Sorrento: "Piano Sociale di Zona" nel mirino di Rosario Fiorentino e Guglielmina Ciampa
SORRENTO - I Consiglieri di minoranza Rosario Fiorentino e Guglielmina Ciampa del Movimento civico "Insieme per Sorrento" hanno presentato al Sindaco una mozione sul "Piano Sociale di Zona Ambito Territoriale Napoli Tredici" sollecitando l'adozione di provvedimenti da parte del Consiglio comunale e delle altre autorità di vigilanza.
PREMESSA: Siamo nel mezzo di una crisi finanziaria che incide fortemente sulla situazione economica anche della Città.
Le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese ed a far fronte alle spese correnti. Sorrento non è immune dagli effetti della recessione. Sono evidenti nel turismo e nel settore commerciale e assistenziale anche indotto i segni di questa profonda crisi. Lo stesso Comune ha risorse limitate e non sembra ipotizzabile - a breve termine - avviare significative misure di sostegno al reddito e/o incrementare le occasioni di lavoro, anche se stagionali e con contratti a termine.D’altra parte è sotto gli occhi sia la grave situazione di sofferenza economica, sia lo stato di disagio psicologico di tante famiglie. Molti giovani sono interessati da fenomeni di tossicodipendenza e alcool dipendenza, per non parlare del gioco d’azzardo che d’altra parte coinvolge anche le persone adulte. Diffusi i casi fallimenti scolastici dei figli. Ciò mette la famiglia in una situazione di ulteriore difficoltà sia per quanto riguarda la carriera scolastica e formativa dei figli, sia perché comporta un aumento dei costi di gestione della famiglia stessa: infatti la risposta è spesso affidare il figlio ad un professore privato con inevitabile incremento delle spese da sopportare. Ciò per non parlare delle rilevanti ripercussioni avute sul piano del diritto allo studio da parte della manovra del Governo che tende ad una vera e propria azione di macelleria sociale e di graduale K.O. della scuola pubblica.
IN QUESTA SITUAZIONE DI CRISI SONO ATTUALMENTE INSUFFICIENTI GLI INTERVENTI A FAVORE DELLA FAMIGLIA.
In questa grave situazione di crisi economica, sociale, culturale e di valori la famiglia resta – in ogni caso - il nucleo fondamentale all’interno del quale si costruiscono e si trasmettono valori e principi alle nuove generazioni, si stabiliscono legami affettivi di fondamentale importanza, si costruisce la personalità e si pongono le basi per un adeguato e armonico sviluppo dei nostri ragazzi, dei cittadini di domani.
Investire risorse e professionalità sulla famiglia, consolidare il suo primario e fondamentale ruolo formativo e di cura sia dei giovani che degli anziani e delle persone disabili, significa adempiere ad un dovere morale e civico di prim’ordine e nel contempo serve a contrastare in via preventiva e in modo efficace le varie forme di disagio a cui accennato più sopra e ridurre quindi i costi di successivi interventi di semplice sostegno economico alla famiglia che sono spesso inefficaci, non-risolutivi, insufficienti e spesso utili solo a “tamponare” l’emergenza. Attualmente il Comune di Sorrento offre un servizio “dedicato” alla famiglia: il “Centro per la famiglia” che però può contare su finanziamenti irrisori (tra i 10 e i 14.000,00 euro annui) e i cui operatori sono per lo più impegnati in interventi per la “riduzione del danno”, cioè a favore di nuclei familiari con gravi problematiche e/o interessati da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Restano fuori da questa tipologia di interventi famiglie “normali” o comunque interessate da un disagio quali i fallimenti scolastici dei figli o fenomeni di marginalità, di deprivazione socio-culturale e povertà. Gli interventi a favore di queste centinaia di nuclei familiari sono pari a zero.E’ quindi strategico e fondamentale potenziare i servizi a favore della famiglia ed in particolare l’attuale Centro per la famiglia : si deve puntare a stimolare e potenziare le risorse proprie di ciascun nucleo familiare e soprattutto della coppia genitoriale così da renderla capace di gestire efficacemente e con soddisfazione i propri compiti di cura nei confronti dei figli. E’ ciò è già possibile utilizzando il personale dipendente del Comune di Sorrento. Presso il Comune di Sorrento sono attualmente in servizio due assistenti sociali a tempo pieno ed uno psicologo ed una sociologa con contratto part-time: è quindi opportuno e urgente definire compiti operativi per queste figure professionali all’interno del Servizio “Centro per la Famiglia” e più in generale sembra di fondamentale importanza dare il massimo in questo settore delicato impegnando il dottor Antonino Giammarino quale dirigente del dipartimento: chiaramente ne consegue una ridistribuzione e riposizionamento dell’insieme dello staff.
