mercoledì 9 settembre 2009

Scuole a Vico, l'intervento di Massimo Giobbi dirigente dell'istituto "F. Caulino"

“Buono il piano del Comune, pluriclasse medio evo educativo”
Sui problemi che vive il mondo della scuola nella città di Vico Equense e il piano proposto dall’Amministrazione comunale per far fronte alle carenze di offerta formativa e di strutture scolastiche è intervenuto Massimo Giobbi, dirigente dell’istituto comprensivo F.Caulino di Moiano.

Le pluriclassi sono il medio evo pedagogico e didattico. Bene ha fatto il Comune a sopprimerle. Lo dico dopo quarant’anni di servizio nel mondo della scuola. In queste settimane ho sentito parlare tutti e di tutto tranne, forse, di quello che più conta: i bambini, l’offerta formativa e l’ambiente scolastico in cui vivono. Per esperienza diretta posso dire che il piano di dimensionamento adottato dal Comune è complesso ma razionale. I numeri parlano chiaro, più di mille polemiche strumentali. Il mondo della scuola è stato coinvolto ed ha condiviso, nella sua maggioranza, le scelte fatte. Per quanto riguarda gli accorpamenti decisi dall’amministrazione, non entro nel merito, ma questi hanno cercato di dare risposte a problemi concreti, reali, rispetto alla presenza di strutture obsolete e fatiscenti. Inoltre, c’è una sentenza del Tar che lascia, chi come me è un operatore della scuola, a dir poco perplesso e deluso. Si esalta la competenza della Regione, ma chi meglio dell’Ente locale può segnalare, rappresentare e risolvere i problemi della politica scolastica sul territorio? Non entro nel merito di valutazioni politiche. Ma questa amministrazione comunale ci ha fatto passare dal medio evo al rinascimento. Ingenti le risorse destinare al miglioramento delle strutture scolastiche, riduzione dei costi e servizi migliori. Sia chiaro la mia non è una sviolinata a favore dell’amministrazione comunale e del suo colore politico. Anche perché vengo da una cultura politica di sinistra, ma una presa di coscienza chiara basata su dati di fatto inoppugnabili e rispetto ai quali sono disposto a confrontarmi. Capisco che certe scelte possono essere anche dolorose e comportare delusioni, ma gli insegnanti non hanno diritto ad avere il posto sotto casa. Si tratta di dipendenti statali che possono anche fare qualche chilometro, non ci devono essere rendite di posizione. E questo vale anche per la mia categoria, quella dei dirigenti scolastici, che sono – mi viene da dire siamo – dipendenti statali non feudatari titolari di un potere su un territorio”.

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