche di settore, e dai media nazionali ed internazionali (quando non alimentata ad arte ed apertamente strumentalizzata dalla concorrenza internazionale!), oltre ad arrecare gravissimi danni alle economie locali, già sofferenti per la caduta della domanda, colpisce al cuore l’economia turistica nazionale e l’immagine dell’Italia nel mondo; 4) il turismo, italiano e campano, deve poter offrire servizi di qualità, specie in località di altissimo pregio e di fama internazionale, e la qualità può essere garantita soltanto da strutture ed infrastrutture efficienti e da una nuova mentalità turistica degli imprenditori, abituati, per fortuna non molti, alla rapina, al saccheggio e allo sfregio del territorio, considerato, al di fuori della porta del proprio albergo o del proprio ristorante, come un bene inestinguibile e, quindi, da non tutelare; 5) gli enti locali, presi singolarmente, non sono in grado di affrontare questa situazione di emergenza, per scarsità di risorse, per beghe personalistiche e per interessi contrapposti, né la Regione Campania, che vive, ancor più a fine mandato, uno stato confusionale, anche in materia di programmazione turistica e di cura dell’immagine, appare in grado di garantire un adeguato coordinamento regionale. Da queste inoppugnabili consapevolezze sull’interesse, anche nazionale, in gioco, ne discende – afferma Lauro - la proposta di istituire, su iniziativa governativa, una commissione nazionale tecnico-amministrativa, operante presso la Presidenza del Consiglio, con la partecipazione dei ministeri dello sviluppo economico, dell’ambiente e del turismo e di tutti i livelli amministrativi e tecnici interessati: Regione, Provincia, Comuni e società, pubbliche o private, operanti.
La Commissione, ricognitiva e di coordinamento, in collaborazione con tutti i soggetti istituzionali ed economici interessati, dovrebbe, in non più di sei mesi:
A) valutare i danni provocati dagli incidenti alle economie locali e a quella nazionale, per consentire al governo nazionale, al governo regionale, alle amministrazioni locali, nonché alle associazioni imprenditoriali e commerciali, di costituirsi parte civile nei processi, penali e civili, contro gli autori dei reati ambientali;
B) verificare lo stato attuale e la funzionalità degli impianti relativi all'energia elettrica, all'erogazione idrica, agli impianti fognari e depuratori, in modo da ottenere tempestivamente un quadro obiettivo e completo delle strutture esistenti, al fine della prevenzione futura degli incidenti;
C) definire i progetti, in essere o da programmare, e da realizzare, necessari a Capri, Ischia e Sorrento e all’intero comparto turistico del golfo di Napoli;
D) fornire alle amministrazioni locali e a tutti i soggetti, anche imprenditoriali, impegnati in un turismo di qualità, le linee-guida, coordinate ed operative, da seguire per il futuro.
In attesa dei lavori della commissione, il senatore Lauro lancia un’ulteriore proposta, agli amministratori locali di Capri, di Ischia e di Sorrento: aprire, insieme, un unico sito web, ad hoc, plurilingue, gestito, in forma consortile, con tutte le indicazioni utili, anche tecniche, sul quale i cittadini (capresi, ischitani e sorrentini), gli ospiti, anche stranieri, le associazioni culturali, gli imprenditoriali alberghieri, i ristoratori, gli operatori dell’indotto turistico, che abbiano a cuore il patrimonio paesaggistico ed ambientale, il nostro bene-paese, possano fare pervenire, via internet, segnalazioni, allarmi, suggerimenti, proposte o denunzie, documentate con le immagini (cellulare docet!), di inquinamenti o di oltraggi all’ambiente o al decoro di queste località, anche da parte di diportisti, distratti ed ineducati. In tal modo, le amministrazioni locali darebbero un esempio di coordinamento dal basso e potrebbero provvedere, per quanto di rispettiva competenza, ad eliminare disfunzioni o disservizi segnalati, o a trasmettere le notizie, nel caso di ipotesi di reato, alle autorità giudiziarie competenti. Oltre al valore civile ed educativo, una tale realizzazione, per la quale non sono necessarie ingenti risorse finanziarie, sarebbe un bel biglietto da visita da spendere sul mercato turistico internazionale.

