domenica 18 gennaio 2009

A Sant'Agnello il Sindaco Orlando querela il Consigliere di opposizione Antonio Coppola

SANT'AGNELLO - E' la notizia del giorno nel piccolo centro della costiera amministrato dall'ing. Gianmichele Orlando alla guida di una civica in diretta continuità con l'amministrazuone del suo predecessore, il dottor Pietro Sagristani, del PD, attualmente assessore ai servizi sociali alla Provincia di Napoli.
Nel mirino del primo cittadino una nuova leva della politica locale, un altro medico, Antonio Coppola, originario di Castellammare di Stabia ma residente a Sant'Agnello, che 8 mesi fa ha guidato la lista uscita sconfitta (15% dei voti) dal confronto elettorale con Orlando. Si apprende dalla stampa che il Sindaco ha sporto querela nei confronti del Consigliere per l'azione di oppositore da questi svolta in consiglio comunale. C'è ovviamente da inorridire! Attentato alla democrazia, violazione dei diritti legittimi delle minoranze, arroganza e dittatura del preposto alla massima carica cittadina! Reazioni scandalizzate da parte di "autorevoli esponenti" del PD peninsulare e non solo: in primis il predecessore di Orlando, l'ex sindaco Sagristani, che sfodera il meglio di sè stesso per denunciare il grave errore commesso dal suo successore. Cioè di colui che proprio Sagristani ha voluto alla carica di Sindaco del paese. Reazioni sdegnate e solidarietà al Consigliere Coppola che, pur essendo alla sua prima esperienza amministrativa, ha inteso e intende tutelare esclusivamente gli interessi del Paese rispetto all'operato del primo cittadino e dei suoi collaboratori. Questa in sintesi la sua spiegazione e la sua dichiarazione d'intenti.
Tutti, anche estranei alle vicende santanellesi come per esempio il consigliere regionale Antonio Amato o il Senatore Aniello Di Nardo, hanno commentato la vicenda per ritagliarsi, in tempi di vacche magre per il centro sinistra campano, uno spazio di visibilità sulle cronache domenicali. Ma a un osservatore attento non può sfuggire la circostanza che, nel resoconto dei fatti, manca la versione o il commento del vero protagonista di questa vicenda, il Sindaco.
Cioè di colui che ha dato l'incipit al fatto e che quindi ha generato la notizia.
Innanzitutto per verificarne l'autenticità e soprattutto per conoscere la versione dall'unica fonte accreditata, per apprenderne i contenuti, la motivazione e le finalità, trattandosi di una querelle politico-amministrativa che ha evidentemente un interesse di pubblica conoscenza investendo comportamenti di persone con pubbliche responsabilità.
Questa versione le cronache non la forniscono contestualmente a tutto il resto venendo di fatto meno, non sappiamo se di proposito o no, a un preciso dovere deontologico in capo all'informazione ai fini del corretto esercizio della funzione di cronaca e di critica.
Questo è un problema non secondario della vicenda santanellese e di tutte le altre che scandiscono la quotidianità, non solo politica, in questa realtà e muoviamo da questa per cercare di comprendere cosa c'è dietro la notizia, ma soprattutto quello che c'è dietro i fatti che generano una notizia. E' questo il primo discrimine su cui occorre soffermarsi ai fini di una corretta interpretazione di fatti, persone, vicende, etc...Una cosa sono le notizie riferite da chi è all'uopo preposto, un'altra sono i fatti che quella notizia hanno generato. Su questo si gioca molto della credibilità di tutti gli attori in campo e si gioca anche l'aspetto legale che può scaturire da un'iniziativa informativa deontologicamente mal gestita, impropria, parzialmente veritiera o infondata.
Letta così com'è l'iniziativa del Sindaco Orlando appare evidentemente sproporzionata e fuori dalla norma dell'usuale confronto dialettico politico e amministrativo dove le parti si confrontano con proprie argomentazioni e con finalità ovviamente diverse. E' chiaro che la gestione della notizia nel suo complesso da parte degli organi di stampa evidenzia un altro interesse, altrettanto legittimo ma non scevro da responsabilità più o meno esplicite.
