lunedì 19 aprile 2010

S.AGNELLO:ABBATTUTO UN GROSSO CEDRO DICHIARATO MORTO!!!

Nel comune di S.Agnello, in un giardino privato sito all’interno di via Corso Italia 86, si è proceduto da tempo all’abbattimento, assieme ad una Magnolia, di un grosso esemplare arboreo di Cedro del Libano (piantato nel 1963) paventando ragioni di pericolo legate allo stato di salute della pianta.Tale albero con i suoi 15 metri di altezza svettava alto tra i grigi palazzi ed era osservabile anche dal treno della circumvesuviana. Il taglio è stato possibile grazie ad una relazione agronomica che ne attestava il disseccamento.
Ma dalle foto pervenute al WWF Penisola Sorrentina, datate 29.11.09 (dopo la perizia di parte depositata) appariva che la pianta, pur presentando disseccamenti di rami e della parte apicale, era ancora robusta e in vegetazione.
L’esemplare aveva raggiunto in oltre 60 anni di vita discrete dimensioni e faceva ormai parte integrante del paesaggio e della geografia dei luoghi. Proprio per questo, al di là dell’indubbio valore paesaggistico e del ruolo che la pianta rivestiva per la sua funzione ecologica e di purificazione dell’aria, il WWF ritenne che non si dovesse autorizzarne l’abbattimento e, allo scopo di salvaguardarne la sopravvivenza, inviò una nota al Sindaco, all’assessore all’Ambiente e alla Polizia Locale di S.Agnello, chiedendo di accertarne lo stato di salute e i reali motivi dello strano e repentino disseccamento verificatosi su parte dei rami e sulle altre piante del giardino. Alla nota del WWF il Comando Polizia Locale rispondeva (prot. 18812) di aver rilasciato l’Autorizzazione n.203 per l’abbattimento del Cedro del Libano, assieme ad una magnolia presente nella proprietà, in quanto, come dichiarato nella relazione dell’Agronomo, ormai secco!!! Inoltre, come disposto dal comma 5 dell’art.16 del “Regolamento d’uso delle aree verdi e per la tutela del patrimonio arboreo”, era stata disposta la sostituzione delle piante abbattute con altre già adulte appartenenti alla fascia fitoclimatica del territorio comunale. Il WWF ottenne allora che, invece dell’impianto di 2 agrumi “nani” (già pronti per la sostituzione), si chiedesse al privato di mettere 3 alberi (un carrubo, un ulivo e un limone) che avessero al momento dell’impianto già discrete dimensioni ed un diametro del tronco (misurato ad 1.30mt. da terra) non inferiore ai 10cm. In una mattinata il grosso e spettacolare cedro, che per oltre mezzo secolo aveva dominato tra i palazzi facendo ombra e rallegrando gli animi sensibili con il canto di decine di uccelli che in esso dimoravano, fu fatto a pezzi.
Ad oggi, a quasi 4 mesi dal taglio, non ci risulta si sia ancora provveduto al reimpianto obbligatorio di tutte le nuove piante così come da disposto dall’Amministrazione Comunale. Il WWF ha chiesto al Comando Polizia Locale l’immediata verifica dell’impianto degli alberi in sostituzione di quelli abbattuti. “Non è il primo caso in cui un privato ottiene, in modo spesso discutibile, di eliminare un grosso albero e poi non provvede all’obbligo di reimpiantarne un altro come da autorizzazione” dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina “Di casi analoghi ne conosciamo a decine ed è vergognoso che ciò sia possibile. Basterebbe prevedere il deposito di una congrua caparra da restituire al privato solo a reimpianto avvenuto o da utilizzare in danno in caso di inottemperanza.”
L’episodio, che potrebbe apparire minore, acquista significato se lo si collega a decine di casi analoghi il cui bilancio totale consiste nella grave perdita di numerosi grossi Cedri del Libano in tutta la Penisola. Piantare Cedri del Libano era di moda negli anni 60 ed è facile comprendere, se si considera che un alberello all’impianto può già avere 10-20 anni di vita, come gli alberi messi a dimora a quei tempi oggi abbiano abbondantemente superato i 60 anni di età!!!
“Il buon senso e la ragione scientifica ci fanno comprendere quanto e come gli alberi in città siano utili e fondamentali per i molteplici vantaggi che arrecano non solo alla Natura ma anche all’uomo: purificano l’aria dall'inquinamento atmosferico da gas di scarico e particelle dannose alla salute, attenuano i rumori, producono ombra e frescura nelle calde giornate assolate e abbelliscono le grigie città. Tutto ciò la maggioranza della gente lo ha finalmente compreso ma, tuttavia, una atavica e radicata ignoranza spinge ancora taluni a temere ed osteggiare impropriamente i nostri amici del regno vegetale, a causa di una serie di infondati timori o di semplice intolleranza: gli alberi “alzano i marciapiedi”, “levano la vista”, “attirano i fulmini”, “sporcano”, “cadono e sono pericolosi”, ecc. Timori che il più delle volte sono assolutamente infondati e frutto di errata o inesistente conoscenza della materia. Accade quindi che proprio su quei maestosi alberi, piantati dai nostri avi e cresciuti nei decenni robusti e vigorosi, si intervenga oggi per modificarne impropriamente forma e dimensione con assoluta ignoranza delle conseguenze nefaste e, delle volte, in totale mala fede!!! Ed ecco che gli splendidi Cedri, che hanno come unica colpa di essere cresciuti “alti e slanciati” secondo natura, laddove non eliminati in toto in spregio ai vincoli esistenti, vengono violentati da criminosi tagli di capitozzo effettuati da pseudo-giardinieri o improvvisati tagliatori di legname che ignorano l’ABC delle tecniche di potatura e hanno come unico scopo quello di accontentare il committente pagante…il quale, per riuscire ad eliminare la pianta, si avvale sempre più spesso di un professionista del “ramo”…compiacente e capace (dietro congruo compenso) di emettere perizia e di decretare la morte dell’albero in quanto PERICOLOSO PER LA PUBBLICA E PRIVATA INCOLUMITA’…almeno fino a quando il WWF non dimostra l’esatto contrario!!!

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2 Commenti:

Alle aprile 20, 2010 12:23 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Sono anch'io amante della natura e ritengo che molte persone anzichè assurgere al ruolo di unico e solo difensore estremo della natura si rimboccassero le maniche e muniti di falcetto e sega si dedicassero alla pulizia dei boschi e dei monti della penisola sorrentino amalfitana, in questo modo contribuirebbero a tutelare la natura e a prevenire il fenomeno degli incendi. E' bello parlare di ecologia stando seduti dietro ad una scrivania non lo è altrettanto per proprietari ed operatori agricoli che oggi sono costretti ad abbandonare le campagne perchè non riescono a "camparci". Per tenere in vita un giardino di agrumi, un noceto oppure una singola pianta vi è necessità di cure, attenzioni, trattamenti anticrittogamici, potature, concimazioni e tutto questo equivale a pagare tanti bei soldoni che di certo n'è esponenti della società civile, della politica n'è "volontari" del WWF sarebbero in nessun modo disposti a pagare. Prima di parlare inviterei i Tanti a riflettere e a farsi un esame di coscienza.

 
Alle aprile 23, 2010 7:46 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

La natura in penisola sorrentina la si rispetta soprattutto con il "pensiero". Ultimamente leggevo sotto un cartello in località Le Tore dove il WWF sottolineava il numero per avere "donazioni", invece di vedere come pulire stando lì a mendicare. Ha ragione l'Anonimo nel commento precedente.

 

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