sabato 17 ottobre 2009

Di Prisco (Sorrento di Tutti): una proposta per chiudere il condono edilizio a Sorrento

SORRENTO - Definire le pratiche pendenti di condono edilizio, investendo il denaro raccolto tra i richiedenti per ampliare l’organico dell’ufficio competente e per affidare incarichi a tecnici esterni. E’ la proposta formulata dal movimento civico “Sorrento di tutti”, che verrà inserita nel programma della campagna elettorale per il rinnovamento del Consiglio comunale e del sindaco di Sorrento. L’idea si basa su due valori-chiave: praticità e tempestività. Secondo il leader di “Sorrento di tutti”, Luigi Di Prisco, “in meno di un anno è possibile completare l’istruttoria comunale di tutte le pratiche di condono edilizio, utilizzando i pagamenti effettuati dai cittadini per diritti di segreteria, oneri concessori e oblazione, per ampliare la forza lavoro dell’ufficio competente, o per dare incarichi esterni”. Un lavoro da svolgere seguendo uno schema di priorità, dando cioè la precedenza alle istanze relative ad abusi cosiddetti di necessità, in cui ci possono sorgere problemi abitativi o nel caso si tratti di abitazioni (unica residenza) del richiedente".
IL PROBLEMA
Sono ormai trascorsi 24 anni dalla presentazione del primo condono edilizio (1985) e 15 anni (1994) dal secondo, ma quasi la totalità delle pratiche di condono circa tremila, non sono state ancora definite da parte del comune di Sorrento. In tutti questi anni le amministrazioni che si sono susseguite hanno utilizzati vari metodi che, di fatto, hanno portato ad un empasse al rilascio delle concessioni delle pratiche di condono. Nel 1999 fu ultimato il lavoro esterno di una società per la definizione di tutte le istanze di condono. Lavoro questo poi azzerato dal Comune di Sorrento. Il resto poi è storia recente. Lo scorso 31 dicembre scadevano i termini per le integrazioni delle pratiche di condono 47/85 e 724/94 in cui tutti i titolari di un’istanza erano chiamati a pagare euro 516,00 per un abuso entro i 100m3 e poi via aumentando in base alle volumetrie Euro 750,00 – 1.250,00, oltre al versamento del conguaglio degli oneri concessori ed oblazione. Il risultato: nel 2008 il Comune di Sorrento ha raccolto più di un milione di euro per le integrazioni dei condoni edilizi. Il termine ora è stato posticipato al 31 dicembre di quest’anno (2009). Altri risultati nulla. La cifra raccolta dal Comune di certo non è stata utilizzata sensibilmente per ampliare la forza lavoro dell’ufficio condono e neanche per trovare un metodo più veloce per l’espletamento di tutte le pratiche di condono ancora da definire. A questo ritmo i cittadini non sono solo stati chiamati a pagare un’ulteriore integrazione, ma per la maggior parte dei casi molti titolari di una pratica difficilmente riusciranno a “vedere in vita” l’ultimazione della propria istanza di condono.
LA PROPOSTA
Ecco la nostra proposta. Tenuto conto della cifra molto elevata riscossa dal Comune di Sorrento (oltre un milione di euro) nel solo 2008 per diritti di segreteria e altri oneri versati per l’espletamento delle pratiche di condono che via via va aumentando vertiginosamente, per esaurire nel minor tempo possibile le istanze di condono, proponiamo due strade da perseguire. La prima è quella di ampliare la forza lavoro all’interno dell’ufficio competente sviluppando nuovi contratti lavorativi, agevolando in questo modo anche l’occupazione giovanile. In questo modo saranno ridotti i tempi per istruire le pratiche, e per inviarle agli organi successivi. Altra strada perseguibile sarebbe quella di dare degli incarichi esterni a termine, o a società, in cui entro un lasso breve di tempo, 6 massimo 8 mesi, tutte le pratiche dovranno essere pronte per gli step successivi. Una volta ridotti sensibilmente i termini per l’istruttoria, tutte le pratiche a nostro parere devono essere valutate e dunque riordinate in base a una priorità coerente con le reali esigenze. Il nostro principio è quello di valutare prima le pratiche relativi ad abusi di necessità, in cui ci possono essere problemi abitativi o nel caso si tratti di abitazioni (unica residenza) del richiedente.

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