venerdì 31 luglio 2009

Sagristani di fronte al bivio della sua carriera politica!

E' iniziato il "purgatorio politico" per Pietro Sagristani, consigliere provinciale dell'Udc nominato componente di due commissioni consiliari in Provincia: scuola, sicurezza, legalità e cultura, affari sociali.
All'Udc è toccata una sola presidenza che è stata assegnata al consigliere Pietro Langella.
E' come ricominciare daccapo e tornare alla scuola media dopo aver fatto l'Università...Per Sagristani significa rimettersi a lavorare dalla terza fila, in un partito nuovo che fa parte della maggioranza di centro-destra alla Provincia, ma che misura col contagocce gli spazi di agibilità politica da concedere al Consigliere sorrentino. Ciò, nonostante lo straordinario consenso raccolto alle elezioni di primavera. E' un politico sotto osservazione che l'On. Ciriaco De Mita, leader Udc campano, conosce bene e che è riuscito a "utilizzare" nel momento più opportuno, imbalsamandolo.
In effetti la frequentazione di Sagristani con De Mita è antica, risale agli anni della Margherita e quindi del PD, con alterne fortune vista l'instabilità politica del Consigliere peninsulare sempre alla ricerca di riferimenti in grado di garantirgli spazi di manovra e di gestione. Le sue impuntature sono proverbiali e ricordate proprio per l'accidia con cui ha sempre rivendicato i propri spazi, mostrando i muscoli e i pacchetti di tessere. Serviva, in questa difficile tornata elettorale provinciale, all'Udc un portatore di voti e De Mita, da politico navigato, gli ha fatto vedere la luna...Poi l'ha accantonato e oggi a Sagristani tocca reinventarsi globalmente come uomo politico visto che anche a Sant'Agnello il Sindaco Orlando se ne va per la propria strada togliendogli ogni giorno qualche spazio.
Un politico in caduta quindi, come è sempre successo a chi non è stato capace di leggere la peculiarità del contesto politico e di regolarsi di conseguenza.
Nel caso specifico oggi conta poco o nulla essere forti sul territorio, in senso politico ed elettorale: anzi il sistema elettorale vigente privilegia tutte quelle figure di seconda e terza fila che, a destra come a sinistra, sono legate al sistema di potere del partito e ai leader di riferimento.
Sono loro, i leader, che scelgono e decidono i destini del politico che innanzitutto deve appartenere alla corte.
Quando si rivendica invece un forte legame col territorio, peraltro suffragato dal consenso elettorale, si va in controtendenza rispetto al sistema vigente di valutazione: il capo non ti sceglie perchè sei forte o perche sei rappresentativo. Ti sceglie se sei fedele, se sei funzionale al suo sistema di potere. Questo Sagristani non l'ha mai voluto capire nel suo girovagare da destra a sinistra e di nuovo a destra.
Oggi ne paga lo scotto ed è destinato, perdurando lo stato delle cose, a mandar esaurita la sua proverbiale carica di efficientismo amministrativo.
Dote che in effetti gli va riconosciuta perchè Sagristani è uomo d'azione, incapace di un vero confronto politico, ma determinato nel perseguire i propri obiettivi in solitudine e attraverso la gestione della pubblica amministrazione, quindi forte del potere che gliene deriva. Oggi è costretto a reinventarsi politico, deve ricominciare daccapo in un momento difficile e senza poter conferire incarichi e assicurare prebende al suo entourage. De Mita gli ha giocato un brutto scherzo destinandola a una "lenta agonia politica", senza protagonismi e costringendolo a chiedere "a chi conta" di elargigli qualche favore...
E chi conta, gli assessori e i colleghi partito, si guardano bene dal dargli spazio che, nella prospettiva, potrebbe avvantaggiare un concorrente interno.
Come pensa allora di poter concorrere alle prossime elezioni regionali permanendo questo stato delle cose?
Fuori dal giro di quelli che contano Sagristani potrebbe attingere alla sua forza locale per tentare di tornare a occupare la poltrona di sindaco a Sant'Agnello sfruttando un positivo ricordo dei suoi dieci anni di governo, ma che va ogni giorno affievolendosi a vantaggio dell'attuale sindaco.
La partita, se è questa, va giocata da qui a un anno quando sarà possibile effettivamente la "chiamata alle armi" per la "restaurazione" e bene informati riferiscono che è questo il vero obiettivo cui sta lavorando e non da oggi!
A settembre se ne avranno i riscontri sia con il ritorno in giunta del suo uomo Giuseppe Coppola, sia con quella che non sembra solo un'ipotesi fantasiosa, ma un'operazione studiata a tavolino: la sua nomina in giunta al posto di Antonino Castellano, l'attuale assessore al corso pubblico. Sarebbe questo il "patto politico" siglato con Orlando che, rinviata a settembre ogni decisione, per un quiete vivere (?) ha di fatto congelato l'accordo con il gruppo dei "Liberi Cittadini" di Salvati e Mario Coppola.
Se ciò dovesse verificarsi, allora davvero Orlando sindaco ha le ore contate...

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2 Commenti:

Alle agosto 05, 2009 8:38 AM , Blogger Unknown ha detto...

gentile direttore,
ho trovato di grande interesse questo intervento. Potremmo riprenderlo su agorà citando la fonte?

 
Alle agosto 05, 2009 3:26 PM , Blogger Redazione ha detto...

Assolutamente si, tutto quello che è pubblicato su questo blog può essere utilizzato citando la fonte. C'è anche un'altra novità che pubblichiamo e che arricchisce l'informazione.

 

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