Sfascio sanità...E i Sindaci si riuniscono in Comitato. Ma...c'è bisogno di fare chiarezza sulle responsabilità vecchie e nuove!
SORRENTO - I Sindaci della Penisola Sorrentina si sono riuniti per affrontare quella che viene definita "emergenza sanità" nel comprensorio dove esistono due realtà ospedaliere, a Vico Equense e a Sorrento sempre in predicato di chiusura. Mancano le risorse economiche e manca quindi il personale sanitario. C'è un deficit spaventoso nella gestione della sanità dove grandi, grandissime responsabilità vanno imputate alla sfera della gestione e della politica che sulla sanità hanno costruito il potere elettorale ed economico dando vita a una spirale perversa sulla quale hanno lucrato e ancora lucrano in tanti! I nomi sono ben noti a tutti e sono sempre gli stessi che continuano a fare il bello e il cattivo tempo nella gestione della sanità, sulla pelle dei cittadini i quali si son dovuti rassegnare a un servizio sempre più scadente sotto tutti i punti di vista, con le solite eccezioni che...confermano la regola! Sicuramente hanno fatto bene i Primi Cittadini a mobilitarsi per mantenere alto il livello di attenzione su questo problema così scottante ma, diciamocelo fuor dai denti, riguarda in primo luogo l'organizzazione sanitaria prima ancora che gli interessi dei cittadini-utenti. Che cosa significa? Significa che i cittadini vivono passivamente e non da oggi questo progressivo degrado della quantità e della qualità dell'assistenza sanitaria pubblica erogata da queste strutture, dove pure esistono eccellenze, ma ancora per poco se si continua di questo passo! L'allarme delle politica è scattato perchè la politica è infarcita di sanità, di politici-sanitari che oggi vedono ancora di più messi a rischio i loro posti, le loro rendite professionali ed elettorali e si mobilitano legittamente, ma rinunciando a un'autocritica che dovrebbe essere pregiudiziale.
L'autocritica riguarda la pessima gestione della sanità che proprio la politica, in raccordo con la sanità, ha fatto di tutto il settore non certo per fare gli interessi degli utenti. Anzi! Basta aprire un giornale per accorgersi della devastazione della sanità, con scandali che si susseguono giorno dopo giorno e trovano protagonisti medici, paramedici, politici, lestofanti della pegior specie che riversano sulle casse pubbliche i frutti delle loro malversazioni, di finti ricoveri e degenze, di acquisti impropri e spesso scadenti quanto onerosi, del mal funzionamento di impianti e tecnologie, di orari di lavoro poco trasparenti e di una gestione pubblico-privata ambigua, dove la tangente corre sul filo per soddisfare una sanità pubblica negata. Un uso delle strutture e dei servizi anche improprio, per soddisfare interessi elettorali, per mantenere clientele e per conservare un potere di negoziazione personale sia rispetto alla politica, sia rispetto alla stessa direzione sanitaria, amministrativa e di governo generale.
L'ex direttore dell'Asl Na5 Gennaro D'Auria e il suo braccio destro Giuseppe Porcaro hanno letteralmente devastato la sanità su questo territorio, sono finiti in manette per aver gestito centinaia e centinaia di milioni di euro per finalità tutt'altro che di pubblica utilità. Eppure andavano a braccetto che con la politica peninsulare che, siamo certi, si è ben guardata da assumere iniziative in sede giudiziaria per la salvaguardia dei diritti dei cittadini gravemente, se non irrimediabilmente lesi da questi comportamenti criminali! Ma si tratta solo degli ultimi casi perchè le malversazioni nella sanità sono datate e alla fine hanno sempre portato qualcuno in galera: basta risalire con la memoria agli anni passati. Son sempre troppo pochi quelli che hanno pagato con la galera, ma che forse non risarciranno la P.A. per i danni da loro prodotti.
Qui non stiamo scoprendo l'acqua calda, vogliamo semplicemente sottolineare che la politica per essere credibile anche su questo fronte così delicato deve fare dieci passi in dietro, deve smetterla di usare la sanità per i propri fini e di "asservire" i cittadini sulla salute e per la salute!
Il commissario regionale nominato da Bassolino e che oggi risponde a Caldoro sta attuando il ridimensionamento delle strutture sanitarie al di sotto dei 100 posti letto secondo quanto convenuto con il Governo nazionale di fronte all'abisso dei conti in rosso della Campania. Questo potrebbe portare alla chiusura dei due ospedali peninsulari per cui è logica e legittima la preoccupazione dei sanitari e di chiunque lavori in queste strutture, quindi anche dei cittadini che rischiano di ritrovarsi senza servizi nè assistenza. Ma tanti, sempre di più, da tempo hanno rinunciato ad avvalersi di questa sanità scadente. Questo è il vero campanello d'allarme per il quale c'è il rischio che non si crei quella "soldiarietà sociale" degli utenti nei confronti degli operatori sanitari. Il cittadino è impotente, vittima di questo sistema troppo corrotto e che non può più andare avanti come è avvenuto fino a oggi. Alla fine i nodi vengono al pettine e c'è sempre qualcuno che deve pagare!
Allora Sindaci e Amministratori comincino a chiedere alla giustizia, ai magistrati, alla corte dei conti di far pagare i danni di tante ruberie a chi li ha fatte, perchè i soldi che ci sono vanno sempre nelle tasche sbagliate da troppo, troppo tempo. Attenzione, perchè il tempo sta per scadere...
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