Europee e PD: la "bufala" dello scontro Montemarano-Cozzolino
NAPOLI - "Il Corriere del Mezzogiorno" pubblica un articolo dedicato all'assessore alla sanità Angelo Montemarano in procinto di una candidatura alle elezioni europee nella lista PD e alla risposta che la componente bassoliniana del PD ha prontamente dato candidando nella stessa lista il super assessore alle attività produttive Andrea Cozzolino, braccio destro del Governatore.

Sta di fatto che i due uomini più forti e più rappresentativi del consiglio regionale (anzi dell'esecutivo), quelli cioè che hanno costruito i rispettivi sistemi di potere proprio sulla gestione della sanità Montemarano e sui fondi europei Cozzolino, si apprestano a volare a Strasburgo.
Ma per farci che cosa al Parlamento UE viene da chiedersi?
Ecco la domanda che attende risposta e, certamente, non crediamo all'improvviso braccio di ferro ingaggiato tra l'ex margheritino allontanatosi da De Mita(?) per continuare a gestire il potere nella sanità dopo esserne stato in parte la causa nei panni di manager della Napoli 1 e l'ex diessino delfino di Bassolino che ambiva a raccoglierne l'eredità alla guida della Regione.
Innanazitutto il PD rischia il tracollo elettorale anche alle Euopee e quindi fa ricorso a due candidati che, avendo gestito il potere reale in questi anni, sono in grado di competere e quindi di intercettare voti.
Ma soprattutto con l'aria che tira in Regione Campania, dove è in atto ormai la smobilitazione, questi due super potenti assessori regionali rischiano seriamente una convocazione giudiziaria con annesso soggiorno domiciliare o carcerario se dovessero emergere le gravissime responsabilità connesse alla loro gestione delle risorse regionali.

E' questa la triste e amara verità che emerge soltanto se si guarda nel profondo del sistema che questa gente ha creato ed alimentato durante tutti questi anni, passando sulla pelle di chiunque, senza farsene scrupolo, finanziando solo quello che rappresentava per loro un tornaconto politico, clientelare ed anche economico per alimentare il proprio circuito fatto di potere e di consenso.
Altro che braccio di ferro e conta dei voti!
Qui in ballo ci sono i loro destini personali e politici e forse qualcuno per loro ha pure negoziato una tregua giudiziaria da qui a 60 giorni.
L'arresto del consigliere regionale Roberto Conte (ex Verde, ex Margherita, ex PD e ora gruppo misto) rappresenta soltanto la punta dell'iceberg del sistema corrotto costruito da questo ceto politico che ora sta affogando sotto le proprie colpe e tenta di sopravvivere continuando a "fottere" gli elettori.
Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e, stiamone certi, a Strasburgo di Cozzolino e Montemarano certamente non sanno che farsene!
Etichette: politica e interessi
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