Occorre infatti potenziare e razionalizzare il Centro per la Famiglia per :
- potenziare gli interventi a favore delle famiglie;
- fornire consulenze professionali alle organizzazioni sociali che si occupano di giovani, rafforzando quindi la formidabile rete sociale di cui Sorrento già dispone;
- intervenire a favore dei minori con difficoltà di apprendimento, in collaborazione con le Autonomie Scolastiche perché un docente è tale se riesce nella sua missione di riportare tra i banchi gli svogliati e creare la passione per lo studio e sostenere i diversamente abili.
- puntare al miglioramento continuo della qualità dell’offerta formativa mediante la collaborazione tra Comune, Autonomie Scolastiche, Università, Centri di Ricerca, Provincia di Napoli, Regione Campania e associazioni e soggetti del terzo settore ;
- garantire il necessario accompagnamento a contributi economici e altre forme di integrazione del reddito nei casi di famiglie disagiate.
Il servizio Centro per la Famiglia, così potenziato, mirerà al pieno sviluppo delle potenzialità della famiglia e dei suoi membri e ciò soprattutto per garantire ai nostri giovani, in particolare a quelli con limitati mezzi finanziari e/o culturali, strumenti e opportunità preziosi per la propria formazione e il futuro inserimento lavorativo.
PIANO SOCIALE DI ZONA
In una prima fase i vari Comuni dell’Ambito Territoriale hanno investito in termini di risorse umane e professionali nell’Ufficio di Piano di Zona dall’anno 2001. Basta citare a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la sociologa dott.ssa Anna Granata (Comune di Sant’Agnello), la sociologa Costanza Federico (Comune di Capri), un collaboratore di segreteria (Comune di Anacapri) un collaboratore di segreteria del Comune di Massa Lubrense, due collaboratori di Segreteria/messi ed una psicologa del Comune di Meta, un amministrativo del Comune di Vico Equense, Maria Rosaria D’Esposito e Claudio Esposito (Comune di Sorrento). Nel corso degli anni dal 2001 e fino ad alcuni anni fa ,quindi tutti i Comuni hanno sostenuto con entusiasmo e concretamente l’operato dell’Ufficio di Piano di Zona e le scelte del coordinamento istituzionale. Poi si è assistito ad un progressivo ritiro di tali risorse: di fatto attualmente presso l’Ufficio suddetto sono presenti solo due dipendenti part-time del Comune di Sorrento + il Coordinatore dipendente del Comune di Piano di Sorrento ma comandato presso il Comune di Sorrento. Risulta anche che il Coordinatore Gennaro Izzo è quasi sempre assente perché in “missione” e che le sue funzioni sono di fatto assolte quotidianamente dalla Vice coordinatrice M. Borrelli che però dovrebbe essere presente in Ufficio solo “part-time” cioè per 18 ore settimanali, per il resto è volontaria anche se detta attività non è disciplinata ed è possibile se non dopo alcuni correttivo che possono essere adottati. Occorre chiedersi perché è avvenuto questo progressivo “impoverimento” delle risorse umane all’interno dell’Ufficio di Piano di Zona. Evidentemente è assolutamente necessario ricostruire un rapporto positivo e di fiducia nei confronti delle Amministrazioni Comunali dell’Ambito per rilanciare l’azione del Piano Sociale di Zona. Anche la scelta della costituzione dell’Unione dei Comuni va attentamente ponderata: è chiaro che le posizioni fortemente critiche sulla gestione del Piano Sociale di Zona da parte del Coordinatore Gennaro Izzo - posizioni espresse pubblicamente e più volte dagli Assessori alle Politiche Sociali e dai Sindaci dei Comuni di Vico Equense, Meta e Sant’Agnello - assieme a quanto sopra evidenziato impongono anche una serie di ulteriori considerazioni:
• Dal 2009 sono previsti circa 350.000,00 euro annui per l’uso del personale del Servizio Equipe d’Ambito gestito dalla Cooperativa Il Pellicano. Tale personale di fatto svolge funzioni proprie della Pubblica Amministrazione (contabilità, gestione tecnica e amministrativa) e l’Ente gestore si trova di fatto in una grave situazione di conflitto d’interesse.