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Basta con le vessazioni della vigilanza urbana...In costiera nascono le ronde anti-multe

SORRENTO - Sul fronte della lotta agli abusi, o presunti tali, posti in essere, ai danni degli automobilisti, da parte degli ausiliari del traffico e più in generale dai vigili urbani si sta registrando una vera e propria mobilitazione generale grazie alla comunicazione via facebook che permette una rapida sintonizzazione di umori e di iniziative. Muniti di telefonino frotte di cittadini e di automobilisti hanno cominciato a fotografare ed a riprendere in ogni angolo della Penisola Sorrentina il comportamento di questi operatori per realizzare un corposo dossier ed accertare se alcune possono considerarsi delle vere e proprie violazioni dei diritti dei cittadini.
"Siamo vittime di comportamenti assolutamente incivili - spiega uno degli organizzatori di queste specialissime ronde civiche - perchè ausiliari e vigili urbani approfittano di ogni cosa per registrarsi i numeri di targa e farci piovere a casa, dopo mesi, contravvenzioni che non possiamo contestare. Si nascondo dietro all'impossibilità di contestare immediatamente l'infrazione o presunta tale e in questo modo i cittadini non hanno alcuna tutela".
Poichè ci sono casi eclatanti che non possono passare inosservati, potere dei network, stanno nascende queste ronde che cercano di beccare in fallo questi operatori e magari in questo modo contestare contravvenzioni illegittime.
Problema di privacy?
Macchè, spiegano i rondisti anti-multe, qui si opera alla luce del sole, loro e noi, per cui se rileviamo "abusi" ci organizziamo per contestarli. E così rileviamo anche certi atteggiamenti che male si addicono a pubblici ufficiali: così si lavora per elevare la qualità dell'accoglienza turistica!
Un fronte caldo, quindi, in grado di portare alla luce su
you tube e sui vari blog, che hanno acceso i riflettori su questo problema, casi meritevoli di essere giudicati dagli amministratori locali e dalle autorità tutorie.

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Sorrento, campagna del Comune sulle nuove norme del codice della strada in materia di abuso di alcool

SORRENTO - Significativa l'attività della Protezione Civile a Sorrento in questa calda estate, grazie alla sinergia voluta dall'assessore al ramo Mario Gargiulo, che ha visto collaborare diverse associazioni con l'ente pubblico per la tutela e la sicurezza dei cittadini e dei turisti. In tal senso è stato prezioso il lavoro di squadra - che con il coordinamento effettuato negli uffici di Protezione Civile di Corso Italia 236 a Marano - effettuato con il Nucleo comunale di volontari della Protezione Civile, con l'Associazione Carabinieri, con i V.A.S. (Verde, Ambiente e Società), con l'Ambulanza dell'associazione PassOnlus e con l'Associazione Syrentum.
Sistematico è stato infatti il lavoro di assistenza e di soccorso effettuato sul territorio, dal mare alle colline, con l'impiego di decine di volontari, per far si che le vacanze a Sorrento risultassero più sicure rispetto alle più comuni emergenze.
Per Giovedì 27 Agosto intanto sono stati programmati controlli a campione dalla Protezione Civile, in collaborazione con l'associazione Syrentum, per la verifica del tasso alcolico all'uscita dei locali pubblici, per evitare problemi a chi guida, anche alla luce delle nuove disposizioni del Codice della strada. "Le nuove norme del codice della strada - spiega l'assessore Gargiulo - necessarie per contrastare i recenti episodi nazionali di pirateria, varate dal governo Berlusconi, devono essere compresi, spiegati, ai fruitori dei nostri ritrovi serali, perché vanno nella direzione di spiegare i limiti imposti dalla Legge, che non devono essere violati per l'incolumità di chi viaggia con noi in macchina o in motorino e degli altri. I nostri volontari distribuiranno gratuitamente i cosiddetti palloncini da cui si potrà desumere facilmente il tasso alcolico nel sangue e verificare così se si è in condizione di guidare oppure meno, senza incorrere nelle nuove limitazioni di Legge." (n.e.)

