A proposito di "stangata fiscale" e auto blu...
Ma quante sono le auto blu in Italia? Allacciate le cinture dell’indignazione per affrontare con noi i dati dell’ultimo censimento utile, aggiornato al primo trimestre del 2010. Oggi come oggi le vetture in circolazione con a bordo un politico o un boiardo di Stato sono 629.120, una discreta impennata rispetto al 2009 quando erano 607.918. Un’inguardabile sterzata, rispetto a tre anni fa, quando erano 574mila e a cinque anni fa quando erano «soltanto» 198.596.
Sommando gli stipendi degli autisti, i rifornimenti di carburante e i pedaggi autostradali di queste auto, secondo l’Associazione dei contribuenti, che ogni anno nel suo studio prende in esame sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine, in carico a Stato, Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica, la spesa annua legata a questo antistorico privilegio motorizzato supera i 21 miliardi di euro.
Ma d’altra parte è così che si conquistano i record. Sì, perché se l’austera Gran Bretagna ha deciso di mandare tutti i suoi politici a lavorare con i mezzi pubblici, è anche vero che l’Italia del buonismo e della comodità è al primo posto al mondo nella classifica delle macchine di Palazzo. Le auto blu sono infatti 73mila negli Usa, 65mila in Francia, 55mila nel Regno Unito e 54mila in Germania, 44mila in Spagna, 35mila in Giappone, 34mila in Grecia, che ha già i suoi bei problemi che sappiamo, e 23mila in Portogallo, fanalino di coda nella top ten. «Dopo il censimento, che si concluderà a metà giugno - ha annunciato Brunetta - pensiamo a forme di razionalizzazione come il car sharing o l’auto blu collettiva verificandone l’uso, i consumi di carburante, la manutenzione, l’impiego degli autisti, etc...». Così, secondo Brunetta, si potranno ottenere enormi risparmi: «Il 50 per cento di quello che si spende attualmente». Al resto ci penserà la scure Tremonti. In effetti se ci sono o ci sono stati casi limite, come per esempio nella Regione Campania della gestione Bassolino con autisti pagati fino a 3mila euro netti, una flotta di vetture con cento guidatori, per un costo di 5 milioni di euro l’anno, anche il traffico a quattro ruote di chi lavora per la presidenza del Consiglio rischia di venir sconvolto. In quest’ambito il servizio automobilistico cosiddetto «dedicato» conta circa 200 addetti, e rappresenta una spesa di circa 5 milioni e 700mila euro l’anno di soli stipendi. L’altro, quello che viene definito di «reperibilità e pronto impiego», ha un costo medio di 250 euro a singolo «accompagnamento», e comporta un esborso di circa 3 milioni di euro l’anno. Naturalmente i costi salgono o scendono in questo caso in base al numero degli «accompagnamenti» annui effettuati. Nell’ultimo semestre del 2009 sono stati 6.777 (circa 18 al giorno, per una cifra di 4.500 euro spesi quotidianamente solo per far spostare gli uomini della presidenza). Complessivamente il servizio «a chiamata» ha toccato una spesa annua di 3 milioni e 329mila euro nel 2009. A questi milioni di euro vanno aggiunti i costi dell’affitto dei veicoli (467mila euro nel 2009), del carburante (128mila euro nel 2009) e di parcheggi e manutenzioni (95mila euro nel 2009). In tutto sono poco più di 9 milioni di euro l’anno. Costose, superflue, odiate dalla gente comune, è tempo che le auto blu finiscano definitivamente in parcheggio. Anche se per sistemarle tutte e 629mila servirebbero 1.200 campi di calcio. Ingombranti, no?
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