domenica 13 settembre 2009

Il 19 settembre si manifesta per difendere la libertà di stampa e di opinione...

La manifestazione romana del 19 settembre in difesa della libertà di stampa contro ogni forma di condizionamento e di censura non è solo testimonianza di solidarietà nei confronti di chi ha subito o sta subendo le "ritorsioni" del potere politico, quanto l'occasione per gridare un fermo no a chi non sa e non vuole o non può confrontarsi liberamente con le idee e con le opinioni degli altri.
Il potere che soffoca la libertà di espressione è un potere in crisi, incapace di rispondere coi fatti a chi ha la prerogativa della critica.
L'Italia non sembra più essere un paese normale perchè la politica non è governo degli interessi generali, piuttosto strumento di scontro senza esclusione di colpi per tutelare interessi di clan che si contrappongono e utilizzano la cosa pubblica per combattere la loro battaglia.
Solo i cechi e i collusi possono non vedere e non capire!
Per esempio quello che sta succedendo alla RAI richiede una risposta forte da parte della pubblica opinione: la RAI è la TV di Stato, ma lo Stato non è solo chi è investito di cariche pubbliche e dei relativi poteri; lo Stato siamo tutti noi che paghiamo le tasse e nel caso il canone.
Se il potere vuole "normalizzare" a proprio uso e consumo la RAI allora rifiutiamoci di pagare il canone.
Basterebbe questa forma di civile protesta per costringere i governanti a scegliere che cosa fare: senza soldi non si cantano messe e la RAI deve scegliere se fare la parte che gli compete o essere asservita al potere di turno.
Ci siamo stufati dei Bondi, dei Brunetta dei Bossi e Gelmini...Perciò rivendicando i nostri spazi di libertà mandiamo un segnale forte al Capo del Governo: se continua di questo passo è destinato ad essere sconfitto...e di brutto.
Ben vengano allora i Fini, i Casini e i Montezemolo&Co per creare un nuovo centro...
A tutto c'è un limite e sentire il Ministro Bossi proclamare la futura secessione della Padania dall'Italia richiede risposte altrettanto forti se non vogliamo rischiare l'unità del Paese per colpa di un folle e ignorante che ricatta Berlusconi, come per la verità fa ormai troppa gente in Italia! E questo, credeteci, è un problema serio, molto serio.

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