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domenica 23 agosto 2009

"Stefano Massa, il Re del Limoncello" l'uomo che porta nel mondo sapori e profumi di Sorrento

PIANO DI SORRENTO - Il quotidiano "La Repubblica" nell'edizione Napoli ha dedicato la rubrica "I volti di Napoli" a Stefano Massa, patròn della rinomata casa di produzione del limoncello di Sorrento - Villa Massa - riconoscendogli i meriti per l'azione di promozione di Sorrento nel mondo attraverso la sua attività imprenditoriale, non solo, ma anche a carattere socio-culturale per le diverse iniziative di cui Massa si fa promotore.
Si tratta di un significativo riconoscimento a un uomo e a un imprenditore di Piano di Sorrento che ha dato vita a un gruppo importante grazie al quale il limoncello di Sorrento, quello della tradizione familiare, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Una produzione, insieme a quella dei follovielli e di tanti altri prodotti tipici della Penisola, che ha avuto la sua culla proprio a Piano di Sorrento e da qui ha positivamente contaminato gli altri centri della Penisola animando diverse iniziative imprenditoriali e un "filone commerciale" che, per la verità, non sempre si è dimostrato all'altezza del proprio compito e delle aspettative del mercato.
Ma questo è un altro discorso.
Quello che invece ci preme sottolineare è la circostanza che Stefano Massa ha ricoperto per un paio d'anni la carica di presidente onorario dell'Associazione Pro Loco di Piano di Sorrento che raggruppava numerosi imprenditori del settore turistico locale.
Una presidenza di indubbio prestigio che non ha mancato di dare più valore alla promozione turistica e che invece si corre il rischio di perdere se la nuova Pro Loco nata dalla fusione delle due precedenti e oggi presieduta da Domenico Cinque "non saprà recuperare alla causa" un personaggio come Massa.
Non è infatti concepibile, in una logica strettamente municipalistica, non avvalersi di un patrimonio di uomini, di idee e di capacità a 360° che costuiscono l'humus comunale e che invece alimenta soltanto Sorrento.
Non c'è nulla di male, ovviamente, ma non è possibile che Piano di Sorrento, diventata città non sia in grado di valorizzare questa "promozione" agli occhi del Paese facendo leva su questi e altri puntidi forza, facendo sistema e così promuovendosi più adeguatamente proprio grazie a personaggi come Stefano Massa, ma non solo, che con la loro azienda e con i loro prodotti promuovono il territorio molto meglio di qualsiasi spot o di qualsiasi campagna mediatica.
Lo stesso dicasi per la MSC di Aponte, con tanto di quartier generale a Piano di Sorrento...Eppure non si è in grado di rendere appetibile la cittadina a chi meglio di ogni altro può portarne alto il nome nel mondo.
E così ne approfittano Sorrento e Sant'Agnelloe chi anche in ciò sa meglio percepire il business e farne tesoro!
Ovviamente il neo Presidente della Pro Loco saprà valutare questa circostanza e soprattutto saprà "recuperare" un rapporto che è sicuramente prezioso per gli interessi di Piano di Sorrento.
E' chiaro che il ruolo dell'Amministrazione Comunale in questo campo dev'essere anch'esso diverso, innovativo perchè in materia di turismo e di promozione territoriale attraverso la valorizzazione dell'identità siamo purtroppo alla preistoria...E questo sicuramente non fa bene all'immagine e soprattutto all'economia della neonata Città del Piano di Sorrento.

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"Show, chiesa e panini. Fedeli contro il Parroco" sul Corriere del Mezzogiorno

