martedì 20 luglio 2010

Antonetti scrive al Comune di Sorrento a proposito dell'eredità Serracapriola

SORRENTO - Si ritiene opportuno segnalare al Sindaco di Sorrento e agli Uffici ed all’Assessorato competenti la seguente problematica riguardante l’eredità delle nobildonne Maresca di Serracapriola, e dei relativi lasciti a favore del Comune di Sorrento, ripetutamente segnalata nel tempo da cittadini ed esponenti politici di tutti gli schieramenti; una questione insomma che sta, ed è stata, sinceramente a cuore a tutti noi sorrentini, che dovrà avere una pronta risoluzione per fornire maggiore aiuto ai nostri anziani (soggetti più deboli cui le “Serracapriola” avevano destinato un futuro migliore) e proprio in un periodo, come quello attuale, di ristrettezze economiche per gli Enti Locali in cui è bene ottimizzare e mettere a frutto le proprietà comunali.
Negli anni, infatti, si sono registrati:
- n. 1 interrogazione comunale, presentata in data 15 gennaio 1998 (Prot. n. 1.328) dal Consigliere di opposizione (in quota Forza Italia) Dott.ssa Rosalba Palomba, al sindaco Prof. Avv. Ferdinando Pinto;
- n. 5 articoli, di cui 4 a firma dell’Avv. Antonino Cuomo in data 31 gennaio 2001 (settimanale Agorà), 17 febbraio 2001 (quotidiano Roma), 7 marzo 2003 (quotidiano Informa Città) e 14 marzo 2003 (quotidiano Il Mattino, titolato “Donna Matilde, gli anziani aspettano la sua eredità”), ed 1 di Marcello Coppola, sempre sulle pagine del periodico “Agorà” il 27 agosto 2002;
- n. 1 libro denominato “I soprusi sull’eredità delle Serracapriola” di Luigi Milano.

AIUTO AGLI ANZIANI DI SORRENTO ED I LASCITI DELLE NOBILDONNE MARESCA DI SERRACAPRIOLA AL COMUNE DI SORRENTO: RICHIESTA DI INTERVENTO E PROPOSTE.
Questa succinta esposizione ha lo scopo di esporre a tutti i cittadini sorrentini, le “questioni ereditarie” delle due Nobildonne in relazione alla loro parziale, tardiva e, nella maggior parte dei casi, mancata attuazione, così come testimoniato dalle interrogazioni, dagli articoli e dal libro innanzi indicati. Nell’infausto giorno 25, dei mesi di marzo ed aprile dell’anno 1985, venivano a mancare due tra le più stimate cittadine di Sorrento, amate da tanti, per i grandi ideali di cui erano portatrici, e da una sparuta minoranza, per il grande patrimonio di cui erano titolari: Matilde ed Elena Maresca Donnorso di Serracapriola; entrambe le sorelle erano amanti degli animali, ed in particolar modo dei cani, ragion per cui lottavano serratamente contro il loro abbandono e la pratica della vivisezione, ed inoltre avevano a cuore la sorte degli anziani, comprendendone a fondo il disagio e la loro solitudine; queste motivazioni hanno spinto Donna Matilde a redigere, tra gli altri, un testamento non impugnato (pubblicato con atto del Notaio Adolfo Cannavale in data primo aprile 985, Rep. n. 8.084/1.886), nel quale oltre a beneficiare la sorella Elena dell’usufrutto generale su tutti i suoi beni, decise di istituire erede, nella quota costituita da tutti i cespiti siti in località Capo di Sorrento (campeggio “Santa Fortunata”, villa il “Sorito”, ed altri rurali), il Sovrano Militare Ordine di Malta, e non il Comune di Sorrento, ragione per la quale detti beni non saranno oggetto della presente trattazione.
Diversa è invece la questione relativa alle disposizioni testamentarie di Elena Maresca Donnorso di Serracapriola, in quanto oggetto di controversie giudiziarie attualmente pendenti dinanzi al competente Tribunale di Torre Annunziata per le quali, a quanto è dato conoscere, curatore dell’eredità giacente è stato nominato l’avvocato Giulio Gomez d’Ayala.
Anche Donna Elena, coma la sorella Matilde aveva a cuore la sorte degli anziani sorrentini, finalità da attuare, nelle intenzioni, tramite l’istituzione di una Fondazione (Domus Mariae di Elena Serracapriola) ed una serie di disposizioni collegate, contenute nel testamento datato 12 gennaio 1984, e relative allo splendido ed imponente fabbricato sito alle spalle della statua di Torquato Tasso, nella omonima piazza; ivi veniva letteralmente stabilito che “la Fondazione darà in uso al Comune di Sorrento il fabbricato ubicato in Piazza Tasso denominato Palazzo Correale. Tutto ciò finchè esso Comune sarà valido difensore della Fondazione e promotore di carattere culturale attinenti alle finalità dell’Ente”, e che il ricovero sorrentino di Sant’Antonio avrebbe dovuto ricevere un legato di lire 15.000.000 annui rivalutabili.
Attualmente, a causa delle contestazioni in corso, dette volontà sono “congelate”, ed il curatore dell’eredità giacente è titolare dei poteri amministrativi e gestionali previsti dagli Articoli 528 e seguenti del Codice Civile, da esercitarsi nel rispetto degli obblighi di rendicontazione e di conservazione dell’asse ereditario, nell’attesa che si concludano i procedimenti giudiziari. Anche in relazione a tale ultima questione, e nonostante le pendenze giudiziarie, è lecito porsi domande simili a quelle già formulate in precedenza, ed approfondire la documentazione legittimante l’attuale utilizzo del detto fabbricato (già sottoposto, con decreto ministeriale, a vincolo storico-artistico per la presenza di maioliche affrescate al suo interno).
Tanto premesso,
vista l’urgenza della questione, il comune sentimento di solidarietà verso gli anziani condiviso dal sottoscritto, dai sorrentini e dall’Amministrazione comunale, formalmente chiedo al Sindaco di Sorrento, agli Uffici ed all’Assessorato competenti, di ricostruire l’intera vicenda in base alle risultanze documentali in possesso negli archivi comunali, onde adottare le opportune e necessitate soluzioni al fine di dare corso, per quanto di competenza, alle volontà delle Duchesse di Serracapriola a favore degli anziani del Comune di Sorrento, prestando sin da ora la massima disponibilità ad approfondire, sotto il profilo tecnico-giuridico, unitamente a funzionari comunali ed a titolo completamente gratuito, l’intera vicenda.

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1 Commenti:

Alle agosto 01, 2010 5:42 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

egr.avv.giovanni antonietti,mi compiaccio dl suo "enorme interessamento alla questione del palazzo correale,ma dubito che di base ci sia una reale preoccupazione per gli animali e gli anziani.piuttosto se vi sta a cuore la sorte del palazzo correale pensate ad immediati lavori di ristrutturazione.grazie

 

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