venerdì 25 giugno 2010

A proposito del Dr. Coppola dei suoi articoli e della sua attività politica...

Premessa:
Chiunque segue queste blog sa che i post dedicati al dr. Antonio Coppola si contano davvero sulle dita di due mani e non c’è alcun intento né interesse a denigrarlo né ad altro visto che ognuno si nobilita o si denigra in virtù dei propri comportamenti, pubblici e privati. Per esempio non abbiamo mai trattato della sua attività di assessore al Comune di Sant’Agnello, pur avendone la facoltà; nullo o quasi l’interesse visto che, poco o nulla, pare abbia prodotto in questa funzione. Né interessava evidenziarlo ai lettori i quali invece forse se ne sono accorti...come elettori! Per quanto ci riguarda insieme a diversi colleghi che conservano la facoltà del libero pensiero in libero stato ci siamo costruiti un spazio di riflessione pubblico, pienamente autogestito e senza alcuna pretesa, conosciuto da quelli che ci cercano, che ci scrivono, che ci parlano e che ci rilasciano interviste e commentano con noi quello che più gli aggrada a livello locale e nazionale…Perché, con tutto il rispetto per il Dr. Coppola,luiSant’Agnello e dintorni sono l’ombelico del mondo! Noi stiamo qui per ragionare e per esercitare liberamente e gratuitamente il diritto-dovere di analisi e di critica, per nostra scelta e per soddisfare la legittima curiosità e il crescente interesse di lettori che, altrettanto liberamente, ci cercano e ci leggono e commentano, senza alcun obbligo e senza alcun onere. Potenza della rete…Meglio di tanti giornali che si fanno pagare, sotto svariate forme, per scrivere o per pubblicare qualcosa…