Allora: perchè Orlando, sindaco di Sant'Agnello da pochi mesi, ha assunto una decisione così forte rispondendo in modo irrituale, cioè in sede legale, a un'azione svolta da un avversario politico nel consiglio comunale e attraverso la stampa per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle proprie ragioni e sulla validità delle proprie asserzioni e contestazioni all'operato del primo cittadino?
Evidentemente il Sindaco ha risposto all'offensiva del consigliere di minoranza in base a una serie di valutazioni che ineriscono la propria funzione pubblica e quella personale che, allorquando si esercitano ruoli come quelli ricoperti da Orlando, finiscono con l'identificarsi e pertanto diventano strettamente connessi e come tali percepiti dall'opinione pubblica. Questa è una delle ragioni per le quali occorre separare la critica politica, legittima purchè corretta e reale, da ogni implicazione più o meno tacita che possa ledere la persona privata, la propria personalità e professionalità, i propri legittimi interessi. A meno che non si abbiano le prove di azioni, comportamenti e iniziative illegittime o illegali esercitate sul piano privato e che risulterebbero rafforzate dal ruolo pubblico. E la differenza non è di poco conto, perchè è qui che si consuma un vero e proprio reato ai danni di qualcuno, così come si altera la verità dei fatti per giustificare le proprie azioni, opinioni e critiche all'avversario. Tra Orlando e Coppola, durante la campagna elettorale ci sono stati momenti di tensione a causa delle accuse che l'allora candidato sindaco Coppola aveva pubblicamente rivolto al concorrente Orlando, sul piano amministrativo e su quello perssonale-professionale. Accuse per le quali Orlando contestò il comportamento a Coppola evidenziandogli che avrebbe potuto quererarlo, ma che "confinava" il tutto nell'ambito della polemica e dialettica elettorale e pertanto esaurentisi in quel contesto. Su questa precisazione del Sindaco il consigliere Coppola gli "chiedeva scusa" giustificando il proprio comportamento con argomentazioni che potrebbe essere interessante approfondire e che certamente aiuterebbero meglio a comprendere i fatti di oggi. La storia, cioè il comportamento di Coppola, però non è cambiata e sin dal primo giorno d'insediamento del consiglio comunale il consigliere di minoranza ha continuato a rivolgere pesanti e spesso non documentate, o addirittura false accuse all'operato del Sindaco, non già nella sede pubblica del consiglio comunale, ma attraverso eclatanti iniziative di stampa che quasi mai hanno verificato l'autenticità delle stesse nè riferito la versione del Sindaco, cioè della parte "accusata" e legittimata a tutelare sè stessa, il proprio operato e l'immagine della pubblica amministrazione rappresentata. Sul banco degli imputati oggi non finisce soltanto il consigliere Coppola, ma anche quel mondo dell'informazione che ha concorso e concorre a consumare il progetto di "delegittimazione privata e politica" del Sindaco per ragioni che possono essere anche comprensibili, ma che non sempre sono legittime e corrette sul piano delle implicazioni legali che ne derivano. Bisogna partire da questo antefatto per comprendere la degenerazione del confronto tra il leader della maggioranza amministrativa di Sant'Agnello e quello di uno dei due gruppi di minoranza e soprattutto occorre approfondire cosa c'è veramente dietro questo confronto agguerrito che pur tante indignate reazioni ha suscitato.
Solo così e adducendo prove, fatti e soprattutto testimonianze, possiamo assolvere alla funzione per cui abbiamo concepito questo blog e soprattutto cercheremo di capirne qualcosa di più di questa e di altre storie che, apparentemente secondarie se non addirittura annoverabili nel folklore politico locale nascondo invece precisi interessi con cui si stanno giocando destini politici e professionali di personaggi che, sotto l'ombrello della funzione politica, perseguono obiettivi ben precisi e che, a nostro parere, non sempre e non del tutto coincidono con gli interessi di questo territorio.

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