giovedì 25 giugno 2009

Sicurezza informatica, l'intervento del Sen. Lauro (pdl) al convegno Telecom

ROMA - 250 miliardi di dollari il costo di un futuro cyber attacco alle infrastrutture informatiche europee.
Parlando a Roma, a Palazzo Rospigliosi, al Convegno TELECOM sul tema: “Sicurezza delle informazioni e cybercrime. Dialogo fra imprese e istituzioni”, il Sen. Raffaele Lauro (PdL) ha illustrato le iniziative istituzionali e legislative per l’azione di contrasto all’abuso delle informazioni e ai crimini informatici. “Il tema della cyber security – ha esordito Lauro - e, più in generale, della tutela, della gestione e della protezione delle informazioni, è un elemento cruciale per le economie post-industrializzate, attorno al quale ruotano interessi, legittimi e criminali, di enorme importanza e rilevanza, in grado anche di stravolgere la dimensione globale dell’informazione. Clamorosi episodi di attacchi informatici a personalità politiche europee ed altri, non assurti alla notorietà delle cronache, hanno fatto sì che sia cresciuta l’attenzione sia dei Governi nazionali che degli operatori privati, sulla necessità di garantire che le risorse informatiche, il così detto cyber space, sia utilizzato in modo lecito, prevenendone, per quanto possibile, l’utilizzo illegale, illegittimo ed illecito e perseguendo, sia in ambito nazionale che internazionale, i comportamenti criminali. Questo tema è stato recentemente rilanciato, negli USA, dal Presidente Barack Obama, che ha nominato un’apposita commissione con l’incarico di effettuare una rivisitazione di tutta la normativa americana nel campo della cyber security e, più in generale, per quel che riguarda il fondamentale tema della protezione delle infrastrutture critiche informatizzate. Il risultato del lavoro della commissione statunitense, rilasciato alla fine di maggio, evidenzia, oltre alla necessità di dotare l’Amministrazione americana di strumenti di indagine e di coordinamento maggiormente efficaci, la necessità di migliorare la cooperazione pubblico-privata, oltre che una più stretta cooperazione internazionale ed una maggiore attenzione per quel che riguarda la formazione degli operatori, la ricerca scientifica e tecnologica”. “Su questa stessa lunghezza d’onda – ha aggiunto Lauro - si è mossa la Commissione Europea con la recente comunicazione COM(2009)149 proprio sulle Critical Information Infrastructure Protection. Tale comunicazione mette in evidenza i rischi, a livello europeo, di un massiccio cyber attacco, dando evidenza di un interessante studio del World Economic Forum che quantifica, fra il 10 e 20%, le probabilità che, nei prossimi 10 anni, vi sia un evento catastrofico, che coinvolga le infrastrutture informatizzate, con un impatto stimato di 250 miliardi di dollari”. “Il nostro quadro normativo – ha precisato Lauro - è sicuramente allineato a quello dei paesi più sviluppati e vede, come caposaldo fondamentale, la legge 48/2008, con la quale abbiamo recepito nel nostro ordinamento e, resa esecutiva, la convenzione di Budapest sui crimini informatici, oltre ad un più esteso corpo di norme che identifica e sanziona quelli che sono i comportamenti illeciti, perpetrati tramite e contro i sistemi informatici, nonché quelle che sono le tutele minimali che i singoli operatori devono mettere in atto per prevenire un uso illegittimo dei propri sistemi e delle informazioni, in esse contenute”. “In questa ottica – ha sottolineato Lauro – si impone una cooperazione pubblico-privato che consenta la co-costruzione, ovvero la realizzazione congiunzione pubblico - eccellenze del privato, di modelli e strumenti operativi. Questi strumenti rappresenterebbero validi ausili per tutti coloro che, tanto nelle amministrazioni pubbliche che nel privato, si trovano ad affrontare le problematiche connesse alla gestione della sicurezza dei propri patrimoni informativi, tenendo conto anche di altre due componenti strategiche: la formazione e l’innovazione tecnologica”. “Per quanto riguarda l’impegno del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola – Lauro ha concluso – la sicurezza è considerata un volano per lo sviluppo della ricerca tecnologica, capace di generare nuove prospettive di mercato e di fornire quegli strumenti metodologici ed operativi, necessari per l’implementazione di efficienti strategie di prevenzione, contrasto e repressione delle diverse azioni illecite e criminali, tanto cyber che tradizionali. La strada da seguire è un mix di attività, che devono essere portate avanti dai diversi soggetti pubblici e privati, in spirito di cooperazione. In modo che ciascuno, con la propria competenza e con le proprie conoscenze, oltre che con la propria visione degli obiettivi, possa contribuire, affinché l’Italia sia in grado di affrontare le sfide, poste dal cyber space, sfruttandone appieno le potenzialità e mitigandone i rischi”.

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