mercoledì 4 marzo 2009

Su Fiorentino alla Provincia il PDL sorrentino è diviso!

SORRENTO - Nel PDL sorrentino la notizia di una possibile candidatura di Marco Fiorentino alle elezioni provinciali agita le acque al punto che il coordinatore cittadino Giusppe Stinga ha indetto una riunione dell'ufficio politico che si terrà questo fine settimana.
Un'ipotesi, quella di Fiorentino candidato alla Provincia, che rischia di mandare in frantumi il buon lavoro fatto da Stinga&C all'indomani dell'infelice passaggio del Sindaco di Sorrento alla corte dell'Udeur mastelliano.

A nulla sarebbe servito aver preso per la mani un partito allo sbando, di averlo faticosamente rimesso in corsa riuscendo anche ad attrarre nuovi e qualificati consensi, si chiedono nel PDL?
"Eppure abbiamo sempre seguito le indicazioni del Partito..." è il commento di questo nuovo corso targato prima FI e poi PDL: a Sorrento si è svolto l'unico, regolare congresso cittadino con un coordinatore legittimo alla guida del partito e organismi dirigenti che hanno animato una sede, hanno promosso incontri e confronti, coinvolto una società civile in parte delusa da un'esperienza politica che non era mai approdata ad un'effettiva occasione di partecipazione attiva.

Fiorentino l'accentratore, il Deus ex machina che da lui fa tutto dipendere e discendere...Il Sindaco di FI che ha bocciato la designazione in giunta del suo direttivo politico sbarrando così la porta dell'esecutivo all'avv. Emilio Moretti! L'uomo politico che la base del centro-destra sorrentino non è più disponibile ad accettare se ciò significa dover rinunciare ad ogni democratico confronto per cui un'eventuale designazione a candidato alla Provincia si tradurrebbe nella negazione di tutto quanto è stato realizzato in questi anni e quindi in un ritorno al passato, quello che ha prodotto...disastri!
Alla fine Fiorentino sulla scia di Mastella e dietro di loro anche l'On. Tiberio Insigne...Ma che stanno a guardare i due esponenti parlamentari della costiera dell'Italia dei Valori?
Ma questo è un altro discorso!
Un regalo, quindi, ai nuovi alleati approdati all'Udc che si avvantaggerebbero non poco dei dissapori nel PDL (dove anche una parte di AN non si sente rappresentata) intercettando consensi a mani basse, non solo dal centro-destra, ma anche dal centro-sinistra.
Uno scontro più che tra persone tra due modi di intendere e di intrepretare il governo della municipalità, di gestire il palazzo: accentratore il primo, e quindi più antico; partecipato il secondo, forte di una visione più moderna e fondata sulla partecipazione, la separazione dei poteri in nome dell'efficacia e della trasparenza, della qualità del lavoro amministratitvo e dell'attenzione ai temi sociali che hanno forti ricadute economiche sul piano economico: dal lavoro alla sanità, dal turismo alla mobilità.
Insomma punti di partenza e di arrivo opposti che se non amalgamati rischiano di provocare un'implosione nel centro-destra alla vigilia delle elezioni di giugno.
E' questo il senso e il tenore dei messaggi che da Sorrento, ma anche da altre reltà della Penisola, giungono in queste ore all'indirizzo dell'On. Cesaro candidato alla Presidenza della Provincia e, allo stato, l'unico preposto a scegliere gli uomini della sua squadra, cioè della futura maggioranza di governo a Santa Maria La Nova.
Fiorentino come Sagristani, entrambi mai fermi allo stesso posto, politico s'intende, ma pronti a scegliere il cavallo vincente nel momento propizio, quello cioè a loro più favorevole: da F.I. all'Udeur con ritorno al PDL per il primo; da F.I. al PD e poi all'Udc per il secondo.
Ma dove vogliamo continuare ad andare con questa gente e perchè sempre e soltanto con loro?
E' la domanda che sta sulla bocca di tutti quanti hanno a cuore le sorti di una costiera dove appare sempre più evidente che le logiche cui improntano la propria azione politica i leader o presunti tali è solo ed esclusivamente improntata alla convenienza politica personale spacciata per amore di Sorrento.
Ma fa che neanche il Sen. Raffaele Lauro, tanto attento e sensibile osservatore delle vicende umane, oltre che uomo economico e di cultura, non riesce a rendersi conto che a volte la misura è davvero colma e che si rischia di fare comunque un buco nell'acqua a furia di puntare sempre e solo sulle stesse persone, quasi che tutti gli altri fossero incapaci, inadatti o troppo onesti per essere della partita?

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