domenica 18 gennaio 2009

Ma Orlando non vuole zittire l'opposizione...

Non è vero che il Sindaco di Sant'Agnello vuole zittire l'opposizione! L'abbiamo chiesto al Sindaco e lui ci ha dato la versione dei fatti.
Presa per come viene presentata dalla stampa, l'iniziativa di GianMichele Orlando di querelare il consigliere di opposizione Antonio Coppola - non il gruppo di minoranza "Impegno Nascente" - risponde alla logica di voler salvaguardare la propria immagine e quella dell'Amministrazione Comunale rispetto ad accuse, a parere del primo cittadino, destituite di fondamento e pertanto diffamatorie e rispondenti a una logica diversa da quella che può e deve considerarsi normale dialettica politica amministrativa, anche forte e aspra!
In effetti giammai il Sindaco ha "mortificato" l'azione e l'operato della minoranza consiliare o di un singolo Consigliere nell'esercizio delle proprie funzioni: tant'è che alcuni atti amministrativi, spiega Orlando, son ostati proposti dall'opposizione e sono stati anche approvati dalla maggioranza di governo, circostanza che attesta una più che corretta gestione del rapporto politico con la minoranza da parte del primo cittadino.
Piuttosto il Sindaco stigmatizza il comportamento inusuale del consigliere Coppola di presentare mozione su programmi e progetti della maggioranza per provocare un voto e poi accreditarsi all'opinione pubblica come meritevole di aver conseguito un risultato. Dall'altro lato il Coppola profferisce accuse, anche pesanti, sull'operato e sugli intenti del Sindaco e dell'esecutivo che, abilmente manipolate da parte degli organi di stampa che non procedono, come dovrebbero, alle dovute verifiche, si traducono in una sistematica diffamazione nei riguardi del Sindaco e dell'intera Amministrazione. Il tutto ancor più aggravato dallo straordinario risalto che viene assicurato alle iniziative del consigliere Coppola senza riferire, come deontologia vorebbe, la versione dell'interessato o i fatti oggettivamente rilevabili da atti o iniziative formalmente assunte nelle sedi preposte.
In ciò si realizza quella sistematica disinformazione e relativa diffamazione ai danni del Sindaco che non ha potuto, con altrettanta evidenza e puntualità, presentare la propria versione e, nel caso, respingere al mittente accuse e scaricare responsabilità, ancorchè poco veritiere o del tutto non rispondenti alla verità dei fatti.
La querela al consigliere Antonio Coppola è pertanto un atto dovuto, la conseguenza non già dell'azione svolta sul piano amministrativo, quanto sul piano informativo e di pubblica evidenza.
L'intento evidente del Consigliere Coppola, secondo Orlando, è stato ed è quello di artificiosamente addebitargli responsabilità su ritardi, disfunzioni e contraddizioni che danneggiano gli interessi di Sant'Agnello con l'intenzione di evidenziarne una presunta inadeguatezza a ricoprire l'incarico, un'incapacità di governo e addirittura un interesse confliggente con quello della pubblica amministrazione. Inoltre e per di più sollevando questioni di cui è evidente che il consigliere Coppola non ha un'effettiva e diretta conoscenza per cui agisce in "conto terzi" con la conseguenza di fare gravi errori, ma senza assumersene la responsabilità e quindi non proponendo la realtà dei fatti all'opinione pubblica, ma quella che gli fa più comodo dal proprio punto di vista.
Orlando è stato pertanto costretto ad assumere l'iniziativa in sede di autotutela e quindi per non accreditare, con il silenzio, una propria effettiva responsabilità nell'andamento della pubblica amministrazione come paventata dal Coppola rispetto alla pregressa gestione cui il Coppola costantemente si riferisce con l'intento di evidenziarne i punti di forza e "discreditare" l'amministrazione in carica!
Ora anche il più superficiale degli osservatori e commentatori di fatti locali non esiterebbe a prendere in considerazione la circostanza e a dedurre che il comportamento di Coppola non è deontologicamente corretto sul piano politico e su quello del rapporto con gli elettori e la pubblica opinione.
