sabato 17 aprile 2010

Lo scontro tra Berlusconi e Fini ha ripercussioni a catena sui territori!

Ieri il Sindaco Cuomo, nell'incontro pubblico di ringraziamento ai Sorrentini che l'hanno eletto, ha detto che la sua è stata la "vittoria dell'amore". Contemporaneamente nel centro-destra nazionale, con inevitabili riflessi territoriali a cominciare dalla Regione Campania dove il presidente Caldoro ha di fatto sospeso la scelta degli Assessori, è scoppiata la bagarre tra i due leader cofondatori del PDL: Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Siamo all'atto finale di una coabitazione forzata tra i principali protagonisti della nuova destra italiana? Forse non ancora, anche se si sta consumando uno scontro all'arma bianca tra i maggiori esponenti delle due fazioni come è successo anche su RAI2 ieri tra i cosiddetti colonnelli.
Allora altro che "partito dell'amore", il PDL è una bomba ad orologeria dove si sono accumulati, negli anni di transizione dalle forze originarie al nuovo partito, tensioni fortissime, contrapposizioni altrettanto forti che l'exploit della Lega sta portando alla luce in modo dirompente.
Lasciando fare a Berlusconi presto il Paese si ritroverà nelle mani della Lega di Bossi e Calderoli e sicuramente l'unico argine a questa deriva è oggi rappresentato da Fini&Co. Sul fronte del centro-sinistra non c'è alcuna capacità di entrare nel gioco e di spezzare questo circuito perverso con l'autorevolezza che il caso richiederebbe: si rischia invece di riportare pericolosamente in dietro l'Italia nel momento più critico sul piano sociale ed economico. Al di là della propaganda i dati della Banca d'Italia, dell'Istat e di altri Osservatori concordono: sono aumentate le tasse, è calato a picco il potere d'acquisto delle famiglie, la disoccupazione è tornata a livelli altissimi alimentando nuovi fenomeni di migrazione da sud al nord mentre si accentuano politiche federaliste o para-separatiste.
Per questo ogni persona di buon senso oggi è preoccupato di quanto sta accadendo e può confidare solo nella "separazione" tra Berlusconi e Fini per riequilibrare la partita in casa del centro-destra in chiave anti-Lega.
E allora a Sorrento saranno inevitabili le ripercussioni di questo scontro tra le due aree del partito. Non a caso il Sen. Raffaele Lauro ha sviluppato una pubblica riflessione su questo problema che il nuovo centro-destra sorrentino deve saper affrontare se intende portare avanti il mandato amministrativo. Già le prese di posizione del leader dell'UDC Pietro Sagristani lasciano presupporre che si stanno riequilibrando i rapporti interni alla maggioranza uscita vincitrice dalle urne, ma mai come oggi il PDL rischia di presentarsi indebolito, sul piano politico, a questi appuntamenti. Per questo crediamo che la decisione di Giuseppe Stinga di passare dalla guida del partito all'impegno amminsitrativo come vice sindaco, in questo momento, può indebolire il PDL con pesanti riflessi anche amministrativi.
Non c'è molto da attendere, gli sviluppi si vedranno nei prossimi giorni.

2 Commenti:

Alle aprile 17, 2010 12:42 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Egregio Direttore come sempre lei concede troppa importanza al sig. Giuseppe stinga che assolutamente non merita.a

 
Alle aprile 18, 2010 12:35 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Egregio Direttore, nel suo articolo invece di menzionare Stinga avrebbe dovuto magnificare quel personaggiucolo ridicolo che parla tanto di coerenza, dispensando pareri e criticiche manco fosse l'onnipotente! Cortesemente stavolta pubblichi anche questa esternazione, altrimenti omettendola si metterà allo stesso suo livello.

 

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