martedì 1 giugno 2010

UN’ALTRA FACCIA DELLA NOSTRA SANITA'…

“Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino…"
recita l’antico e saggio adagio popolare per spiegare che chi abusa di qualunque cosa prima o poi viene scoperto, finisce in trappola….
E’ successo a un medico-politico con velleità pubblicistiche, il dottor Antonio Coppola attualmente rianimatore in forza all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento, ivi trasferitosi dal San Leonardo di Castellammare di Stabia dove svolgeva, nel medesimo reparto, la mansione di responsabile della rianimazione.
Coppola, nativo di Castellammare di Stabia, da anni vive a Sant’Agnello dove due anni fa ha tentato con successo (dopo due fallite esperienze elettorali prima a Castellammare di Stabia e poi a Piano di Sorrento), l’ingresso in politica venendo eletto consigliere comunale di minoranza (quale candidato sindaco di una lista civica di minoranza, prima aderendo al PD e ultimamente all’UDC) nella cittadina amministrata dal sindaco Gianmichele Orlando e prima di lui dal dottor Pietro Sagristani, anch’egli medico e consigliere provinciale Udc. All’indomani delle elezioni il Dr. Coppola si è distinto per aver condotto contro il Sindaco Orlando una strenua offensiva politica col forte sostegno amplificatore nell’opinione pubblica del quotidiano Metropolis. Fin qui nulla di strano, se non fosse che sullo stesso giornale, da circa due anni, lo stesso dr. Coppola pubblica ogni giorno una “rubrica sanitaria” in penultima pagina con tanto di foto e anagrafica professionale.
Non ci sarebbe nulla di straordinario, né di male (purché l’attività pubblicistica fosse assoggettata al rispetto delle regole deontologiche della professione sanitaria e del codice, ma anche a quella giornalistica) se non fosse che questa intensissima attività è semplicemente il frutto della sistematica copia di articoli e di servizi prelevati “tout court” dai più disparati siti internet cui il dr. Coppola attinge, appropriandosene, per somministrarli ai lettori del giornale e quindi all’opinione pubblica come frutto della propria scienza!
Per averne conferma basta infatti confrontare un qualsiasi articolo pubblicato su tale quotidiano e digitare sul motore di ricerca “google” l’attacco del pezzo scritto dal dottor-assessore Coppola: in questo modo si risale direttamente alla fonte! Forza di internet
E qui c’è davvero da ridere, o meglio, da piangere…visto che il “gatto” questa volta l’ha combinata grossa lasciandoci per l’appunto lo zampino
Su Metropolis dell’1 giugno 2010 il dr. Coppola nella sua rubrica, dedicata questa volta al tema “Inserimento a scuola”, pubblica una risposta alle preoccupazioni di una madre sui disagi di adattamento della propria bambina di 4 anni alla scuola materna…E chiede quindi lumi al Dottore... A questo punto si svela l’arcano
Coppola, ormai totalmente identificato nel quadruplice ruolo del sanitario-giornalista-consulente familiare e in aggiunta di assessore alle pari opportunità del Comune di Sant’Agnello, risponde accorato alla preoccupata madre…ma interamente al femminile! Si, proprio al femminile: “…le scrivo come madre, ma soprattutto come una donna che per dieci anni ha lavorato nella scuola materna…”. Leggere sul giornale...per credere!
La frittata è fatta…Coppola si autorivela pubblicamente proprio sul suo giornale, svelando il mistero o aprendone un altro se si vuole ironizzare! E cioè: o il dottore-assessore Coppola si è talmente immedesimato nel ruolo di tutore delle pari opportunità femminili e quindi parla e scrive ormai come una donna, oppure, e questa purtroppo è l’amara verità, non conosce neanche quello che viene pubblicato a suo nome sul giornale perché gli articoli sono tutti ed esclusivamente il frutto di un esercizio di copiatura fatto da terzi da internet e di cui il Dr. Coppola si appropria per un’insaziabile mania di protagonismo politico-professionale che pur tanta legittima irritazione ha provocato e provoca anche in tanti colleghi medici.
La cosa è così spudorata, addirittura sfacciata, da non conoscere limiti di copyright relativamente ai diritti d’autore in capo anche a illustri Professori della Medicina i cui studi e le cui ricerche vengono di fatto spacciate al pubblico come proprie da Coppola.
Per esempio il 27 e 28 maggio scorsi, sempre su Metropolis e in due puntate, il dr. Coppola ha pubblicato due servizi dedicati ai “piccoli oggetti di grande utilità”, argomento prelevato direttamente dal sito www.mammaepapà.it del dr. Guido Vertua.
Per chi ne avesse voglia e tempo è facilissimo risalire alla fonte delle “ispirazioni giornalistiche” del dr. Coppola, del quale pure qualcuno si è chiesto come faccia a scrivere tutti i giorni e su qualsiasi specialità sanitaria! Allo stesso modo l’interrogativo riguarda il giornale Metropolis che sarebbe stato "ingannato" non avendo, dopo due anni, ancora scoperto la consuetudine del suo consulente sanitario e venendo quindi inconsapevolmente meno alla deontologia giornalistica, tanto più grave allorquando si tratti di argomenti inerenti la salute e sottoposti (come ben sanno gli addetti ai lavori) a regole molto circostanziate in materia di comunicazione pubblica.
Invece rileviamo che questo metodo per accreditarsi agli occhi dei lettori-pazienti (ed anche elettori) nei panni degli esperti sta facendo proseliti: tant'è che qualche altro sanitario sembrerebbe essersi adeguato visto che, sempre su Metropolis, la rubrica monopolizzata da Coppola periodicamente ospita interventi di un urologo, il dottor Roberto Buonopane, il quale forse ha pensato di imitare il collega e fare la stessa cosa. Tant’è che pubblica, ma con minore frequenza, articoli che provengono anch’essi da internet e da altri sanitari i quali li pubblicano sui propri siti, con tanto di referenze, di ricerche e di curriculum vitae e professionale. Sulle infezioni delle vie urinarie, per esempio, apparso il 29 maggio scorso sul quotidiano stabiese, il dr. Buonopane ha semplicemente “approfittato” del sito www.vincenzomirone.it, cioè di un cattedradico, il prof. Vincenzo Mirone, che neanche immagina che un collega ricorra a questi sotterfugi con l’intento di pubblicizzarsi sulla stampa! E poi ci dicono che la sanità scoppia e che i medici protestano per le carenze di personale, per i turni massacranti cui sarebbero sottoposti (fatti salvi i permessi per politica!), per il mancato pagamento di straordinari. Il tutto senza che nessuno o quasi si preoccupi per la caduta di qualità del servizio reso agli utenti anche sul piano umano e professionale senza considerare gli errori, in aumento, che vengono sempre più frequentemente commessi sulla pelle della gente, a Sorrento come a Napoli, in Sicilia o nel resto d’Italia! Chi ha il dovere di vigilare e di adottare provvedimenti cosneguenziali perché non lo fa? Perché non si perseguono coi tanti altri anche questi comportamenti molto gravi per gli interessi dei cittadini, oltre che del servizio sanitario nazionale, che neanche immaginano tutto ciò? Ed è ancora poco! E’ questo un altro volto di una politica della sanità e di una sanità che fa politica cui occorre dire basta, non solo per rispetto dei cittadini, ma anche i tanti, tantissimi sanitari che sono professionisti seri, che non hanno santi in paradiso e coperture politiche, che lavorano senza lamentarsi e mai si sognerebbero di spacciare per frutto della propria cultura ed esperienza professionale o elaborazione intellettuale il lavoro di altri; medici che vivono in realtà di frontiera e nelle emergenze vere dove neanche c’è il tempo di leggerlo un giornale…Figuriamoci di scriverlo un articolo o di copiarlo da internet. Ma questi personaggi evidentemente neanche lo fanno in prima persona questo lavoro sporco, affidandosi a qualcuno che lo fa per loro, compiacente!
I Sindaci della Costiera che pure reclamano attenzione e tutela per la sanità, magari sollecitati proprio dai loro amministratori-sanitari, alzino un po’ più in alto lo sguardo, almeno per non prestarsi solo ai giochi di interessi e di potere che si nascondo dietro questa malandata nostra sanità, con la scusa di tutelare la salute dei cittadini!
(1 - continua)

