martedì 21 luglio 2009

Provincia...Cesaro decolla, ma sullo sfondo c'è il patto segreto Berlusconi-Bassolino!

NAPOLI - Si è insediato il nuovo Consiglio Provinciale di Napoli e il Presidente Luigi Cesaro ha assunto a pieno titolo la guida dell'Ente che transita nelle mani del centro-destra dopo la lunga stagione di governi di centro-sinistra.
Cordiali i rapporti con il leader dell'opposizione Gino Nicolais e fiori per le signore all'insegna di un avvio di legislatura che, stando agli annunci di Cesaro, trasformerà la Provincia nella grande area metropolitana di Napoli. Una rivoluzione destinata ad incidere profondamente sul ruolo dell'ente, sui rapporti con il territorio e con le comunità, sull'economia sempre più precaria dell'area napoletana dove la crisi si fa sentire anche nei settori strategici come quello turistico.
Insomma un bel da fare per Cesaro&Co con l'auspicio che le buone intenzioni non naufraghino di fronte alla realpolitik di un ente che fino a oggi male ha svolto il proprio ruolo essendo un'area di parcheggio per politici di centro-sinistra senza arte nè parte, molti dei quali transitati prima delle elezioni in enti pubblici, in aziende parapubbliche o al soldo di altri personaggi per non restare...senza lavoro. Questo loro non se lo permettono, mai!
Uno scandalo che la dice lunga sui veri interessi di un ceto politico di centro-sinistra allo sbando, devastato dalle indagini della magistratura eppure indifferente rispetto al malessere che invece si raccoglie a palate nel suo corpo elettorale.
Non sarà certamente Cesaro la panacea di questi mali...Sicuramente però la discontinuità politica tra le tre grandi istituzioni della Campania (Regione, Provincia e Comune di Napoli) potrà mainfestarsi per compiere una svolta, o almento tentare di farlo.
Se, come è convinzione diffusa, il grande patto non scritto tra Berlusconi e Bassolino sul governo della Campania dovesse invece durare, allora la Provincia altro non sarà che uno specchietto per le allodole di un sistema politico globalmente colluso e inquinato, dove non c'è più distinzione tra le parti e anzi ognuno gioca la parte che è più conveniente ad entrambi.
Cominci Cesaro, prima di mettersi all'opera, a fare un serio e approfondito screening sulla spesa di questi anni fatta dai predecessori, esamini i conti e ci faccia capire che la musica cambia insieme ai suonatori...
E' vero che tanti di questi suonatori concepiscono il governo della cosa pubblica come l'opportunità per attingere alla cassa e per fare la propria politica e, in parecchi casi, anche i propri affari. Ma il momento è critico davvero e soltanto un'inversione di rotta concreta può evitare una tragica collisione.

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