giovedì 2 settembre 2010

Su "Comunicare il Sociale" SOS Ambiente riflettori su 9000 box auto in Costiera Sorrentina

"Comunicare il Sociale" è un periodico di approfondimento distribuito in "panino" col Corriere della Sera allegato a "Sette", l'inserto di attualità del giovedì e sul numero in edicola questa questa mattina è stato pubblicato un servizio di Maria Rosaria Sannino sui parcheggi in penisola sorrentina: "...Previsti 9mila box auto, protestano gli ambientalisti e indaga la Procura".
Scrive la Sannino: "...E' bastato un sostantivo per cambiare il volto della Penisola Sorrentina: "deroga". Così tutto ciò che era vietato, è diventato possibile scavalcando quel PUT che dal 1987 mette paletti per le nuove costruzioni. Il nuovo sacco inizia nel 2001. Quando il Consiglio regionale della Campania approva la legge 19, una "norma in materia di parcheggi pertinenziali" che diventa una manna per chi vede nel verde rimasto nuovi spazi da cementificare. E' sufficiente la perizia giurata di un agronomo per abbattere storici agrumeti, all'epoca poco produttivi. Questa legge bipartisan ha permesso, con una semplice denuncia di inizio attività, di costruire "parcheggi in aree libere, anche non di pertinenza del lotto dove insistono gli edifici...anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti". Oggi 9mila box auto hanno invaso l'area, con una media di 1500 posti per comune. Un garage vale anche 60mila euro, con un giro d'affari per almeno 360milioni. Basta qualche accorgimento per salvare il paesaggio: se ci sono alberi, vanno ripiantati sulla copertura. A Sorrento, Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Sant'Agnello, Massalubrense, si costruiscono box in zone a rischio idrogeologico, in pieno centro storico, vicino al mare, in vicoli dove a stento passa un'utilitaria. A Meta, in Via del Mare, sorgono decine di box anche se per il Put si si trova in zona "di rispetto ambientale", cioè dove sono addirittura vietati interventi pubblici per la realizzazione di attrezzature di interesse comune. A Piano di Sorrento, in via dei Platani, strada da sempre alberata, s'innalzano blocchi di cemento abbattendo alberi centenari: le perizie scoprono che sono malati. Nella Via Bagnulo, dagli storici portali con stemmi gentilizi, viene sbancato un terrazzamento e realizzato persino un piano in più, senza verde sulla copertura e utilizzando scarti edili. Gli attivisti del WWF spediscono una raffica di denunce a sindaci, uffici tecnici, carabinieri, Procura di Torre Annunziata e Soprintendenza di Napoli. La vicenda è pure oggetto di un ricorso straordinario al Capo dello Stato. "Fermate questi scempi", implora l'esposto di Claudio D'Esposito, presidente del WWF locale e una petizione per "fermare la distruzione dei giardini sorrentini" raccoglie migliaia di firme. Lo scandalo monta. Il Consiglio regionale è costretto a fare marcia indietro e nel 2004 cancella ogni deroga. Ma il danno ormai è fatto. "Nei centri storici il Put fa divieto di realizzare edilizia privata - spiega l'avv. Francesco Esposito, autore di un ricorso al Tar contro il progetto di 80 posti nel vicolo S. Lucia, a Meta - e i box interrati in nessun modo possono essere equiparati ad edilizia pubblica, concetto ben determinato in una sentenza del 2005 del Tar di Napoli, oltre a diverse note della Soprintendenza. Eppure continuano a proliferare, grazie alla volontà politica che accampa il pretesto di una riduzione del traffico, mentre invece accade l'opposto". Via San Giovanni, nel cuore di Piano di Sorrento, è un vicolo di un metro e mezzo: con una cappella del Trecento, un palazzo vanvitelliano, e due parcheggi interrati da 50 posti. A Sant'Agnello sono previsti 438 box pubblici e 1003 privati. A Sorrento sono state rilasciate 900 autorizzazioni, oltre alla concessione per 2 parcheggi. In Via Correale, la Procura di Torre Annunziata ha scoperto come il "cemento usato non fosse a norma", disponendo il sequestro ed emettendo avvisi di garanzia a tecnici ed imprese. "Sul territorio i controlli sono insufficienti - dichiara Diego Marmo, procuratore capo dal 2004 - le vicende sono complesse grazie anche a una legge pessima che dà luogo a incertezze". Diversi i fascioli aperti in Procura, i cantieri sequestrati e le sentenze ferme in Cassazione. Le ditte e i tecnici coinvolti sono quasi sempre gl stessi. Una nota del settore urbanistico della Regione, rilasciata nel dicembre 2009 per bocciare una delibera di Piano di Sorrento, ribadisce che nei centri storici e nelle aree ad alta densità abitativa non si possano realizzare box auto. Eppure, i consiglieri comunali continuano adeliberare per "risovlere il problema traffico e mobilità". Ma basta andare sul posto per vedere come si è andato oltre, nel box auto si trova di tutto: uffici, palestra e persino un bed and breakfast. Di quegli alberi che per legge dovevano essere ripiantatim neanche l'ombra. Al loro posto, una selva di cartelli "vendesi".

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