Ancora un "colpaccio giornalistico" di Carlo Franco che rilancia in grande stile lo "scandalo di Casarlano" dove don GiovanniNiger, parroco-imprenditore artistico e gastronomo, con il sostegno della politica, ha creato l'ennesimo caso legato alla sua "particolare visione e gestione della missione ecclesiastica".
Nel nostro "post" del 20 agosto abbiamo sollevato il caso che è stato "ripreso alla grande" dal giornalista del Corriere a conferma di un malessere crescente di una comunità che non è disposta ad accettare passivamente un modo di comportarsi che ha poco o nulla del fare chiesa. E non finisce qui...Gli Sponsor politici del Parroco e delle varie parrocchie della costiera cominciano a preoccuparsi per indiscrezioni su accertamenti connessi all'erogazione di patrocini e finanziamenti con finalità elettorale. Un dossier sarebbe stato aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli a seguito di un circostanziato esposto-denuncia.
SORRENTO - Parroco o imprenditore di feste di piazza? Infaticabile e caritatevole pastore di anime o manager smaliziato che nei ritagli di tempo si dedica alla cura dei suoi filiani? Probabilmente tutt'e due cose insieme, ma in questa coda infuocata d'estate la seconda anima sembra voglia prendere il sopravvento. Sorrento, insomma, si ritrova a fare i conti con la complessa e sfuggente personalità di don Giovanni Ferraro, il parroco della Chiesa di Santa Maria di Casarlano - frazione collinare abitata da 2500 anime - che già altre volte è salito alla ribalta della cronaca non proprio rosa e meno che mai da bollettino parrocchiale. Questa volta, però, si è passato il segno e il caso è finito all'attenzione del Vescovo Felice Cece e delle autorità laiche. La storia eterna di don Camillo e don Peppone si ripete, anche se i protagonisti non producono baruffe ideologiche. La voglia di far finta di niente sarebbe forte, ma il tempo delle decisioni è giunto e non sono più possibili rinvii. La posta in palio, infatti, è grossa: gli spettacoli che il parroco ha organizzato per tutto il meso di agosto sul sagrato della parrocchia si concluderanno immancabilmente con abbondanti libagioni (a pagamento) che sottrarrebbero lavoro e guadagno agli imprenditori laici che non hanno spettacoli da presentare ma solo il conto di una stagione che ha fatto vedere le streghe. Cosa accadrà? Lo sapremo a stretto giro di posta, ieri ci sono stati incontri importanti e pare che gli sponsor politici del parroco non siano più disposti a reggergli la coda. Anche se hanno cognomi da liturgia parrocchiale. Il cammino spirituale di questo sacerdote poco più che quarantenne - gradevole di aspetto e scuro di carnagione al punto che i compagni di seminario lo ribattezzarono "niger" e quel soprannome ancora lo segue - è punteggiato da incidenti di percorso: a Sant'Agata don Giovanni venne come dire, dimissionario e andò via accompagnato dal dileggio dei parrocchiani che imbrattarono i muri con scritte offensive; a Marano, un'altra frazione di Sorrento, andò più o meno allo stesso modo, ma è a Casarlano che il parroco ha messo in prosa e musica, a partire dal 2006, il suo capolavoro: un cartellone di spettacoli teatrali, musicali e con grandi firme e, si ritiene, commendevoli gettoni di presenza.
Gli ultimi inviati speciali sono stati, sere addietro, i "Ditelo voi" che non sono certo un ente di beneficenza.
La rassegna è scandita da un logo che colpisce l'immaginazione e, a quanto pare, fa cassetta: "Aperti per ferie". E, per giunta, il vistoso manifesto con il calendario degli eventi - il primo spettacolo è andato in scena il 26 luglio - riempie strategicamente tutti gli spazi più invitanti di Sorrento (trionfa anche in piazza Tasso) recando in calce, ben evidenziato, il messaggio che più sembrerebbe stare a cuore a don Giovanni: "ogni sera degustazione di panini, saltinbocca e deliziose sorprese presso il nostro punto ristoro". Non sappiamo quanto davvero siano deliziose le sorprese, ma sappiamo per certo che la concorrenza del parroco ha inferto un duro colpo all'economia non confessionale di Casarlano e dintorni che si reggeva sulla ristorazione veloce. Che ora è appannaggio dei fans della parrocchia. E ha contribuito al degrado dell'immagine della frazione invasa da bancarelle e sudicia come mai era stata prima. Quest'anno, insomma, a detta degli imprenditori feriti, il parroco ha passato il segno e la Curia deve "fermare" don Giovanni. Alla crociata si sono uniti anche molti fedeli che stanno raccogliendo firme per chiederne la destituzione. Come accadde a Sant'Agata sui due Golfi. "Il parroco è arrato ad offenderci durante le prediche" dicono in tanti e qualcuno aggiunge che "si arriva a violare perfino il segreto della confessione". Tutte accuse da accertare, manco a dirlo. Don Giovanni, tra l'altro, respinge ogni addebito e in una lettera inviata ai filiani spiega quali sono le finalità della lunga rassegna. "Aperti per ferie, dice, offre tante possibilità di intrattenimento...e come sempre fioccano i complimenti per gli spettacoli, per la serietà degli organizzatori e per le splendite prelibatezze del Punto di ristoro". Bussate e vi sarà aperto, pagando.
Gli imprenditori ribattono a tanta dolcezza con parole dure: siamo abituati ad avere a che fare con la concorrenza, ma non a quella che ci fa oggi la Chiesa. E' un avversario contro il quale non sappiamo lottare. Oppure: mentre la parrocchia prospera le nostre pizzerie, le nostre paninoteche e i nostri bar raccolgono solo le sue briciole. Siamo alla richiesta di cacciare i mercanti dal tempio. Chi vincerà?
Carlo Franco
da il Corriere del Mezzogiorno 23 agosto 2009

