Sant'Agnello, che "casini" con questi gruppi consiliari!
SANT'AGNELLO - Quanti sono i gruppi consiliari a Sant'Agnello all'indomani della soluzione della crisi amministrativa? L'interrogativo è legittimo per tutta una serie di considerazioni e di implicazioni che proveremo a spiegare. I gruppi consiliari sono frutto del risultato delle urne che, nel caso specifico, ha visto in competizione due liste civiche - Libertà e Progresso del sindaco Gianmichele Orlando e Impegno Nascente dello sfidante Antonio Coppola - costituitesi nei rispettivi gruppi consiliari secondo le procedure di legge e di regolamento comunale.
Dopo meno di un anno avveniva la prima trasformazione con l'adesione di un consistente e trasversale numero di consiglieri al PD (all'epoca era il partito in cui militava Pietro Sagristani, ex sindaco e assessore provinciale), mentre altri conservavano la loro collocazione originale. Faceva seguito un'ulteriore frazionamento della rappresentanza consiliare, questa volta nell'opposizione, dove i consiglieri Gianni Salvati e Mario Coppola non aderivano al gruppone PD e si costituivano formalmente in consiglio come gruppo indipendente denominato "Liberi Cittadini", anch'esso senza legami con l'elezioni e le proposte programmatiche condivise con gli altri tre consiglieri. Sul finire del 2009 la crisi dell'amministrazione Orlando determinava la fuoriuscita dalla maggioranza di quattro consiglieri che alla fine si sono riuniti, insieme ai tre esponenti della residua minoranza rappresentata da Antonio Coppola, Agnello Marone e Salvatore Guarracino nel neonato gruppone UDC al seguito di Sagristani che è diventato, forte di uno straordinario consenso elettorale alle provinciali dell'anno scorso, il leader del partito di Casini a Sant'Agnello e nell'intera Penisola Sorrentina. In questo modo l'Udc approda nell'esecutivo con tre assessori, di cui uno è Antonio Coppola di "Impegno Nascente", gruppo che formalmente dovrebbe essersi sciolto in consiglio comunale vista la formale adesione dei tre consiglieri all'Udc. Invece non c'è traccia di questo scioglimento e proprio il neo assessore A. Coppola, a detta dei suoi compagni di maggioranza, pretenderebbe di continuare a svolgere la propria funzione in una logica di gruppo alleato e non già qual è diventato, cioè di esponente del nuovo gruppo UDC. Circostanza che genera equivoci, malumori e disagio che potrebbero alla lunga ripercuotersi negativamente sull'amministrazione e sulla mega maggioranza che la sostiene. In effetti tutti i consiglieri, ad eccezione di Mario Coppola di "Liberi Cittadini" hanno un incarico o una delega del Sindaco col risultato che tutti hanno responsabilità amministrative di governo della pubblica amministrazione. Salvati è presidente del consiglio, quindi investito di un ruolo istituzionale e solo a M. Coppola compete il ruolo di controllore dell'operato dell'amministrazione, in violazione di ogni regola del corretto rapporto delle competenze e delle funzioni rispetto al mandato ricevuto dagli elettori.
Orlando&Co se hanno dovuto fare un accordo con la minoranza di Antonio Coppola è evidente che non erano del tutto all'altezza del loro compito, per cui hanno sacrificato risorse politico-amministrative interne, anche di forte consistenza elettorale, per ampliare la partecipazione al governo della città all'esponente dell'ex-opposizione che per circa due anni ha brigato tenacemente pur di mettere spalle al muro il Sindaco. E alla fine la montagna ha partorito il topolino con l'assegnazione al neo assessore Udc Antonio Coppola delle deleghe alle pari opportunità e ai servizi demografici...Ma qui davvero rasentiamo il ridicolo! Questo è l'apporto vitale che il neo assessore deve dare all'agonizzante Orlando? A nostro avviso, ma non solo, se qualcosa deve fare l'assessore Coppola, nel rispetto delle deleghe ricevute, è quella di invididuare una donna da far nominare in un esecutivo che non rispetta le legge sulle pari opportunità e quindi si può considerare fuori legge! Sarebbe il massimo del risultato per l'assessore A. Coppola lavorare in tempi stretti per individuare la donna che fa al caso e dimettersi per darle il posto in giunta attuando in pieno la delega e facendole affidare competenze più consistenti e meritevoli di essere gestite per incidere veramente sull'operato dell'amministrazione e far percepire al Paese il significato di una presenza e di un impegno!
E' vero che la politica è ormai una sceneggiata, ma non rendiamola ridicola: il Sindaco indirizzi l'operato dei suoi collaboratori in coerenza con le deleghe affidategli, altrimenti non si capisce perchè uno debba fare l'assessore a dispetto di chi magari ha molti più voti e voglia di lavorare e di incidere realmente sull'amministrazione della cosa pubblica, che poi è il senso della politica che non privilegia l'interesse personale!
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