Pausa pasquale per Cuomo, poi comizio di ringraziamento e la nomina della giunta
SORRENTO - Il Sindaco Giuseppe Cuomo terrà dopo le festività pasquali un comizio di ringraziamento ai Sorrentini, appuntamento rinviato nel rispetto dei riti della settimana santa come il primo cittadino ha spiegato in una nota inviata al Sen. Raffaele Lauro e che pubblichiamo di seguito.
"Illustrissimo Senatore della Repubblica, Carissimo Raffaele,
Ti ringrazio del tuo messaggio. E’ la prima lettera che ricevo come Sindaco della Nostra Città. Sono grato di avermi definito una “forza tranquilla”.
E con questa forza governeremo, in totale trasparenza e nell’interesse di tutti i cittadini. Gli impegni presi in campagna elettorale sono sacrosanti. E pertanto vi sarà un lavoro quotidiano, con l’ascolto di tutti, iniziando ad ascoltare i tuoi suggerimenti e quelli del singolo cittadino.
L’impegno a realizzare il programma dovrà essere la forza della giunta e della maggioranza consiliare che, sono convinto, mi sosterrà lealmente.
Certamente ci sarà con le opposizioni un confronto sereno e costruttivo.
Spero di averti al comizio di ringraziamento che organizzeremo dopo Pasqua, nel rispetto della Settimana di Passione.
Peppino
Una pausa di riflessione post-elettorale che sicuramente gioverà al neo sindaco che dovrà insediare il nuovo consiglio, prestare giuramento e nominare la giunta. Inoltre presentare il programma amministrativo come previsto dalla legge e dare inizio al nuovo corso che presenta, da subito, importanti questioni sul tavolo, a partire dalla scuola "Veniero" e dai "derivati" giacenti e passivi che rischiano di provocare gravi perdite finanziarie all'Ente se non si adottano immediati provvedimenti in linea con quanto suggerito dal collegio dei revisori dei conti ed evidenziato anche dal consigliere del PD Luigi Mauro nella campagna elettorale. Inoltre il Sindaco dovrà fare una puntuale ricognizione sullo stato dell'arte ereditato dall'amministrazione uscente e organizzare la propria squadra anche per quanto concerne le responsabilità dell'apparato amministrativo e burocratico. Insomma, se la Pasqua concede un pausa, dalla prossima settimana per Cuomo inizia un lavoro h24. Per la giunta si sa che gli assessori saranno 5 e non i 6 previsti alla vigilia in quanto è entrata in vigore la riforma-Calderoli che ridimensiona il numero dei componenti le giunte comunali e provinciali e dall'anno venturo anche quello delle assemblee consiliari. Quindi secondo gli impegni assunti dalla coalizione di centro-destra saranno nominati 1 assessore per ciascuna lista insieme al presidente del consiglio comunale che, a questo punto, diventa una carica pesante insieme a quella di vice sindaco che presumibilmente andrà al PDL che ha ottenuto 5 seggi.
Per i consiglieri che dovessero essere nominati assessori scatta automaticamente l'incompatibilità a restare in consiglio per cui si potrebbero registrare novità nella composizione dell'assemblea con qualche "ripescaggio eccellente" tra i non eletti. Il problema è più serio di quanto si pensi a prima vista per due ordini di motivi: primo perchè il sindaco ha la necessità di nominare la squadra di assessori che ritiene più funzionale alle sue esigenze e a quelle dell'amministrazione e in questo senso potrebbe avere la necessità anche di sperimentare alcuni assessori o di cambiarli in corso d'opera. Ciò comporta una certa libertà di nomina che non può essere oggettivamente vincolata per l'intero arco dei 5 anni. In secondo luogo un consigliere eletto che si dimette per fare l'assessore intende restarlo per l'intera durata della legislatura: altrimenti corre il rischio di restare fuori dall'assemblea se, per qualsiasi evenienza, dovesse rinunciare o perdere la carica di assessore. Insomma si tratta di una bella grana per tutti, anche perchè è impensabile che un sindaco neo eletto e forte di una solida maggioranza debba vincolarsi da subito e per tutta la legislatura con un esecutivo bloccato. Del resto ci sono anche da soddisfare esigenze di competenze tecnico-professionali che allo stato non sembrano tutte presenti nella compagine consiliare.
Si presume quindi che le forze politiche della maggioranza accompagnino in modo intelligente questo avvio di legislatura consentendo al Sindaco di scegliersi un esecutivo confacente al fabbisogno e supportandolo in consiglio per verificarne l'operatività e l'efficacia d'azione. Diversamente devono mettere in conto il rischio di un turnover cui il Sindaco non può aprioristicamente rinunciare se non al prezzo di mortificare gli interessi propri e della città. Le esperienze della gestione-Fiorentino insegnano e dimostrano come tanti amministratori promossi in giunta dopo essersi dimessi dal consiglio alla fine sono stati mandati a casa dal Sindaco. Vero è che Cuomo non è Marco Fiorentino, ma è un dato che alla fine soltanto Rosario Fiorentino sia riuscito a restare in giunta per 5 anni e a conservare addirittura la delega di vice sindaco dopo le "dimissioni farsa" inventate per dar credito alla sua discesa in campo come aspirante sindaco. Il gioco non gli è riuscito e sicuramente Rosario Fiorentino ha pagato il prezzo di questa "ambiguità politica" agli occhi degli elettori che ne hanno bocciato la candidatura a sindaco. Anche per lui si apre una stagione nuova, ma questa è una storia che merita ulteriori approfondimenti insieme a quello che è il ruolo del PD di Mauro.
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