domenica 28 giugno 2009

Il "velinismo" minaccia Berlusconi...La Morvillo nel 2003 dedicava al fenomeno un libro: "La Repubblica delle Veline"!

"E' la primavera 2002, a Mediaset si cercano le due nuove veline di Striscia la notizia e può presentarsi chiunque, purché donna, purché maggiorenne. Senza esclusione di taglia e talento. Ci provano diecimila ragazze. Ciccione, rifatte, bassine, stangone, brune, bionde, tinte. Qualcuna persino carina. Molte, laureate. Eppure, tutte pronte a tutto per acchiappare la celebrità. Disposte a salire su un bancone in bikini, lasciarsi scrutare al centimetro da una telecamera, fare otto ore di coda per giocarsi tutto in 30 secondi di "stacchetto". La febbre da provino contagia l'Italia e la scelta delle veline si trasforma in un concorso Tv dai picchi d'ascolto imprevedibili.
In questo libro Candida Morvillo, giornalista, autrice di numerosi scoop nel mondo dello spettacolo, racconta storie, pettegolezzi, retroscena e segreti di un "mestiere" che per centinaia di migliaia di ragazze è un traguardo sempre più a portata di mano. Diventare veline, letterine, microfonine, biscardine, schedine, postine, prezzemoline, calcioline, soubrettine e "ine" in generale non è difficile. Non è richiesto saper cantare, ballare, recitare o parlare. Si guadagna tanto, si diventa vip dall'oggi al domani, si esce con un calciatore, si fa un calendario. Basta uno stacchetto e queste ragazze diventano il sogno di milioni di telespettatori maschi (che le desiderano) e femmine (che le invidiano).
Intellettuali, critici, commentatori di costume hanno parlato di questo fenomeno tanto e spesso a sproposito. Pochi hanno raccontato cosa succede dopo, quando le professioniste dell'ammiccamento finiscono ad arrabattarsi tra televendite, ospitate, tagli di nastri nei super-mercati di provincia, svallettate nelle televisioni locali.
La Morvillo descrive le ragazze della tivù e il loro mondo visti a distanza ravvicinata. Un mondo rutilante fatto di casting e agenti, fidanzati e amanti, chirurghi plastici e personal trainer, mamme rampanti e soldi a go go, un mondo di feste e vacanze sponsorizzate, di molte aspirazioni e molte delusioni. Il suo viaggio nel valletti-smo parte da lontano e racconta l'evoluzione di una specie dagli anni Cinquanta ai giorni nostri. Dalla timida Edy Campagnoli, la valletta di Mike a Lascia o raddoppiai fino a Elena, Giorgia, Ilary, Alessia e alle altre soubret-fine dei giorni nostri. Ragazze che a volte sfondano, più spesso ballano una stagione sola. Una storia dolceamara, divertente e grottesca, che si svolge, frenetica, al ritmo di uno stacchetto, nella cui breve durata ci si può giocare (o bruciare) una vita.

Questa è la presentazione del libro, il primo scritto della 35enne giornalista sorrentina, oggi direttrice di "Novella 2000", che anticipava quel fenomeno detto "velinismo" con cui sta facendo i conti l'attuale premier Silvio Berlusconi alle prese con quella che si potrebbe definire la "rivolta delle veline", cioè del frutto della visione berlusconiana che ha contaminato il Belpaese nei suoi gangli vitali.
E' vero che l'Italia non è assimilabile, quanto a sensibilità sui temi della morale e della moralità pubblica, ai paesi di cultura anglosassone dove anche il ruolo della stampa è riconosciuto essere prezioso nell'equilibrio dei poteri a garanzia dei cittadini. Si obietterà: ma quella contro Berlusconi è una campagna politica condotta da un giornale (La Repubblica) e dal suo "partito" con intenti politici destabilzizanti e ciò non compete a un giornale.
Questione di punti di vista: sta di fatto che lo scandalo veline e il seguito che ne è venuto e ne verrà ha preso il via dalle dichiarazioni di Veronica Lario, moglie del Premier, che ha denunciato il velinismo, la propensione verso le minorenni, la "malattia" di Silvio Berlusconi. Dal suo entourage sono uscite informazioni, immagini che stanno portando alla luce qualcosa che pur restando confinato nel privato dell'uomo-Berlusconi, ne disegnano un'immagine sicuramente non esaltante, all'insegna di un presunto machismo che sta degradando la donna a oggetto di puro sollazzo a pagamento e su cui si pretende assenso e consenso pubblico. Ma sono proprio le donne, anzi le veline, che stanno distruggendo il "mito di Berlusconi", più dei giudici e delle opposizioni.
Purtroppo "chi è causa del suo mal pianga sè stesso" e soprattutto si guardi intorno perchè spesso, molto spesso, i nemici veri, quelli più subdoli, minacciosi e pericolosi si annidano proprio in casa propria e nel proprio entourage!

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