domenica 1 agosto 2010

Il Borsino domenicale della Costiera...e non solo!

PDL: ormai Berlusconi è ostaggio di Bossi…
 Il Popolo della Libertà, nato un anno e mezzo fa dal matrimonio di Forza Italia e Alleanza Nazionale, è imploso. Il divorzio formalizzato tra i due leader, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, ha sancito la fine dell’alleanza di centro-destra e dell’esperienza politica del partito che non c’è. Cresce il potere negoziale della Lega di Bossi e questo non è assolutamente un buon segno per il Paese e per il Sud, ma Berlusconi è pronto a vendere anche l’anima al diavolo (ma forse già l’ha fatto) pur di restare in sella al governo e completare l’opera. E’ perciò decisiva la nascita di un’alleanza trasversale in grado di opporsi al “progetto politico eversivo” del duo Berlusconi-Bossi.

OLGA ACANFORA, impresa e camorra tra ricatti e morti ammazzati…


Il 2 febbraio 2009, il giorno prima di essere assassinato dai killer della camorra stabiese, il consigliere del PD Gino Tommasino ebbe un incontro politico con l’On. Paolo Russo intermediato da Giuseppe Stinga, coordinatore del PDL di Sorrento e oggi vice sindaco. A riferirlo è la moglie di Tommasino in un interrogatorio reso agli inquirenti il 10 dicembre scorso. A rivelare l’inedito è il quotidiano LA REPUBBLICA edizione Napoli di ieri che nell’articolo firmato da Giovanni Marino svela l’inedito retroscena politico che tira in ballo Stinga e l’On. Russo suo referente politico. L’imprenditrice stabiese della sanità, leader della Piccola Industria dell’Unione Industriali di Napoli, è stata arrestata nell’ambito dell’inchiesta sull’uccisione di Gino Tommasino, il consigliere comunale del PD di Castellammare di Stabia brutalmente assassinato dalla camorra l’anno scorso. Gli sviluppi dell’inchiesta stanno portando alla luce una serie di organiche collusioni del defunto politico stabiese con la criminalità organizzata e il coinvolgimento dell’Acanfora in loschi affari conditi di maxi evasioni fiscali, ricatti e pressioni su professionisti e sulla sanità regionale dalla quale l’imprenditrice riusciva ad intascare puntualmente i rimborsi, unica struttura privata a beneficiare della puntualità di pagamenti da parte della regione.


TOMMASINO: prima dell’assassinio l’incontro con Stinga e con l’On. Paolo Russo

Il 2 febbraio 2009, il giorno prima di essere assassinato dai killer della camorra stabiese, il consigliere del PD Gino Tommasino ebbe un incontro politico con l’On. Paolo Russo intermediato da Giuseppe Stinga, coordinatore del PDL di Sorrento e oggi vice sindaco. A riferirlo è la moglie di Tommasino in un interrogatorio reso agli inquirenti il 10 dicembre scorso. A rivelare l’inedito è il quotidiano LA REPUBBLICA edizione Napoli di ieri che nell’articolo firmato da Giovanni Marino svela l’inedito retroscena politico che tira in ballo Giuseppe Stinga e l’On. Paolo Russo suo referente politico. Scrive “Repubblica”: “Il 10 dicembre la vedova di Gino svela un retroscena assolutamente inedito: mio marito coltivava da qualche tempo l’intenzione di proseguire la sua attività politica nel centro-destra. A tal fine, il 2 febbraio (il giorno prima del suo omicidio) mio marito era andato nel pomeriggio con Giuseppe Stinga, consigliere presso il Comune di Sorrento e con Luigi Vingiani presso lo studio di Paolo Russo per concordare tempi e modalità di un suo passaggio al “Partito della Libertà”. Mio marito mi disse che Russo gli aveva offerto quale contropartita al passaggio politico, la promessa di una candidatura del fratello Giovanni alle elezioni provinciali, nonché una stabile occupazione per sé e per Carlo Nastelli. Gino aveva anche richiesto a Russo un concreto e forte interessamento perché potesse entrare a far parte dei servizi segreti, cosa che in quel momento rappresentava la sua massima aspirazione”. E’ sicuramente legittimo l’interrogativo: perché Tommasino, stabiese, si era rivolto al sorrentino Stinga per negoziare il suo passaggio nel PDL con i buoni auspici dell’On. Russo? Quali impegni assume esattamente l’On. Russo con il Tommasino?
Alla luce del ruolo di Tommasino e dei suoi rapporti è bene far luce su questa vicenda anche per spazzar via ogni ombra di dubbio su chiunque abbia potuto avere a che fare col politico stabiese.

