domenica 5 settembre 2010

Da Fini un messaggio chiaro all'Italia sulla proposta politica e programmatica di Futuro e Libertà

Gianfranco Fini
Su LA7 abbiamo potuto ascoltare, dall'inizio alla fine, il discorso del Presidente della Camera Gianfranco Fini col quale ha concluso la festa di Marabello sgomberando finalmente il campo dagli equivoci del centro-destra berlusconiano e decretando la morte del PDL. Fini, con le sue analisi, con una prosa essenziale e soprattutto chiara, si è candidato naturalmente a rappresentare quell'Italia moderata, ma intransigente sul rispetto dei principi fondamentali di una moderna democrazia occidentale. A nostro avviso va ad occupare un spazio importante nell'attuale panorama politico italiano avendo detto chiaro e tondo tutto quello che lo divide da Berlusconi e da Bossi, così come le differenze che marca rispetto a quella parte dell'opposizione considerata più giustizialista. Insomma il "cerino" sulle sorti del governo e della legislatura resta acceso nelle mani del Premier. Soprattutto Fini ha detto, tra applausi scroscianti, che bisogna restituire agli elettori il diritto costituzionale di scegliere i Parlamentari e quindi via libera alla riforma della legge elettorale.
Secondo noi Berlusconi ha davanti a sè una strada stretta assai: o decide lo scontro finale se è convinto di avere la forza e i numeri per vincere le elezioni, oppure deve preparare la sua fuoriuscita dalla politica perchè è chiaro che, a questo punto, il tempo lavora a suo sfavore e i margini per fare quello che vuole, con i suoi "sudditi" (come li ha definiti Fini), si sono ristretti assai.
Non sarà facile per Bersani e per il PD proporsi sullo scenario politico con altrettanta efficacia di linguaggi e di contenuti per cui Futuro e Libertà, sulla base di questi principi e di questi programmi, può attrarre consensi e voti consistenti anche da quest'area: la sinistra si trova perciò anch'essa di fronte a un bivio sul proprio destino: sorpassata da Di Pietro nell'opposizione chiara al berlusconismo e all'affarismo di stato (sarà premiato dagli elettori), incapace di confrontarsi a pieno titolo in termini di leadership politica e di governo con gli altri protagonisi, perchè non ne ha di leader all'altezza del momento, dovrà inventarsi e presto qualcosa per uscire dall'angolo e scongiurare di finire al tappeto.

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