sabato 12 dicembre 2009

Sant'Agnello: crisi in dirittura d'arrivo, ma che fa Orlando?

SANT'AGNELLO - Sono tanti i dubbi di Gianmichele Orlando sulla soluzione da dare a questa crisi politico-amministrativa voluta da Piergiorgio Sagristani il quale ha dettato anche le condizioni di quella che dovrebbe risolversi come una vera e propria "resa" del primo cittadino all'out-out del suo predecessore.
Dubbi e perplessità che cercano di nascondere una sola verità, l'isolamento politico e anche umano del Sindaco rispetto a una compagine amministrativa incapace di fare argine a un'invasione di campo da parte del Consigliere provinciale dell'Udc che ha imposto le sue regole del gioco e si prepara a incassare la vittoria.
Se Orlando accetta il dictat di Sagristani e forma il nuovo esecutivo come da lui richiesto, nei numeri e nelle persone, è evidentemente un sindaco delegittimato e soprattutto "ostaggio" di amministratori teleguidati e pronti a riservargli qualsiasi altra sorpresa al momento giusto, cioè quando l'ex sindaco lo deciderà. Dal canto suo Sagristani ha dimostrato di tenere saldamente in mano la municipalità e la stragrande maggioranza dei consiglieri che giocano tutti un ruolo in funzione degli umori e delle esigenze del Capo. E il coro funziona...per cui qualsiasi soluzione sarà partorita dal Sindaco non potrà che rispondere ai "desiderata" di Sagristani. Il problema, però, non è quello di dare una nuova giunta al Comune e per essa al Sindaco per realizzare quell'inversione di rotta che dovrebbe rimettere in corsa l'Amministrazione. Quale potrà essere la novità di un esecutivo che, allo stato, dovrebbe lasciar fuori Pasquale Esposito visto che da vice sindaco si è dimesso per sopraggiunta incompatibilità con Orlando (che non si fida di lui!) ma, soprattutto, per fedeltà assoluta a Sagristani? E che fa Esposito? Se ne sta a guardare come Pietro Gnarra fa il vice sindaco al posto suo, quando è noto anche alle pietre della strada che il dottor Gnarra, abilissimo nelle campagne elettorali a drenar voti, ha però scarsa attitudine all'impegno quotidiano nel Palazzo? Mica è una colpa! Piuttosto una realtà che perciò non aggiunge nulla di nuovo a Orlando (non dimentichiamoci che Gnarra è stato il primo assessore a dimettersi dalla giunta in forte polemica col sindaco): anzi potrebbe rivelarsi un boomerang per lo stesso Gnarra in prospettiva futura.
La scelta ottimale sarebbe quella di Giuseppe Coppola '70 che potrebbe assicurare presenza e competenza. Ma non ne è convinto Orlando, forse neanche Sagristani che, per quanto amico, ne conosce le abilità e anche lo spirito autonomo, elementi per cui Coppola non offre il 100% di garanzie a nessuno.
La promozione assessoriale di un rappresentante della minoranza è, politicamente e amministrativamente parlando, pari a zero o giù di lì per cui nell'intento di Sagristani si dovrebbero trasferire nell'esecutivo solo rapporti di forza in grado di condizionare il Sindaco in ogni scelta, come di fatto avviene già in consiglio comunale.
Ma anche questa non è la soluzione al travaglio politico santanellese, lo sa bene Orlando! E lo sa molto meglio Sagristani che sta calcolando il tempo che gli resta per mandare a casa il sindaco e andare a votare. Questo è l'unico obiettivo che Sagristani persegue, dovendo fare però i conti con i timori e le ansie dei suoi uomini che, qualora si dimettessero anticipatamente, sanno di dover andare alle urne con le nuove regole che riducono del 20% il numero di consiglieri e assessori. Una tegola sul capo di tanti, troppi, che vedrebbero seriamente messo a rischio il proprio posto nel civico consesso. Se Sagristani lo dovesse chiedere, è chiaro che i suoi uomini comunque si dimetteranno, rassicurati da promesse di sostegno elettorale da parte del leader e di possibili recuperi per chi dovesse restare al palo per volontà degli elettori.
Ma non si tratta di una partita semplice e dall'esito scontato.
A questo punto resta un'unica arma nelle mani di Orlando per non soggiacere ai voleri di Sagristani&Co : con un modo di orgoglio e dignità politico-istituzionale il sindaco dovrebbe rassegnare irrevocabili dimissioni e così mandare tutti a casa lanciando a Sagristani la sfida nelle urne per la prossima primavera.
Ma per farlo, per mandare tutti a casa subito, Orlando dovrebbe avere le palle!

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