• l’Unione dei Comuni comporta in una prima fase un grosso impegno finanziario e quindi presuppone rapporti politico-istituzionali improntati a leale fiducia e collaborazione che attualmente non ci sono
• Evidentemente l’elevato numero di dipendenti comunali – non ultima Maria Rosaria D’Esposito Comune di Sorrento – che hanno abbandonato l’Ufficio di Piano di Zona, nonché le dichiarazioni dei Sindaci e degli Assessori sopra richiamate segnalano uno stato di “sofferenza” della gestione del Piano Sociale di Zona e dell’Ufficio di Piano
• Sulle attività del Piano Sociale di Zona sovrintendono ben due figure apicali: il Dirigente II Dipartimento dott. Antonino Giammarino e il Coordinatore delegato dott. Gennaro Izzo :una revisione delle responsabilità direttive è quindi possibile, oltre che evidentemente opportuna sia per razionalizzare la spesa, sia per i risultati conseguiti finora che non appaiono complessivamente positivi ed anche per consentire di guardare avanti, tutti devono svolgere un ruolo di squadra.
• All’interno del Coordinamento Istituzionale non è presente alcun rappresentante di minoranza a fronte degli almeno 2 milioni di Euro all’anno che vengono gestiti annualmente dall’Ufficio di Piano di Zona;
• Gli Enti Gestori dei Servizi del Piano Sociale di Zona risultano: Coop. sociale “il Pellicano” per i servizi per gli Anziani, Consorzio GESCO Coop. Sociale Prisma per i Servizi per i minori, Consorzio Icaro Coop. Sociale Oltre i Sogni per i Servizi per i Disabili, Consorzio Icaro Coop. Progetto Sociale per i Servizi per la Famiglia ;
• Appare urgente provvedere a che i capitolati di appalto e i relativi bandi siano totalmente trasparenti e diano la possibilità alle cooperative sociali del territorio e in ogni caso a tutti i soggetti del Terzo Settore di contribuire allo sviluppo del Piano Sociale di Zona con idee innovative, e soprattutto senza l’inutile e costoso coinvolgimento dei Consorzi di Cooperative Sociali come sopra già detto. Oggi è possibile.
• Si calcola che in circa 9 anni di gestione del Piano Sociale di Zona circa 1,5 milioni di euro siano andati ai Consorzi stessi, soldi che di fatto sono stati sottratti ai Servizi erogati e ai Soggetti del Terzo Settore del Territorio
• Vengono eseguiti Servizi di trasporto in alcuni dei Servizi del Piano Sociale di Zona senza alcun riferimento alla legge quadro 21/92
• Di fronte alle nuove disposizioni di legge sui piani di sicurezza appare necessario verificare il rapporto tra utente/personale impiegato/orari di utilizzo degli impianti dove sono ubicati i locali degli Enti Gestori per lo svolgimento delle attività, etc;
• Che non è dato sapere se ai predetti Enti Gestori viene richiesto il DURC, atteso che trattasi di Aziende che beneficiano di fondi pubblici ed hanno gli obblighi derivanti dalla Legge n° 300 del 20/5/1970 articolo 36 e seguenti;
• Che appare quanto mai opportuno ed urgente esaminare attentamente quanto dispone la Determina n° 834 del 01.06.2010 o altre adottate di recente ed in particolare gli obblighi, le verifiche ed i controlli, gli organici impiegati e quant’altro disposto.
• Che nessun ruolo ha potuto di fatto svolgere il mondo del volontariato.
E’ pleonastico ribadire un intervento sul Piano Sociale di Zona per cambiare e chiedere un impegno diretto dal Dirigente dott. Antonino Giammarino e un passo indietro da parte del Coordinatore Gennaro Izzo perché tutti insieme, sottolinea tutti insieme, possiamo fare un passo in avanti senza mortificare nessuno.
