sabato 10 luglio 2010

A Meta i consiglieri D'Alessio e Gargiulo (marito e moglie) pronti a passare con Trapani...

META - Se Gianfranco D'Alessio e la moglie Maria Lauro Gargiulo, entrambi consiglieri comunali di minoranza, dovessero effettivamente entrare a far parte della maggioranza del sindaco Paolo Trapani, sarebbe difficile parlare ancora di politica. Piuttosto dell'esistenza di una lobby di interessi trasversali che, in dispregio della volontà degli elettori (a che serve votare in favore di un candidato sindaco piuttosto che di un altro se poi gli eletti fanno i propri comodi?) coalizza le proprie forze solo per contrastare un'area interna alla maggioranza guidata da Graziano Maresca in perenne scontro con Giuseppe Tito. Volendo dirla tutta è già "indecente", politicamente parlando, che un candidato sindaco "trombato dagli elettori" abbia portato in consiglio comunale la propria moglie, ancorchè candidata alle elezioni! Basta questo per esprimere un giudizio politico assolutamente non lusinghiero sul consigliere D'Alessio che, avendo ceduto alle proposte del vero deus ex machina dell'amministrazione metese che è l'assessore Giuseppe Tito, è pronto ad aderire alla maggioranza in cambio di una poltrona di vice sindaco che Tito&Co vogliono assolutamente strappare a Maresca. Un anno è passato dalle elezioni amministrative e anzicchè vedere alla prova la maggioranza sul governo della città e sulla soluzione dei tanti problemi che l'affliggono, assistiamo alle grandi manovre per un Trapani bis, poste in essere da Tito non si sa a quale titolo e a prescidnere da quello che saranno i risultati di questo amministrazione. E' la prova della degenerazione del sistema politico, dell'interesse esclusivo a volersi garantire, utilizzando la gestione della cosa pubblica, spazi di manovra che non sembrano alla fine coincidere con la cura degli interessi generali.
Per D'Alessio, un professionista stimato e considerato all'altezza di assumere la carica di sindaco di Meta, la scelta di passare con gli avversari, se dovesse essere confermata, risulta incomprensibile, così come è del tutto fuori luogo che una lista sia rappresentata in consiglio da marito e moglie. Ormai le famiglie investono nella politica a tutti i livelli (e Meta non è da meno) e a poco o a nulla serve svolgere un'azione di contrasto al malcostume politico dilagante visti i risultati. A prescindere dagli esiti del voto si corre tutti a...sedere alla tavola della cosa pubblica per tenere...mani in pasta!

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