mercoledì 21 ottobre 2009

Regione Campania, la presidente Lonardo Mastella allontanata dalla Campania per le inchieste sul malaffare all'Arpac. Intanto Fini "boccia" Cosentino!

NAPOLI - Questa mattina i Carabinieri si sono presentati a casa dell'On. Sandra Lonardo in Mastella per notificarle un atto di allontanamento dalla Campania nell'ambito degli sviluppi di un'inchiesta sul malaffare all'Arpac, l'agenzia ambientale, dove da sempre la famiglia Mastella e l'Udeur hanno avuto una specie di monopolio. Sono ben 63 i provvedimenti giudiziari adottati dalla Procura della Repubblica su quello che potebbe rivelarsi un vero e proprio bubbone politico-giudiziario. La Presidente del consiglio regionale, ritiratasi a Roma, si ritrova al centro di una bufera giudiziaria insieme al marito Clemente Mastella , indagato ma protetto dall'immunità parlamentare europea. La Signora Mastella ha pubblicato la lettera che riproduciamo integralmente:
"Carissimi abitanti di Benevento e provincia e della Campania tutta: questa mattina alle ore 7, mentre pensavo a che cosa potevo fare per contribuire a far approvare, nella concordia, la legge regionale sul 'Piano casa', un provvedimento atteso da tantissimi cittadini campani, è arrivata una citofonata... siamo i carabinieri, aprite!".
"Sono tornata con la mente a quel 16 gennaio. Cosa vorranno ancora da me? Mi sono fatta forza, ma non ce l'ho fatta. Sono quasi svenuta.. Mi è crollato il mondo addosso. Mi chiedono di dimorare fuori dalla Campania. Ancora non riesco a crederci. Non sono nemmeno riuscita a capire di cosa mi accusano. Mi hanno consegnato pagine e pagine... Stavolta con mio marito sarei a capo di una cupola affaristica... Senza spiegarci quali affari avremmo fatto...".
"Carissimi e carissime, cosa dirvi? Non trovo neanche più le parole. Il mio cuore - aggiunge - si è frantumato; nella mia mente solo frammenti di ricordi. Tra questi il grande affetto che ricevo giornalmente da tantissimi di voi. Prima di lasciare la mia cara Benevento e Ceppaloni e la Campania, sento il bisogno di dirvi che sono una persona perbene, vi ho sempre onorato, mai in nessun momento ho fatto un atto che possa aver offeso un solo cittadino della mia adorata Campania. Ho cercato sempre e con tutte le mie forze di difendere la mia piccola città, la provincia e l'ultimo abitante dell'ultimo paesino delle nostre aree interne".
"Non posso che affidarmi a chi mi conosce, a chi sa davvero chi sono. So che si sta abbattendo su di me, sulla mia famiglia, un altro ciclone mediatico. So che sarà difficile difendersi e far prevalere la verità. Ai Consiglieri Regionali tutti un saluto affettuoso. Chiedo scusa se oggi non mi viene permesso di fare il mio lavoro. Loro - ribadisce - sanno che ho fatto sempre il mio dovere con abnegazione, rispetto e senso forte delle istituzioni, senza risparmiarmi mai".
"Credetemi! Io sono una persona perbene. Combatterò come una leonessa ancora una volta, sicura di avere ancora il vostro affetto, ma soprattutto la vostra stima. Questo e solo questo mi darà la forza di non soccombere a tanta ingiustizia, a tanta ingiustificata cattiveria. In coscienza, davanti a Dio e a voi tutti ho speso la mia vita per la mia comunità.
Amo tutti voi, e sono certa che anche voi ricambiate questi profondi sentimenti. A presto
".

DOVE NON PUO' ANDARE LA PRESIDENTE LONARDO
Oltre che in Campania Sandra Lonardo ha avuto divieto di dimora anche nei comuni che si trovano in prossimità della regione, tra cui: Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e Potenza.

UNA VECCHIA CONOSCENZA TRA GLI INDAGATI NEL BENEVENTANO
Tra i 63 destinatari dei provvedimenti giudiziari della Procura della Repubblica di Napoli troviamo anche il super manager della sanità Bruno De Stefano, l'unico tra i manager sopravvisuto al "repulisti" di Bassolino quando con un colpo di spugna decapitò tutte le ASL procedendo alla nomina di Commissari nel tentativo di scongiurare il commissariamento della Regione Campania da parte del Governo.
Nella bufera è finita anche l'Asl Napoli 1 nell'ambito però di un'altra inchiesta, quella sull'ospedale del mareche ha portato alla luce un altro scandalo legato alla malasanità. E' bene ricordarlo che l'Asl Na1 era stata a lungo gestita in qualità di manager dall'ex assessore regionale Angelo Montemarano, finito anche lui in un'inchiesta della Magistratura. Questa Asl, secondo i bene informati, era stata la responsabile principale del gigantesco "buco finanziario" della sanità campana e per premiarlo Bassolino promosse Montemarano alla guida dell'Assessorato alla Sanità, icnarico ricoperto fino a quando non si è rotto il patto politico con l'On. Ciriaco De Mita.

ELEZIONI REGIONALI 2010
La seconda novità riguarda l'altolà alla candidatura dell'On. Nicola Cosentino alla presidenza della Regione Campania da parte del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, adducendo motivazioni legate ai presunti coinvolgimenti in inchieste giudiziarie di camorra dell'esponente del PDL.
L'altro giorno il quasi via libera a Cosentino da parte di Berlusconi aveva fatto pensare a una decisione da archiviare e all'imminente avvio della campagna elettorale. Così non è stato ed a questo punto potrebbe aggiudicarsi l'investitura l'On. Stefano Caldoro che torna in pole position per la prossima competizione elettorale regionale.
Intanto Cosentino ha querelato il collega di partito Vito Alfredo che nei giorni scorsi aveva parlato apertamente di grossi problemi giudiziari a carico per inchieste di camorra a carico del sottosegretario all'economia.
Insomma una guerra nella guerra dove, a nostro avviso, riesce sempre più difficile distinguere tra clan e clan: alcuni eliminano gli avversari a colpi di pistol, altri a colpi d'inchieste...
Forse questa Regione è da commissariare...in toto!

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