Letta così, per quella che veramente, la querela proposta dal Sindaco avverso il consigliere Antonio Coppola assume perciò un altro e ben diverso significato su cui occorrerà soffermarsi per cercare di comprendere le ragioni che possono indurre un esponente della minoranza consiliare, peraltro alla sua prima esperienza amministrativa a Sant'Agnello, ad assumere comportamenti così astiosi e in gran parte destituiti di fondamento rispetto al Sindaco e alla maggioranza che amministra la città. Una ragione evidente di tale comportamento l'ha spiegata alcune settimane fa proprio Antonio Coppola e sempre con un intervento sulla stampa "rivelando" la sua verità sulla consultazione elettorale della scorsa primavera nella quale, a suo dire, tutto il gioco era stato condotto dall'ex primo cittadino, Pietro Sagristani, di cui lui è diventato il riferimento amministrativo e in nome del quale agisce nell'interesse di Sant'Agnello. Per di più sconfessando tutto quanto egli stesso aveva veementemente sostenuto in campagna elettorale per accreditarsi agli occhi degli elettori non come un estraneo alla comunità locale, bensì come una vera novità in grado di rianimare una politica santanellese incapace di esprimere novità, di rinnovarsi e di guardare al futuro. Una dichiarazione esplosiva perchè getta un'ombra sulla figura e sull'operato dell'ex sindaco Sagristani presentato come il grande manovratore dell'amministrazione e della politica locale cui tutti hanno il dovere di uniformarsi per non peccare di "lesa maestà". Un intervento a dir poco scandaloso se si considerano gli effetti che potrebbe provocare soltanto se qualcuno intendesse approfondire la veridicità di quanto sostenuto dal Coppola. Una frode per gli elettori che sarebbero stati consapevolmente presi in giro da Coppola d'intesa con Sagristani e lo stesso Orlando. Soltanto quest'ultimo è intervenuto per smentire ogni ipotesi di "combine" con Coppola alle elezioni amministrative, ribadendo ruoli e prerogative in capo a ciascuno e restituendo al mittente un "paccotto" ingombrante e soprattutto imbarazzante. Sagristani invece no: non ha mai smentito fatti e circostanze per cui ha accreditato l'ipotesi sempre più condivisa nell'opinione pubblica di voler rendere la vita difficile al suo successore con la prospettiva di succedergli quanto prima per tornare a fare il sindaco di Sant'Agnello e soddisfare il suo morboso attaccamento alla città! E' chiaro pure alle pietre della strada che tutti i problemi di Orlando, mediati o meno dal consigliere Coppola, scaturiscono da questa smania dell'ex di tornare a sedere sulla poltrona di Piazza Matteotti, per altri dieci anni e fare il bello e il cattivo tempo su Sant'Agnello e, per quanto possibile, sull'intera costiera sorrentina. Allora Coppola diventa funzionale a questo progetto e lo dimostrano le azioni sin qui compiute! Il braccio di ferro ingaggiato da Orlando con il suo predecessore è pertanto la vera partita che si sta giocando sulla pelle di Sant'Agnello e Sagristani ha una responsabilità oggettiva oltre che su tutti e dieci gli anni della sua gestione municipale, anche e soprattutto sull'andamento della nuova amministrazione e sulla sua capacità di portare a compimento il programma amministrativo avviato e progettare il futuro.
Servirà a Coppola e a Orlando derimere la contrapposizione in un'aula di Tribunale? Il quesito è legittimo e certamente se dai comportamenti di Coppola dovessero scaturire implicazioni perseguibili sul piano penale e civile, allora ha fatto bene il sindaco a tutelarsi ed a tutelare l'amministrazione che presiede. Diversamente dovranno emergere nelle sedi preposte altrui responsabilità perchè occorre restituire a questa cittadina la voglia e la capacità di fare politica, di impegnarsi nel pubblico e di confrontarsi sui temi di generale interesse della comunità locale, dopo anni di silenzi e di rinunce che hanno mortificato il sano protagonismo di uomini e donne, per restituirgli la voglia di agire e di scegliere, anche mandando a casa i principali responsabili del degrado morale e politico del nostro tempo che è lo stesso di quello che respiriamo a Napoli e in Campania ormai da troppo tempo.

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