Affrontiamo allora il caso del Dr. Coppola in due parti dopo averne discusso tra i colleghi: la prima per chiarire il nostro punto di vista sulla sua attività di comunicatore-pubblicista in materia socio-sanitaria come viene presentata sul quotidiano Metropolis; la seconda invece per trattare l’aspetto più squisitamente politico del personaggio con un’intervista esclusiva fatta a chi vanta una più antica e diretta conoscenza del Coppola pubblico e quindi meglio ci può aiutare a comprenderne alcuni aspetti della personalità e dell’impegno politico. In questo modo cercando di dare massima soddisfazione a chi si è premurato di sollevarci legittime critiche in merito ai post pubblicati e alle critiche espresse.
Il Dr. Coppola come medico dovrebbe conoscere il codice deontologico della propria professione e in particolare gli articoli 54, 55 e 56 che si riferiscono ai doveri cui è sottoposto un sanitario allorquando tratta tematiche connesse all’informazione e/o alla pubblicità, professionale e/o di prodotto, materie peraltro disciplinate dalla legge 175/1992 e successive modifiche. Una qualsiasi attività pubblicistica in materia sanitaria (anche l’insegna professionale affissa all’esterno del proprio studio medico) è soggetta a regole che, tra l’altro, prevedono la preventiva e formale autorizzazione da parte dell’Ordine allo svolgimento di tali attività e informative comunque connesse a qualsiasi esercizio comunicativo-pubblicistico-pubblicitario che dir si voglia da parte di un iscritto all’Ordine professionale.
Allo stato il Dr. Antonio Coppola, ancorchè laureato in medicina e chirurgia (1995), risulta iscritto all’Ordine in qualità di specialista in “anestesia e rianimazione indirizzo terapia iperbarica”; ha inoltre conseguito, come medico ospedaliero presso il San Leonardo di Castellammare di Stabia, la specializzazione in pediatria. Attualmente svolge la propria attività professionale presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale Civile “Santa Maria della Misericordia" a Sorrento. E’ implicito quindi che è soggetto all’osservanza delle regole del proprio Ordine e della legge.
E’ ovvio che un medico, come qualunque altro professionista, studia e si forma sui libri, all’università e sul campo (almeno questo è, in generale, l’auspicio dei pazienti). La qualcosa di per sé lo abilita all’esercizio della relativa professione, ma non automaticamente a quella dell’informatore e del comunicatore che è cosa ben diversa e lo statuisce lo stesso Ordine Medico che prevede una seria disciplina per lo svolgimento di tale attività collaterale svolta attraverso i media.
Il Dr. Coppola si cimenta in una varietà di esercizi: dai saggi su specifiche patologie alle risposte ai quesiti dei lettori. Ma di quali lettori? Non certo quelli del giornale su cui pubblica, visto che le risposte provengono pari pari dai siti web dove medici con tanto di nome e cognome firmano le loro risposte che, a sua volta, il Dr. Coppola fa proprie spacciandole al lettore, con la complicità della testata, come frutto di interesse suscitato in chi legge proprio quel giornale nell’area di diffusione dello stesso. Ne scaturisce una cosa ovvia: i lettori di quel giornale non se ne fregano assolutamente di chiedere lumi all’articolista in materia di salute, il quale invece alimenta l’equivoco forse al solo scopo di accreditarsi agli occhi dell’opinione pubblica (c’è quindi un interesse politico-elettorale?) o delle autorità sanitarie per finalità di carriera: comunque esibendosi in un quotidiano esercizio di puro narcisismo.
E’ un caso meritevole di segnalazione a “Striscia La Notizia” perché è una doppia “frode”: culturale e giornalistica. Tutto qua e…prove alla mano perché chiunque può direttamente verificarlo con un qualsiasi pc collegato alla rete e consultando un motore di ricerca.
In materia sanitaria e quindi di salute l’informazione e la comunicazione devono svolgersi nel rispetto di regole che, a ragione, sono piuttosto restrittive e dirette per questo a salvaguardare la parte più debole che sono i destinatari dell’informazione: i lettori e potenziali pazienti di una struttura medica o di un professionista medico. I quali lettori-pazienti potrebbero essere indotti in errore, in inganno o in errate valutazioni dalle notizie che vengono così disinvoltamente e sistematicamente diffuse da parte di un medico che lavora in una struttura sanitaria pubblica e che, presentandosi nei panni dell’autore della rubrica, ostenta un’illegittima paternità intellettuale con lo scopo, plausibile, di accreditarsi nei panni di un professionista esperto, onnisciente e quindi affidabile e implicitamente consultabile anche per specialità sanitarie diverse dalle proprie.
Tanto come medico generico posso fare e sproloquiare di tutto e su tutto…” sembra ragionarla qualcuno! Purtroppo, o per fortuna, non è così e lo sanno molto bene i tanti medici, alcuni dei quali colleghi dello stesso Dr. Coppola, che hanno condannato e continuano a condannare il suo comportamento sul piano deontologico e lesivo dell’altrui professionalità, unitamente al giornale che, non si sa perché, ne asseconda questo disdicevole comportamento.
I siti web in materia sanitaria, almeno quelli seri e affidabili, sono certificati (esiste una specifica normativa, come ci ha spiegato un esperto del ramo, con peculiari competenze nel settore) e sono tenuti ad adottare norme di informazione e codici di salvaguardia per scongiurare problemi anche gravi in cui possono incorrere per un cattivo, improprio o fraudolento uso da parte di medici, di sanitari o di pseudo tali nei confronti di un’utenza sprovveduta. Come avviene con qualsiasi pubblicazione, è sinonimo di serietà e di professionalità dell’autore citare le fonti cui si è attinta l’informazione e addirittura, in alcuni casi, proporre un’appendice bibliografica. Da qui ad appropriarsi sfacciatamente di scritti altrui, con amplissima e disinvolta facoltà di prova, però ce ne corre!
Invece al Dr. Coppola tutto questo sembra normale prassi, medica e giornalistica!
Il copyright non si riferisce all’informazione in quanto tale o alla scoperta scientifica o alla patologia medica, quanto invece alla sua presentazione nella forma e nel contenuto confezionato da un autore e come tale pubblicato e, in molti casi, anche legittimamente retribuito. Tutto questo il Dr. Coppola finge di non saperlo e in barba anche alla propria dignità umana e professionale, benché scoperto, ha continuato e continua a comportarsi come fa ormai da più di qualche anno a questa parte, con buona pace dell’Ordine dei Medici e di quello dei Giornalisti che sicuramente non sono a conoscenza del caso.
Perciò se manca anche il pudore e non si ha a cuore la propria immagine per cui si reìtera questo comportamento, c’è davvero di che preoccuparsi come lettori, come pazienti, come elettori e come cittadini amministrati del modo di fare del Dr. Coppola il quale, vestendo anche i panni del politico-amministratore pubblico, ha implicitamente assunto un ulteriore obbligo di trasparenza e di coerenza comportamentale rispetto alla pubblica opinione.
L’utilizzo del web per appropriarsi di conoscenze e di informazioni non è un peccato, purché lo si faccia con i limiti anche del buon senso. Altrimenti, trovando un giornale compiacente, si potrebbero spacciare come propri anche i versi della Divina Commedia o i sonetti del Foscolo o del Pascoli, o un editoriale di Scalfari! E questo sarebbe permesso? Che senso ha esibirsi in pseudo esercizi pubblicistici che, alla prova dei fatti, non si è in grado di reggere né di ripetere per tutta una serie di ragioni sulle quali, per il momento, è superfluo soffermarsi?
L’assurdo il Dr. Coppola, conosciuto anche come atleta mezzofondista e di fondo che si allena ogni mattina lungo le strade della Penisola esibendo sul proprio sito (http://www.antoniocoppola.org/) invece che una foto in camice bianco quella in pantaloncino e maglietta, l’ha raggiunto quando ha dedicato la “sua rubrica medica” proprio alla corsa e alle modalità di allenamento: anche questa l’ha interamente copiata da un sito web di sport firmato da un altro autore…A questo punto è davvero superfluo ogni altro commento!

E’ invalsa da alcuni mesi (anche sul quotidiano che pubblica gli articoli del Dr. Coppola), a causa del proliferare incontrollato di siti informativi che scopiazzano e rivendono come propri info e notizie varie proponendoli come servizi di agenzia, l’abitudine di tutelare nominativamente ciascun articolo con il diritto della proprietà d’autore, ovvero del giornalista che, avendo scritto il pezzo, rivendica il legittimo diritto sull’opera del proprio ingegno e della propria abilità così come viene tutelato l’interesse dell’editore che lo paga per svolgere quel lavoro.
E’ sicuramente possibile riportare queste informazioni citandone la fonte, evitando di fare un “copia-incolla” che è illegale. In tanti casi però non è sufficiente perché si richiede il rilascio di un’autorizzazione formale da parte dell’editore, come è specificamente prescritto in molti dei siti web di cui fa man bassa il Dr. Coppola per i “suoi articoli”.
(1 – continua)

1 Commenti:

Alle giugno 26, 2010 3:37 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Non fa una grinza, aspettiamo l'intervista!

 

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