martedì 24 agosto 2010

Regina Giovanna: la precisazione di Paolo Spartano, titolare del Lido La Solara

DAL TITOLARE DEL LIDO LA SOLARA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dopo essere balzato al clamore della cronaca locale e nazionale per alcune vicende legate al sequestro da parte delle forze dell’ordine di alcuni reperti che avrebbero arrecato un presunto disastro ambientale, ecco la ferma risposta da parte di Paolo Spartano titolare da oltre 40 anni del Lido La Solara.
“I bagni della Regina Giovanna a Sorrento rappresentano un patrimonio archeologico e culturale al tempo stesso inestimabile e delicatissimo. La loro salvaguardia esige una paziente ed accurata verifica dei problemi che attanagliano questa stupefacente specchio di penisola e una costante disposizione da parte di tutti ad affrontarli e risolverli. Negli scorsi giorni proprio nei giorni di ferragosto, numerose testate giornalistiche sia locali che nazionali, nonché numerose emittenti televisive, hanno riportato la notizia di una denuncia ai miei danni per scarico di “rifiuti”, situati nei pressi del sito della Regina Giovanna, alle spalle dello stabilimento La Solara di cui sono da oltre 40 anni titolare. Allo scopo di fornire una informazione il più possibile corretta ed esauriente sulla vicenda, ritengo doveroso fornire a tutti i lettori le seguenti precisazioni. I rifiuti di vario genere di cui si parla negli articoli apparti sulla stampa, sono situati allo stato attuale al di fuori della zona demaniale di competenza dello stabilimento da me gestito e trattasi esclusivamente di materiali ferrosi depositati dalle onde del mare a seguito della mareggiata avvenuta nel dicembre di circa 10 anni fa (con dichiarazione di calamità naturale) che distrusse completamente l’intera struttura. Da decenni lo stabilimento La Solara gestisce un costante servizio di controllo, accoglienza e assistenza ai tanti visitatori dei reperti archeologici della Regina Giovanna e della meravigliosa scogliera del Capo di Sorrento denominata “Solara”. Chi gestisce lo stabilimento lavora ogni giorno tra mille difficoltà per la tutela dell’area, e gradirebbe non essere confuso con i tanti speculatori che, il più delle volte indisturbatamente, lucrano sulla distruzione del paesaggio naturale della costiera sorrentina e del litorale del Capo di Sorrento”.
Paolo Spartano

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