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sabato 22 agosto 2009

Grazie a Carlo Franco si vivacizza il dibattito sul turismo delle due costiere

Carlo Franco, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, nella sua estate a Massalubrense è riuscito a riaccendere l'interesse dei maggiori protagonisti dell'imprenditoria territoriale sull'urgenza di un "nuovo patto" per promuovere il rilancio dell'area sui due versanti, sorrentino e amalfitano, all'insegna della qualità, dello charme e soprattutto della realizzazione di importanti progetti (eliporti, campo di golf, etc...)che dovrebbero richiamare un turismo di qualità a Sorrento&dintorni.
Non è un caso che sia un giornalista di lunga e rinomata tradizione professionale e che vanta una puntuale frequentazione con la Costiera ad aver innescato una miccia che, ci si augura, non si esaurisca in chiacchiere di ferragosto.
Visti i protagonisti in campo c'è da ben sperare, anche se alcune questioni meritano di essere approfondite come necessita ascoltare su questi argomenti i protagonisti del governo di questi territori: i sindaci.
Il sociologo Domenico De Masi, che ha consuetudine con queste realtà prevalentemente sul versante amalfitano-ravellese, fa riferimento a uno strumento legislativo che, a suo dire, di fatto renderebbe operativo l'incontro sul piano istituzionale: l'unione dei Comuni.
Su questo aspetto però c'è un problema: la legge riserva la nascita dell'Unione a quelle realtà comunali di piccola consistenza quanto a numero di abitanti...Non è il caso della Penisola Sorrentina per cui si tratta di una strada impercorribile allo stato delle cose.
Il fallimento dell'esperienza di Unione dei Comuni nella realtà dei Monti Lattari merita invece di essere attentamente studiata e analizzata perchè individuando punti di forza e di debolezza di questa unica esperienza è possibile risalire alle ragioni di un fallimento inspiegabile se non nelle responsabilità della classe politica locale.
E veniamo al secondo punto del ragionamento: non è possibile, per ovvie ragioni, discutere di questi grandi progetti senza il coinvolgimento pieno dei Sindaci e quindi delle Amministrazioni locali: in mancanza, o in assenza di questa parte, ogni progetto e ogni buona intenzione o volontà rischia di restare tale con la buona pace di tutti! Infine ipotizzare, come periodicamente avviene, la nascita di un unico comune per aree omogenee come per esempio quella sorrentina, resta un puro esercizio intellettuale per la semplice ragione che la politica non vuole rinunciare ai propri spazi e un solo comune significherebbe un solo sindaco anzicchè sei, 6/8 assessori anzicchè gli attuali 36 e passa...Insomma significa tagliare le gambe a troppe carriere e togliere lavoro, creando disoccupati, soprattutto nelle seconde file della politica amministrativa locale.
Ci torneremo su questo tema per fornire altri spunti al dibattito, ma bisogna "imporre" alla politica un confronto e vincolarla a scelte che, autonomamente, non vuole fare.
Studiando gli statuti comunali si possono individuare le procedure idonee a convocare "referendum consultivi" sull'argomento del comune unico e far esprimere così, contemporaneamente e per iniziativa popolare, i cittadini della Penisola Sorrentina su questo argomento. Certamente ne uscirebbe un dibattito interessantissimo e un confronto importante tra tutti i diversi attori e soprattutto emergerebbe un indirizzo che gli Amministratori non potrebbero trascurare nella loro programmazione trattandosi di una volontà popolare.
Per fare tutte queste cose e molte altre occorre però organizzazione e impegno che sicuramente non si possono chiedere al giornalista che fa un altro mestiere, nè agli imprenditori che partecipano, è vero, a un "dibattito estivo" che gli dà anche un po' di visibilità, ma che non sono culturalmente predisposti a percorrere queste strade.
Una volta ciò competeva ai partiti politici...Oggi manca il soggetto in grado di fare questo prezioso lavoro: unica soluzione affidarsi a un comitato civico di livello intercomunale in grado di mettere in moto la macchina organizzativa.
E' più difficile a dirsi che a farsi, soprattutto se si ha familiarità con le questioni amministrative e se si coinvolgono le persone giuste e le tante associazioni che operano sul territorio.
In fondo anche la riorganizzazione della diocesi stabiese-sorrentina sta procedendo un po' in questa direzione, per chi non se ne fosse ancora accorto, e se la politica aprisse gli occhi si accorgerebbe di essere in ritardo rispetto alla Chiesa...E non sarebbe solo questo il caso, nè la prima volta.
Ai Russo, agli Alfonso Iaccarino, agli Aponte e compagnia bisogna chiedere di fare, e bene, la parte che gli compete e cioè gli imprenditori che hanno intuizione, dispongono di mezzi e risorse da investire nell'ambito della diversificazione della propria attività d'impresa, ma devono scegliere le persone giuste, i manager competenti, in grado di trasformare le loro intuizioni, le loro idee e i loro progetti in fatti concreti sapendosi confrontare con la politica di cui, a torto o a ragione, non se ne può fare a meno...se non per fare un altro buco nell'acqua.
E questo i nostri Amici Imprenditori lo sanno molto, molto bene per cui sarebbe interessante conoscere che cosa ne pensino!

