martedì 13 luglio 2010

Sen. Raffaele Lauro: approvare la manovra economica è atto di responsabilità

ROMA - Intervenendo in discussione generale sulla manovra finanziaria, nell'Aula del Senato, il senatore Raffaele Lauro (PdL) ha sottolineato come la bontà di una manovra di riduzione del disavanzo, su base pluriennale, si misura essenzialmente dalla capacità di raggiungere i traguardi prestabiliti e di minimizzare il danno collaterale sul versante della crescita economica. "Va dato atto al Governo Berlusconi e al Ministro Tremonti - ha affermato Lauro - di avere mostrato il coraggio e determinazione nel proporre questa brusca manovra, correttiva delle inquietanti tendenze dei conti pubblici, benché sarebbe stato meno doloroso per il Paese, se l'azione di contenimento fosse stata portata avanti progressivamente fin dai primi anni di questo governo". "Siamo di fronte ad una manovra correttiva dura - ha aggiunto Lauro - ma necessaria, di impatto recessivo, che si sarebbe potuto mitigare con alcuni miglioramenti nella selezione dei tagli e delle misure di accompagnamento per gli investimenti delle imprese. Una manovra che affida la ripresa dell'economia e, in parte, lo stesso riequilibrio della finanza pubblica al tiraggio della domanda estera, stimolata dal deprezzamento dell'euro, e alla benevolenza della BCE. Malgrado ciò - ha concluso Lauro - è un atto di grande responsabilità politica e nel superiore interesse del Paese, approvarla senza indugi. Il Paese ha bisogno, infatti, di ridare fiducia al più presto agli operatori economici e agli investitori, sia nazionali che esteri, nonché alle stesse famiglie, mostrando che i loro risparmi non sono ipotecati da una finanza pubblica in profondo rosso. Un ritorno alla disciplina finanziaria sarà di beneficio per tutti nel medio periodo, perché indurrà gli italiani a fare un migliore uso del proprio lavoro e delle loro grandi risorse umane. Senza questa approvazione si aprirebbero, invece, scenari incontrollabili ed inquietanti. Nell’emergenza diamo, quindi, sostegno a questa manovra, lasciando aperta sempre la porta ad aggiustamenti di tiro su singole misure in una fase successiva all’approvazione finale".

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