AGGIORNAMENTO AL 2 GIUGNO 2010:
Sul quotidiano Metropolis in edicola viene precisato, nella rubrica del dr. Antonio Coppola, che l'articolo di ieri è stato un errore compiuto dal giornale, praticamente un'erratA impaginazione....Tanto per dovere di informazione sull'argomento.
Chiaramente ognuno ha il diritto di dire la propria e di trovare giustificazioni più o meno plausibili. Sta di fatto che abbiamo verificato non solo sull'articolo di ieri, ma anche su tanti altri scritti nel corso degli anni dal Dr. Coppola, queste ed altre "incongruenze" e pertanto le abbiamo evidenziate.


AGGIORNAMENTO AL 4 GIUGNO 2010:
Dobbiamo rilevare che le pubblicazioni a firma del Dr. A. Coppola continuano e con lo stesso metodo,cioè "prelevate" da siti internet e questa volta, evidentemente, con la compiacenza dello stesso quotidiano che le pubblica.

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2 Commenti:

Alle giugno 05, 2010 9:22 AM , Anonymous B. Flora ha detto...

Ma veramente una situazione del genere, con evidente violazione delle leggi sul diritto d'autore non interessa minimamente né l'autore "copione" né la redazione del giornale?
Ma questi pensano che Internet sia una terra di nessuno dove il materiale che si trova possa tranquillamente essere prelevato e ripubblicarlo, con la firma di un altro falso auotore?
Fortunatamente questo fenomeno non é ubiquitario: parliamo solo di un giornaletto di provincia e del dr. Antonio Coppola un medico-politico piccolo piccolo che pensa di farsi grande grande copiando i lavori di altri autori.

 
Alle giugno 10, 2010 6:48 AM , Blogger Unknown ha detto...

Mi domando chi sia questa B. Flora, che utilizza una sigla, giocando sulla notorietà del mio nome. Io sono Flora Beneduce, primario degli ospedali riuniti di Vico e Sorrento e coordinatrice dei Club della Libertà della Provincia di Napoli. Per i ruoli che ricopro, ritengo di essere una persona abbastanza in vista e sono pronta a denunciare chiunque ricorra a questi giochetti sporchi e meschini, che inducono a identificare me come autrice di giudizi che non mi appartengono. Non credo assolutamente che Metrpolis sia un giornaletto di provincia. Anzi, sono convinta che il quotidiano sia uno specchio onesto sulla realtà. Mi auguro che non si verifichino più situazioni simili. Flora Beneduce

 

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