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venerdì 21 agosto 2009

Rispondiamo alle richieste dei nostri Lettori...

Abbiamo ricevuto numerose sollecitazioni da parte dei nostri lettori di esprimerci su due questioni che evidentemente hanno suscitato particolare interesse: la "lotta" in atto nella Chiesa sorrentina per le decisioni del Vescovo Cece di attuare una "rivoluzione" dell'organizzazione ecclesiastica e lo "sfogo" del ristoratore" sul proliferare di sagre estive.
Poichè non abbiamo alcuna remora a esprimere il nostro pensiero visto che ilblog è nato per questo e siamo contenti che finalmente la gente abbia assunto un ruolo partecipe su alcune questioni diciamo la nostra su questi due argomenti che sembrano aver solleticato tanti interessi.
CHIESA: in primo luogo bisogno precisare che la "fuga di notizie" è avvenuta chiaramente dall'interno della gerarchia e nello specifico da parte di chi evidentemente non condivide le decisioni di Monsignor Felice Cece. Precisiamo allora che interessarsi di questi problemi, da laici, significa accettare di transitare su un "campo minato" perchè la gerarchia non vuole pubblicità, non gradisce interferenze, soprattutto non accetta il confronto democratico su questioni che, nello specifico, riguardano problematiche interne. A questo punto è chiaro che nella Chiesa stabiese-sorrentina sono in atto processi di riassetto che preludono sicuramente alla nomina del nuovo Vescovo. Se sarà Monsignor Arturo Aiello a succedere al Vescovo Cece non è dato ancora sapere. Poichè il rapporto tra i due è stato sempre molto stretto e la "rinascita" della chiesa stabiese-sorrentina deve molto, se non tutto, all'opera di Don Aiello, è chiaro che l'eventuale nomina di questi alla guida della Diocesi passa attraverso un'operazione riorganizzativa concordata e che non deve intaccare assolutamente il buon nome e l'alto gradimento di cui gode Monsignor Aiello, per cui l'operazione è "addebiatta" a Monsignor Cece.
Per quanto ci riguarda sottolineiamo che la Chiesa, come lo Stato e chi lo rappresenta, esercita in tutto e per tutto le proprie prerogative e queste si consumano a danno e/o vantaggio dei diversi protagonisti sulla scena. I quali possono gradire o meno alcune decisioni e quando non vogliono attenersi alle "disposizioni superiori" o intendono contrastarle fanno appello ai fedeli sollecitandone la mobilitazione. Nella stragrande maggioranza dei casi tali mobilitazioni non hanno successo, per cui occorre rispettare anche l'autonoma volontà e potestà organizzativa ecclesiastica che, in ogni caso, non contempla la personalizzazione del ruolo. Perciò anche i fedeli, a nostro avviso, fanno bene a non interferire più di tempo in quella che è sicuramente "una battaglia persa e senza ragioni".
SAGRE: Condividiamo le preoccupazioni di chi le accusa di concorrenza sleale perchè contravvengono, col tacito via libera della politica e soprattutto degli organismi preposti ai controlli, al rispetto delle regole essenziali che disciplinano l'organizzazione di eventi e la somministrazione degli alimenti al pubblico. Dal nostro punto di vista le sagre non dovrebbero essere organizzate al di fuori del circuito ufficiale e garantito degli operatori della ristorazione pubblica. Ciò innanzitutto nell'interesse dei consumatori...Purtroppo nessuno, o quasi, se la sente di sposare questa battaglia impopolare che attenta a importanti interessi economici oltre che politici.
Spetta agli addetti ai lavori far valere, nelle sedi preposte, le proprie ragioni!

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