mercoledì 25 agosto 2010

Sorrento alle prese con lo sciopero e le proteste dei tassisti


SORRENTO - La protesta dei tassisti sorrentini che ieri hanno incrociato le braccia per contestate al Comune la mancanza di controlli e la repressione dell'abusivismo che dilaga in città è sicuramente uno dei sintomi di un disagio sociale ed economico crescente e assolutamente da non sottovalutare, ma anche dell'espandersi di una cultura dell'illegalità e dell'abuso che incrocia precisi interessi, oltre che degli operatori illegali, anche di coloro che alimentano consapevolmente questo circuito parallelo che tanto danno sta arrecando alla categoria. Chiaramente il fenomeno non è nato oggi, ma era tollerato perchè gestito prevalentemente dal personale che negli alberghi "arrotonda" in tutti i modi lo stipendio. E lo fa non solo con i tassisti, ma con tutto il sistema che ruota attorno all'economia turistica alimentando un vorticoso giro di interessi. Il salto di qualità è senz'altro rappresentato dal fatto che l'organizzazione di questa mobilità parallela ha cominciato a coinvolgere gli stessi imprenditori turistici che, fiutato il business, ci sono entrati a gamba tesa. Il problema ha quindi assunto proporzioni preoccupanti per la categoria che ha suonato il campanello d'allarme richiamando l'Amministrazione e le Autorità di vigilanza alle proprie responsabilità: che sono poi quelle di controllare e di contravvenzionare gli illegali. A parte il fatto che il fenomeno è sotto gli occhi di tutti e non occorreva la protesta dei tassisti per prenderne coscienza, sta di fatto che Comune e Comando vigili possono affrontare di petto il problema e risolverlo in un batter d'occhio se soltanto decidono di andare al nocciolo della questione, senza girarci intorno e anche a costo di ledere particolari interessi. Delle due l'una: o si interviene in modo determinato e risolutivo, oppure la situazione rischia di sfuggire di mano col risultato che anche Sorrento rischia di diventare terra di operatori abusivi collaterali al turismo. Cerchiamo di scongiurare il pericolo che abbiamo alle porte e che oggi riempie le cronache dei giornali con la gestione delle aree sosta a Castellammare di Stabia in mano alla malavita! La contaminazione avviene anche per imitazione e già la grave situazione legata all'unabomber metese lascia prefigurare scenari intimidatori da parte di interessi criminali sul business della spiagge e dei parcheggi con annessi e connessi. Ecco perchè la protesta dei tassisti non deve essere presa sottogamba dagli amministratori locali che potranno accorgersi, partendo da questo settore, quanto è diffusa e diversificata la piaga dell'abusivismo nella terra delle sirene. Speriamo lo facciano e...senza guardare in faccia a nessuno!

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