 
GAETANO MARESCA...UNICO OPPOSITORE DEL SINDACO RUGGIERO


Con il suo blog In città c’è novimento per tutta la durata della legislatura, e si presume fino alla fine, ha fatto e farà le pulci al Sindaco Giovanni Ruggiero e alla sua amministrazione, non guardando in faccia a nessuno e denunciando scempi, incongruenze, mancanze e omissioni che, a suo avviso, contraddistinguono l’operato del primo cittadino. Con alcuni consiglieri della minoranza, Gianni Iaccarino in testa, prepara l’alternativa a Ruggiero e mette sotto accusa l’operato degli Assessori. Ultimo a finire nel “tritacarne” di Maresca è stato l’assessore al commercio e all’agricoltura Francesco Gargiulo per le dichiarazioni rilasciate a margine dell’istituzione di un tavolo verde sull’agricoltura peninsulare. Ottima l’iniziativa, sostiene Maresca, ma l’operato dell’assessore Gargiulo è double-face: da un lato dichiara di voler recuperare le attività agricole e da un altro approva i progetti per realizzare parcheggi che distruggono gli appezzamenti di terreni. Discorso aperto con Ruggiero sulla rimozione dei depositi interrati in piazza Cota della Violante Petroli che ha spostato il distributore in Via dei Platani (guarda caso distruggendo uno storico aranceto, alla faccia dell’agricoltura sorrentina, ndr) senza però bonificare il sottosuolo, anzi lasciando molte perplessità su come finirà la vicenda. La replica del primo cittadino, affidata al settimanale Agorà, non risolve l'arcàno e Maresca, confortato da qualche cittadino, non molla: il Sindaco deve fornire spiegazioni sugli obblighi della Società e sulla sicurezza dell'area e di chi ci abita.
 
SINDACI E METROPOLITANA PENINSULARE
 
Che i Sindaci di Meta, Piano di Sorrento, Sant'Agnello e Sorrento veramente pensino di costruire la metropolitana sotterranea lungo l'intero corso Italia e che all'uopo abbiano sottoscritto addirittura un protocollo d'intesa, come riferisce il settimanale Agorà, è una di quelle notizie utili soltanto a vivacizzare il dibattito balneare sulle amenità della politica.
Possibile che si continui a ragionare su un progetto praticamente irrealizzabile, che non ha ragion d'essere per gli interessi reali della Costiera che dovrebbe essere definitivamente sventrata per far posto a gallerie, scale mobili, parcheggi e a quanto altro necessario per realizzare una struttura di servizio al turismo, alla mobilità e alla vivibilità come viene spacciata l'idea progettuale per "pedonalizzare corso Italia da Meta a Sorrento". 
L'opera sembra fare il paio col progetto del Ponte sullo Stretto...Richiederebbe investimenti miliardari che non sono assolutamente nella disponibilità dei proponenti i quali vorrebbero chiederli all'Europa, ma che assolutamente non risolverebbe i problemi della mobilità interna per ovvie ragioni che e quasi superfluo spiegare. Piuttosto perchè non si pensa seriamente di lavorare al potenziamento della Circumvesuviana lungo la tratta e all'impiego della medesima come servizio metropolitano? Un progetto alla portata della realtà costiera, utile e che non avrebbe un impatto devastante sui già precari equilibri territoriali. Se si pensa che non si è mai riusciti a realizzare una "galleria dei servizi" sotterranea al Corso Italia per incanalare cavi, tubature, etc...figuriamoci se si riesce a realizzare un metrò. Rispermiamoceli questi soldi, anche di progettazione, perchè bisogna stare coi piedi per terra. Sembra di ricordare l'epoca in cui si voleva realizzare una funicolare dalla Marina di Cassano ai Colli di San Pietro a Piano di Sorrento. Ma per farci che? Ma quella era l'epoca della prima repubblica dove si progettava con l'intento di accaparrarsi fondi, dare inizio alle opere e intascarsi le mazzette... Oggi siamo nel 2010!

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