Proposte del Sen. Lauro su diritto di voto e cittadinanza agli immigrati
Apc-Immigrati/Lauro(Pdl):Diritto voto dopo 8 anni,12 per cittadinanza
Senatore maggioranza presenta due ddl a Palazzo Madama
Roma - 15 set. (Apcom) - "Il diritto di voto alle amministrative dopo otto anni e la cittadinanza italiana dopo dodici, esito di un processo di integrazione e non graziosa concessione". Lo chiede il senatore del Pdl Raffaele Lauro che ha presentato due nuovi disegni di legge, uno di modifica costituzionale dell`art.
12 della Costituzione e l`altro sulle nuove modalità di acquisto della cittadinanza da parte degli immigrati stranieri.
"La cittadinanza italiana - dichiara Lauro - deve essere l'esito di un processo di integrazione, che implica la volontà di appartenenza del soggetto richiedente, e non una graziosa concessione, ammantata di falso progressismo, che prescinda del tutto da quella volontà. In coerenza con tale impostazione, il periodo di residenza legale sul territorio della Repubblica è fissato in dodici anni e non più di dieci, come è attualmente. Il periodo di tempo necessario per l`ottenimento della cittadinanza italiana, però, viene qualificato e arricchito di contenuti educativi, che sostanziano la cittadinanza di valori sociali e culturali. Al termine dell`ottavo anno, lo straniero riceve un certificato che gli attribuisce il fondamentale diritto civico del voto, limitato alle elezioni amministrative degli Enti Locali (Provincia, Comune). La concessione del certificato è subordinata ad una puntuale verifica della conoscenza della lingua e delle istituzioni della Repubblica, nonché della cultura nazionale e locale, nonché delle tradizioni storiche, religiose, sociali del territorio, nel quale lo straniero aspirante alla cittadinanza si è inserito. L'autorità competente all'adempimento di tale funzione di verifica è l'Arma dei Carabinieri. Decorsi quattro anni dalla consegna del certificato, senza ulteriori formalità, se non quelle previste dalla legge vigente, allo straniero è concessa la cittadinanza italiana, qualora non sia stato sottoposto a procedimento penale. L'eventuale sottoposizione a procedimento penale, infatti, rappresenta un indizio particolarmente grave, da cui si evince che lo straniero non ha compiuto adeguatamente il percorso di integrazione e non ha introiettato, in modo pieno, quella cultura della legalità, propedeutica all`ottenimento della cittadinanza. Infine è prevista anche l`abrogazione dell`acquisto della cittadinanza tramite matrimonio. Al coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano è rilasciato, esclusivamente, un certificato di residenza, previa verifica della reale convivenza".
Red/Luc
151617 set 09
1 Commenti:
Per quale motivo un cittadino italiano all'estero che quindi non paga le tasse può votare,uno straniero regolare in Italia che paga le tasse deve attendere otto anni per poter scegliersi i propri rappresentanti locali.
E' forse giustizia?
(Penso gli attuali 10 anni per ottenere la cittadinanza siano troppi, per uno straniero lavoratore che conosce bene l'italiano 5 anni sarebbero piu che giusti).
Sulla lingua sinceramente sono daccordo,purchè non si pretenda dagli immigrati di essere Accademici della Crusca,ma su :
"Istituzioni della Repubblica, nonché della cultura nazionale e locale, nonché delle tradizioni storiche, religiose, sociali del territorio, nel quale lo straniero aspirante alla cittadinanza si è inserito."
Assolutamente mi trovo in disaccordo perché :
Quanti italiani conoscono come funziona il parlamento, o il consiglio comunale?
Quanti la storia del nostro paese?
Inoltre pretendere la conoscenza delle tradizioni religiose è una palese violazione dell'Art 3 della costituzione.
Come al solito questa proposta ricalca la linea politica del Partito delle Libertà.
Forti con i deboli, deboli con i forti.
Un saluto
Antonio D'Aniello
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