giovedì 29 luglio 2010

Italia cuore e fogna del Mediterraneo...Da oggi non ci sono più alibi!

Da oggi in Italia ci sono due destre: quella autoritaria, dittatoriale del Premier Silvio Berlusconi col suo entourage di inquisiti in tutte le salse, dall'altra quella più moderna e democratica del Presidente della Camera Gianfranco Fini con un pugno di irriducibili che non hanno ceduto al fascino del potere berlusconiano. Il PDL è imploso e da oggi stare da una parte o dall'altra assume, non solo politicamente, un significato importante agli occhi degli elettori. Si, perchè fino a ieri di fronte al montare degli scandali, delle leggi ad personam, delle inchieste giudiziarie che toccano i gangli vitali del potere e dello Stato, era pur sempre concepibile un ragionamento omnicomprensivo e compensativo tra le due componenti su temi fondamentali del governo e del paese. Con la cacciata di Fini e dei finiani dal PDL invece non ci sono più scuse: il PDL ha espulso l'anima critica, fortemente critica, del partito nato dall'unione di Forza Italia e AN, ricordiamocelo, e pone sotto tutela l'ala marcia, collusa con la camorra e con le logge segrete, l'anima servile e quella affaristica, complottistica ai danni degli stessi uomini del partito come è avvenuto proprio in Campania contro il Presidente Stefano CaldoroDa oggi perciò sarà più difficile parlare all'Italia, al centro come sui territori, di cura degli interessi generali del Paese e delle comunità. E' un dato di fatto oggettivo...Per salvarsi il PDL può solo liberarsi dell'ingombrante mole del Premier, ma non ha la forza per farlo. E' piuttosto un partito destinato a "morire" politicamente insieme al suo Leader...Quindi una forza politicamente inaffidabile per il Paese, fosse soltanto per il fatto che dopo Berlusconi non può esserci altro! Altro destino non c'è, nè può esserci in un partito che non è un partito, un contenitore che serve solo a giustificare l'occupazione dello Stato da parte di Berlusconi e della sua cricca. E' triste doverlo riconoscere, anche per tanta gente perbene che ci ha creduto nell'epopea berlusconiana e forse si illude ancora pur sapendo che la partita è perduta, irrimediabilmente per lui e se non cambiano le cose presto, anche per l'Italia. Da oggi però di alibi non ce ne sono più per nessuno, perchè Berlusconi dicendo basta al confronto interno con Fini su temi troppo importanti ha detto chiaro e tondo: chi non è con me è contro di me! Così non si dirige un partito, nè si governa un Paese, tanto più quest'Italia cuore e fogna del Mediterraneo.

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