venerdì 16 luglio 2010

WWF: La festa del Mare a Sant'Agnello, ma...gli abbiamo fatto la festa al nostro mare!

SANT'AGNELLO - In questi giorni a Sant’Agnello si celebra la 10° edizione della Festa del Mare così sponsorizzata dagli organizzatori: “L’intenso legame che ci lega sia alla terra che al mare è raccontato dall’arte, dalle tradizioni, dalle usanze, dalla gastronomia, dai mestieri artigiani…saranno 4 le giornate dedicate ai colori ed ai sapori del mare con eventi-spettacolo, incontri culturali, degustazioni di pietanze “della nonna”, mostre fotografiche, esposizione di barche”. Si legge nel sito della festa: “…un’occasione per fare il punto della situazione sull’ambiente, sull’economia della penisola e per contribuire a valorizzare la cultura del mare. Il ruolo strategico del mare per l’ecosistema, per l’occupazione e quindi per il futuro ci fa comprendere quanto sia fondamentale l’educazione ambientale per i ragazzi e la loro sensibilizzazione nei confronti delle tematiche ambientali…l’Amministrazione Comunale intende promuovere ad ampio spettro la cultura del mare tra gli operatori economici, assieme a tutti gli enti e le istituzioni…" E ancora: “..siamo guidati dalla consapevolezza di voler trasmettere a tutti alcune convinzioni: per amare il mare bisogna conoscerlo, viverlo, goderne gli spettacoli che ci offre nell’arco dell’intera giornata, gustarne i prodotti cucinati secondo antiche ricette locali, ma soprattutto rispettarlo”.
Le parole più usate nelle presentazioni, nei dibattiti e nelle brochure e volantini prodotti è “valorizzazione…sensibilizzazione…educazione ambientale…occasione di sviluppo ” ecc.
Noi del WWF abbiamo provato a prendere alla lettera i consigli forniti.
Tralasciando le ricette gastronomiche, i piatti della nonna e le tradizioni marinaresche, che hanno fatto della nostra penisola un modello di eccellenza ma che, troppo spesso, continuano a monopolizzare dibattiti eventi e investimenti, abbiamo invece provato a tuffarci nel mare per conoscerlo, viverlo e goderne gli spettacoli che ci offre, non già nell’arco dell’intera giornata ma, addirittura, nell’arco dell’intero ultimo mese trascorso!!!
Lo abbiamo fatto con un mezzo ecologico come la canoa - racconta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina - …abbiamo percorso l’intera costa che va dalla spiaggia di Puolo, passando per il Capo di Sorrento e i bagni della Regina Giovanna fino al golfo del Pecuriello a S.Agnello…oltre non abbiamo avuto il coraggio di proseguire!!!
Se affacciandosi dall’alto lo spettacolo offerto del mare poteva sembrare non dei migliori, provando ad “entrarci dentro” la situazione è apparsa ancora più drammatica!!! Sotto ed intorno a noi, come in un film già visto, un mare di colore verde e una vasta chiazza bianca-giallognola, schiumosa e maleodorante, con scaglie di sostanze marroni in sospensione e i soliti assorbenti galleggianti. La visibilità sott’acqua quasi nulla e le alghe verdi cresciute a ritmo esponenziale. In alcuni punti le pietre del fondale sono apparse coperte da alghe mucillaginose, a testimonianza dell’eutrofizzazione provocata dall’eccesso di nutritivi, nitrati e fosfati, contenuti nei detergenti e scarichi fognari. Cresciute a ritmo esponenziale anche le cozze, organismi che la Natura ha deputato al filtraggio del nostro mare. Evidenti scompensi sono stati osservati anche a riguardo delle specie ittiche con l’aumento numerico di alcune di esse (che dall’inquinamento trovano fattori positivi di crescita) a discapito di altre.”
Il WWF ormai da tempo continua a segnalare alla Procura di Torre Annunziata e alle Capitanerie di Porto competenti l’inquinamento persistente delle acque del mare di Sorrento. Sulla superficie del mare è visibile da oltre un mese (fatto salvo qualche giorno di tregua dopo le denunce del WWF) una vasta chiazza di sostanze schiumose che, evidenziata dalle eliche delle grosse imbarcazioni che “frullano” gli “ingredienti segreti” del nostro mare, si spande trasportata dalla corrente restando visibile in sospensione. “Le sostanze osservate a mare – dichiarano gli attivisti del WWF – permangono addensate e concentrate sotto costa per una vastissima area e sono da identificarsi, per comune esperienza, come reflui fognari. Scarichi analoghi si osservano senza soluzione di continuità ormai da anni e ci appare assurdo che ancora non si riesca a venirne a capo. Il fenomeno ha raggiunto oramai picchi di evidenza non più negabili è siamo in attesa che si riesca a dare una risposta convincente a quello che accade sotto gli occhi di tutti. Con l’afa che incombe sempre più cittadini e turisti si trovano ad immergersi in acque sporche con temuti rischi igienico-sanitari.E intanto continuano le segnalazioni per i “miasmi” provenienti dalle aree dove sono allocati i depuratori (Marina della Lobra a Massa e Marina Grande a Sorrento) che rendono l’aria irrespirabile nei pressi del sito. Mai come in questo momento c’è bisogno di unire le forze, politici, imprenditori ed enti preposti hanno il dovere morale e istituzionale di affrontare il problema è trovare risposte e soluzioni convincenti. Alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine resta il compito di scoprire i colpevoli di un disastro ambientale di una portata non più tollerabile!!!” “E’ assurdo che ognuno abbia una propria spiegazione “preconfezionata” è “giustificativa” del fenomeno. Tra tecnici, politici, imprenditori e amministratori, ognuno possiede la “sua” risposta al fenomeno - dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina -peccato che ciascuna delle ipotesi spesso, oltre a non essere credibile, appaia in contrasto con le altre!!! C’è bisogno di risposte certe, di analisi dettagliate e scientifiche, di capire COSA REALMENTE C’E’ nel nostro mare. Il WWF sta continuando a commissionare analisi chimiche delle acque marine ai sensi del D.L. 30.05.08 n.116. riservandosi di compararle con le analisi ufficiali dell’ARPAC. La situazione non ci appare incoraggiante e ci si chiede, nonostante le diverse dettagliate denunce, come e perché le competenti autorità comunali non ottemperino a quanto prescritto all’art.10 del suddetto decreto in ordine alle misure obbligatorie tempestive e adeguate da adottare “qualora vengano a conoscenza di situazioni inaspettate che hanno, o potrebbero verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti” Tali misure includono l’informazione al pubblico e, se necessario, un divieto temporaneo di balneazione.”

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