Sorrento e...la partita degli aspiranti sindaci!
La situazione politica sorrentina in vista delle amministrative di primavera sta offrendo uno spaccato della Città e della sua classe dirigente sicuramente interessante per l'assoluta mancanza di novità concrete in termini di uomini e di proposte. In effetti la mancanza di nuovi protagonisti sulla scena politica locale e l'assenza di un vero dibattitto con le forze sociali, economiche e culturali della Città sul futuro di Sorrento riduce questo appuntamento alla solita contrapposizione di forze e d interessi che, oggettivamente, ha fatto il proprio tempo e poco o nulla ha prodotto in termini di rilancio dell'immagine di Sorrento e soprattutto della sua ricollocazione strategica sullo scenario turistico internazionale.
Il turismo resta il settore privilegiato, quasi esclusivo, su cui Sorrento può e deve puntare nell'attuazione di una qualsiasi attività o iniziativa...Purtroppo nessuno riesce a proporre un novità in grado di analizzare oggettivamente lo stato dell'arte e soprattutto di rendere competitiva la Città sui mercati turistici nazionali ed internazionali. Sorrento è in effetti una città vecchia sul piano dell'attrattiva turistica, incapace di riconvertirsi e di pianificare una propria, nuova dimensione a sua volta in grado di essere fattore di attrazione per il turismo del terzo millennio. Una classe dirigente matura e soprattutto preparata a competere con queste nuove sfide è quindi la condizione essenziale, addirittura pregiudiziale, per una svolta reale. Invece gli attori sono e restano sempre gli stessi e quindi anche le idee non si rinnovano. In fondo prevale la cultura della gestione piuttosto che quella del governo e in questo senso gli aspiranti sindaci della città non marcano differenze sostanziali rispetto al passato.
Restano insoluti alcuni equivoci a carattere politico che, invece, dovrebbero trovare risposte concrete: per esempio, il sindaco uscente Marco Fiorentino, ha trovato oppure no un accordo con il Sen. Raffaele Lauro circa il suo impegno politico alle elezioni regionali? Quando l'anno scorso, forse troppo affrettatamente, il Senatore prospettò questa eventualità al sindaco Fiorentino, aveva calcolato la "contropartita" che un uomo come Fiorentino avrebbe messo in gioco? E come è possibile che in tutto questo tempo non si sia riusciti a ricomporre una frattura interna al PDL che, se da un lato può essere comprensibile a causa delle contrapposizioni anche forti che differenziano le due componenti, dall'altro rischia di far miseramente fallire l'obiettivo, quello cioè di governare la Città capoluogo dell'area costiera da parte del centro-destra? Perchè, nella massima trasparenza e coerenza delle legittime rivendicazioni, i due aspiranti sindaci del centro-destra - Giuseppe Cuomo e Giuseppe Stinga - non si confrontano pubblicamente sul futuro che pensano di costruire per la Città, con quali progetti e con quali persone al proprio fianco? Rappresenterebbe una svolta, un'opportunità per essere più credibili agli occhi dei cittadini e per porre al centro della discussione, anch'essa aperta e pubblica, i temi veri per il governo della città e alla fine scegliere chi dei due possa meglio esserne interprete e tutore! Difficilmente questa soluzione sarà accettata dalle forze in campo, anche perchè alle spalle di entrambi i concorrenti ci sono gruppi di potere e di interessi che non intendono scoprire le carte! I sindaci che giungono alla scadenza naturale del mandato amministrativo hanno, a nostro avviso, il diritto di proporre alla cittadinanza una classe dirigente che si faccia interprete della continuità. ma con trasparenza! Se militano in un partito e per questo partito ambiscono a ricoprire altre cariche pubbliche in livelli istituzionali come quelli provinciali, regionali e parlamentari devono però adeguarsi alle regole del partito e far si che la loro proposta diventi la proposta, anche se riveduta e corretta, del partito. In questo modo dimostrando di aver comunque operato nell'interesse collettivo, non già quello personale.
In effetti, e qui veniamo al nocciolo del problema e che tocca anche il centro-sinistra, i programmi e i progetti camminano sulle gambe degli uomini. Senza la qualità degli uomini è praticamente impossibile proporre e realizzare qualsiasi programma. Ecco perchè non è secondaria la scelta di un candidato sindaco rispetto ad un altro, in una stagione peraltrodove tutti si dichiarani pronti a fare il sindacio prescidendo da qogni altro fattore.
1 Commenti:
Bravo Direttore, articolo ben strutturato, preciso e veritiero. Lo pubblico sul mio Blog. Mancanza assoluta di novità, Sorrento dimostra nel suo immobilismo di essere una città stanca...una città morta! Peccato perchè i sorrentini sono gente capace.
Gaetano Mastellone
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