Piano di Sorrento, la Soprintendenza dice no al parcheggio interrato in Via San Michele
Il WWF annuncia: è salva l'area verde in via San Michele
La Soprintendenza di Napoli e Provincia, condividendo le tesi del WWF, alla Conferenza dei Servizi indetta mercoledì scorso dal Funzionario Responsabile del V Settore ing. Graziano Maresca, ha inviato una nota con la quale ha bocciato il progetto per la realizzazione nell'area a verde di via S.Michele di un parcheggio multipiano. Salta, in tal modo, anche il finanziamento di circa 1milione e 800mila euro richiesti dal Comune per tale operazione!!!
Il WWF è da sempre parte attiva per cercare di ottenere una corretta pianificazione del verde pubblico, che vada nell’ottica della riapertura dei diversi parchi urbani interdetti da troppi anni ai cittadini, nel potenziamento del patrimonio arboreo della città e nell’adozione di precisi regolamenti di gestione. Le aree verdi interne al corpo urbano sono spesso interessanti “riserve” di vita, dove trovano spazio molte specie vegetali e animali, ma quello che è ancora più interessante è la loro potenzialità in questo senso. Si tratta infatti di aree dove possono essere introdotte le specie vegetali tipiche dei nostri ambienti naturali, strettamente legate alla vita della piccola fauna selvatica, e ognuna di queste aree può diventare un ambiente utile alla conservazione della “Biodiversità”, ovvero della diversità delle forme di vita presenti sul pianeta. Tali aree possono inoltre migliorare la qualità della vita dei cittadini e, insieme, diffondere una maggiore conoscenza naturalistica e una sensibilità che si dimostra già largamente presente tra i cittadini. Azione molto importante se si pensa che, nel comune di Piano di Sorrento, per grossa parte della popolazione che vive nel centro storico il verde urbano rappresenta l'unica possibilità di un rapporto continuo nel tempo con la natura. Il parco di via S.Michele costituisce un occasione unica per creare un polmone di verde di cui i cittadini assolutamente necessitano.
“Forse non tutti ricordano – racconta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina - che l’area di via S.Michele fu già “trasformata” anni or sono quando, grazie ai Fondi Europei (circa 2miliardi di vecchie lire) si intervenne per creare un Parco Pubblico. Furono tagliati i vecchi aranci e sostituiti con nuove piante nane lasciando in vita solo qualche esemplare e una grossa magnolia secolare ubicata all’ingresso. Inoltre furono creati camminamenti in ghiaia, lampioni, panchine e una casetta-bar. Ma il parco, nel corso delle ultime 3 amministrazioni, non è stato mai inaugurato ed è caduto nell’abbandono!!! Ci auguriamo ora che l’ennesima bocciatura incassata dal comune segni un inversione di tendenza e si cominci a lavorare affinché la triste area di via S.Michele diventi un’OASI naturalistica...un VERO PARCO dove piantare alberi e arbusti, lasciati liberi di affondare le radici nel terreno profondo e crescere in modo naturale…un POLMONE DI VERDE dove i cittadini possano finalmente incontrare la Natura in Città!!!” In penisola sorrentina sono già stati costruiti o progettati troppi box-auto…spesso in barba alla legge e ad ogni razionale pianificazione!!!
E intanto si continuano a distruggere ettari di fondi agricoli e a cementare giardini e campagne nella errata convinzione che la gente prima o poi si debba “disabituare” all’innata ESIGENZA DI VERDE E NATURA IN CITTA’!!! E forse è per ciò che i nostri amministratori non trovano MAI i soldi per riuscire ad APRIRE i parchi urbani che pur ci sono. A Piano di Sorrento esistono ben 8 aree a verde ma diverse sono CHIUSE da tempo immemorabile…e per quelle promesse in campagna elettorale (vedi area dietro i Pompieri) neanche a parlarne!!! Il parco di via S.Michele è uno di questi: realizzato dall’Amministrazione Russo (con fondi richiesti dall’Amministrazione Nastro) attende di essere INAUGURATO da circa 12 ANNI!!! Ma stavolta la soluzione geniale sembrava partorita: DISTRUGGERE il fondo per realizzarvi l’ennesimo parcheggio interrato multipiano e poi, con i soldi guadagnati dalla vendita di box a privati, RICOSTRUIRVI sopra il PARCO!!!Ma non si capisce come e perchè, dopo averlo distrutto e ricostruito (su un velo di terreno) si sarebbe riusciti poi a tenerlo aperto?
C’è da aggiungere che tentativi analoghi (aree a verde e parchi sui box) sono fino ad oggi TUTTI FALLITI!!!
Ma il pericolo di vedere cementificato il sottosuolo dell’area di via S.Michele è scampato visto che la Soprintendenza ha bocciato l’intera opera ritenendola urbanisticamente non compatibile al PUT.
In relazione al progetto, che prevedeva la realizzazione di tre livelli di parcheggio interrato di cui due a rotazione ed uno da destinare a box pertinenziali, il WWF aveva segnalato come le procedure adottate non erano del tutto coerenti con la normativa regionale e difformi dalla sentenza emessa dal TAR Campania n.144/2010 ove si enunzia che “l’art.17 del PUT nelle zone territoriali 2, di rispetto ambientale, consente interventi pubblici per la realizzazione di attrezzature di interesse comune”. Concetto, questo, enucleabile anche dalla sentenza del Consiglio di Stato n.551/06. La realizzazione di parcheggi pertinenziali (box) è certamente fuori dal novero degli “interventi pubblici per la realizzazione di attrezzature di interesse comune” gli unici consentiti nelle zone 2 del PUT come affermano i Giudici amministrativi. Inoltre se è vero che, come prevede l’art.19 commi 2 e 4 del DPR 327/01, l’approvazione del progetto preliminare costituisce adozione della variante allo strumento urbanistico e che il silenzio mantenuto dall’Ente delegato all’approvazione della variante per 90 giorni ne consente, per l’appunto, la sua approvazione, è pur vero che la variante nel caso di specie, in quanto prevede la realizzazione di box pertinenziali e, quindi, di opere non di interesse comune (le uniche possibili in zona 2 del PUT), non è conforme al PUT. E’ evidente che, dunque si debba procedere anche alla variante di tale strumento possibile solo con l’iter indicato dall’art.15 della Legge Regionale 35/87. Posto che la proposta rientri nel novero delle varianti ammesse.
Il WWF ha inoltre sottolineato l’assoluta illogicità dell’intervento che prevedeva di realizzare, dopo averla distrutta, un’area a verde da ricostruire su “un velo” di terra a copertura dei box realizzati, a meno di 100 metri di distanza dalla vicina P.zza Mercato dove invece sarebbe possibile ed auspicabile, tenuto conto della vastità dell’area, fare un intervento molto più corposo senza andare ad intervenire nel centro storico in un area a verde e senza la necessità di espropriare aree private per consentire l’accesso all’opera pubblica. Un intervento in Piazza Mercato, se ben articolato, di sicuro potrebbe consentire un recupero anche sotto un profilo estetico, urbanistico e di vivibilità!!!
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