sabato 20 giugno 2009

Sant'Agnello, saltato l'accordo Orlando-Salvati?

SANT'AGNELLO - Ma c'è o non c'è l'accordo tra la maggioranza del sindaco Gianmichele Orlando e il gruppo di minoranza "Liberi Cittadini"? Stando ai documenti ufficiali che abbiamo pubblicato l'accordo c'è ed è stato sottoscritto il 3 giungo scorso, praticamente tre giorni prima delle elezioni provinciali. L'impegno, peraltro evidente nello stesso documento, era quello di decidere congiuntamente quando rendere noto l'intesa che dovrebbe aprire le porte della maggioranza ai due esponenti dell'opposizione, Giovanni Salvati e Mario Coppola. Al primo dovrebbe essere assegnata la poltrona di presidente del consiglio comunale, attualmente vacante. Per Salvati si tratterebbe di un ritorno visto che è stato presidente del consiglio comunale nell'ultima amministrazione-Sagristani. Ma le cose non sembrano filare nel verso giusto, cioè quello ipotizzato da Orlando e dal gruppo di minoranza. In effetti gli stessi esponenti della maggioranza, all'indomani dell'esito elettorale che ha visto rieletto Sagristani alla Provincia, sembrano rimangiarsi la validità dell'accordo per cui al momento non è dato sapere se nascerà la coalizione Orlando&Salvati. In effetti sembrerebbe che a bloccare l'accordo sia intervenuto proprio l'ex sindaco, Sagristani, dopo un faccia a faccia con l'attuale primo cittadino nel corso del quale sarebbe stato innanzitutto deciso il ritorno in giunta dell'assessore Giuseppe Coppola '71 rimosso dall'incarico da parte del sindaco in favore dell'omonimo ragioniere Giuseppe Coppola.
Coppola '71 è stato il coordinatore della campagna elettorale di Sagristani e il suo ritorno nell'esecutivo cittadino rientra in un più ampio progetto di riorganizzazione politica di Sagristani che, contrariamente alle previsioni, non sarà nominato assessore nella giunta provinciale dal presidente Luigi Cesaro. Sfumata anche l'ipotesi della presidenza del consiglio provinciale Sagristani dovrebbe accontentarsi della nomina a capogruppo dell'Udc in consiglio provinciale, carica che gli permetterebbe di avere un minimo di agibilità politica, ma che sicuramente non gli garantisce gestione e visibilità necessarie a conservare ed alimentare l'enorme mole di voti raccolti. E' evidente allora che Sagristani si trova innanzi a un bivio: proiettarsi anima e corpo sullo scenario politico provinciale per accrescere il proprio peso politico e costruire il proprio ruolo in prospettiva regionale e parlamentare; oppure concentrarsi sulla costiera sorrentina, ripartendo proprio da Sant'Agnello, per organizzare una resistenza in grado di supportarlo almeno fino alle prossile elezioni regionali del 2010.
In assenza di un partito e soprattutto di un'organizzazione politica, Sagristani non dispone di uomini e strumenti per gestire questa "resistenza", a meno di sostenere consistenti investimenti anche economici per dotarsi di un'organizzazione propria.
In effetti da sindaco, come tutti i primi cittadini del resto, ha potuto legittimamente avvalersi della macchina amministrativa, degli uffici, dei servizi e degli strumenti pubblici connessi all'esercizio della carica comunale e usarli anche per la propria azione politica.
Oggi, fuori dal Comune di Sant'Agnello, non ha spazi, nè uomini nè mezzi su cui poter contare. Da qui la necessità del chiarimento con il primo cittadino per rimettere in posizioni utili i suoi uomini e riservarsi spazi di manovra indiretti.
Orlando a questo punto si trova innanzi al bivio: o accetta i dictat di Sagristani e si rassegna ad esserne il burattino, ostaggio com'è di una maggioranza su cui non può contare, oppure decide di affrancarsi definitivamente da lui e intraprende un percorso autonomo con tutte le incognite e i rischi di non raggiungere la fine del mandato se Sagristani, a questo punto, dovesse decidere di accelerare il tutto e di far cadere l'amministrazione grazie agli uomini su cui può contare portando il Comune di Sant'Agnello al voto l'anno venturo.
L'obiettivo di Sagristani è chiaro, quello di Orlando meno.
In ballo ci sono programmi dell'amministrazione locale molto impegnativi e dal cui esito possono dipendere molte delle loro strategie.
Per questo l'accordo con il gruppo di Salvati è "a rischio aborto" in quanto andrebbe a consolidare il sindaco rispetto al consigliere provinciale.
E' probabile quindi che il tutto finisca congelato da qui a settembre quando si decideranno le sorti dell'amministrazione santanellese incalzando le elezioni regionali per le quali Sagristani certamente non può stare a guardare quello che faranno personaggi del calibro di Marco Fiorentino, Leone Gargiulo e Giovanni Ruggiero tutti pronti a contendersi gli spazi disponibili nel centro-destra viste anche le straordinarie difficoltà in cui versa il consigliere regionale Tiberio Insigne che dovrebbe uscire fuori dai prossimi giochi elettorali.
Orlando potrebbe essere il solo sindaco della penisola sorrentina a restare al palo e questo sicuramente non può permetterselo, tanto più se intende continuare a far politica peraltro nell'area del centro-destra che gli è più familiare.

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3 Commenti:

Alle giugno 20, 2009 3:08 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

A Sant'Agnello c'è una vera e propria emergenza politica: fanno tutti parte dello stesso gioco e si stanno mangiando...il comune!

 
Alle giugno 20, 2009 10:34 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Orlando non è Sagristani e il comune ne sta risentendo. Ma perchè non facciamo di nuovo le elezioni?

 
Alle giugno 22, 2009 3:12 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

questo è quello che vuole Sagristani!!!! Così non si cambia mai nulla...

 

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