Inoltre a fronte di una spesa per i Servizi Sociali che è notevolmente aumentata nel corso degli ultimi anni (Fondi europei, statali, regionali e comunali ) non si è parallelamente assistito ad un incremento della qualità degli interventi né soprattutto ad un serio investimento di risorse per risolvere problematiche rilevanti e assolutamente centrali quali l’assenza di strutture residenziali per disabili gravi o per minori e persone con gravi problematiche comportamentali. Non basta dire che non ci sono reclami o che viene effettuato il controllo. Questo è un capitolo di discussione e di approfondimento tutto da aprire e chiarire. Ri-organizzare i servizi è quindi una priorità affidando i servizi stessi a Cooperative Sociali e altri Soggetti del Terzo Settore, eliminando la presenza dei Consorzi di Cooperative Sociali che ormai appare superflua e costosa : si calcola che in circa nove anni, COME GIA’ DETTO, di gestione del Piano Sociale di Zona circa 1,5 milioni di euro siano andati ai Consorzi stessi e siano stati di fatto sottratti ai Servizi erogati e ai Soggetti del Terzo Settore del Territorio: noi intendiamo operare per un azione amministrativa che sia trasparente ed imparziale e contribuisca con fatti concreti al recupero di risorse senza aggravare le casse comunali anzi con una lieve e graduale operazione di vero e proprio processo riorganizzazione e di risparmio economico effettivo .
Inoltre occorre:
- Attuare un adeguato controllo sulla qualità dei servizi attribuendo al personale professionale interno/dipendente del Comune la responsabilità/coordinamento dei servizi che invece oggi sono di fatto affidati al coordinamento oltre che alla gestione di Cooperative Sociali.
- favorire l’avviamento al lavoro dei disabili.
- dotare la Città di una struttura per il cosiddetto “Dopo di Noi”: ciò significa offrire un servizio fondamentale ai disabili e alle loro famiglie, che garantisca alle persone disabili gravi una vita serena anche quando non avranno più i propri genitori o altri familiari che offrano la necessaria assistenza.
Tali strutture possono essere finanziate anche con fondi Regionali: la Regione Campania infatti emana periodicamente bandi per la presentazione di progetti per Centri per il “Dopo di Noi” e l’esistenza di una struttura operativa diventa un elemento decisivo per accedere a tali finanziamenti.
E’ superfluo sottolineare che un Centro di questo tipo diventa un’occasione per incrementare l’occupazione, per creare nuovi posti di lavoro: tale struttura verrà gestita con personale professionale comunale oltre ad avvalersi del volontariato e di personale di cooperative sociali.
Un capitolo a parte è la questione del Piano Sociale di Zona e le Cooperative Sociali di tipo B;
INTERVENTI PER LA SOFFERENZA MENTALE
Le persone con disturbi psichiatrici prese in carico dall’Unità Operativa Salute Mentale di Sorrento sono circa 1200. I ragazzi e le ragazze affette da problematiche di rilevanza psichiatrica e/o da dipendenza da sostanze stupefacenti e da alcool sono purtroppo in forte aumento e un adeguato e tempestivo intervento di contrasto alle loro patologie può rivelarsi risolutivo. Al riguardo il solo intervento ambulatoriale ( con psicoterapie e farmaci ) è assolutamente inadeguato. In più le persone affette da gravi patologie psichiatriche e le loro famiglie vivono in solitudine la loro condizione.L'Amministrazione deve farsi carico di creare una rete di forte sostegno alle famiglie coinvolte in questi problemi. In particolare, in collaborazione con l’Unità Operativa Salute Mentale dell’ASL di Sorrento l’Amministrazione avvierà un tavolo di negoziazione territoriale per istituire un centro polivalente di assistenza residenziale e non, di tipo socio sanitario, che fornisca assistenza a chi ne ha bisogno e dia sostegno alle famiglie. Contestualmente l’Ente Comune con il proprio personale professionale si fa carico della gestione di tale tavolo tecnico che entro tre mesi dalla sua istituzione e avvio dei lavori deve fornire :
• finalità e obiettivi degli interventi
• destinatari degli interventi
• indicazioni di massima sui costi di gestione di tale struttura
• indicazioni di massima sulle modalità di gestione di tale struttura
• indicazioni di massima sulla tipologia di struttura occorrente e la sua individuazione
• indicazioni sul personale da utilizzare e suo Ente pubblico e/o privato di appartenenza.
I Consiglieri, in base a quanto evidenziato, chiedono al consiglio comunale di Sorrento:
• di dare indirizzo alla Giunta Municipale di esaminare l’insieme della situazione del Piano Sociale di Zona NA 13 ;
• di impegnare il Sindaco nel riportare l’argomento nuovamente in Consiglio Comunale entri 90 giorni;
• di istituire una Commissione Speciale composta da almeno 3 componenti di cui uno un rappresentante della minoranza, con le funzioni e compiti , indicati dalla legge e dalla Statuto Comunale.
Etichette: Mozione Consiliare "Insieme per Sorrento"
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