venerdì 14 agosto 2009

Rivoluzione nella diocesi di Castellammare-Sorrento, indiscrezioni sui prossimi incarichi

Riceviamo e pubblichiamo:

Don Carmine Giudici nominato dal Vescovo Cece nuovo vicario episcopale, con funzione di nuovo parroco della Cattedrale di Sorrento. Il sacerdote che nella prima decade di settembre si insedierà nella Cattedrale di Sorrento, dopo gli incarichi diocesani, regionali e nazionali nella Caritas, farà cumulo con quello di parroco in solido della Cattedrale di Sorrento e quello di delegato dell’arcivescovo. Lo stesso don Carmine Giudici andrà a raccogliere in Cattedrale la pesante eredità di Don Luigi Di Prisco, il quale durante il suo mandato ha svolto opere di grande importanza mai effettuate prima d’ora sia nel campo della solidarietà con l’istituzione del banco alimentare, che in importanti opere quale l’inaugurazione del nuovo campetto parrocchiale e gli importantissimi restauri che hanno ridonato alla città la chiesa dell’Addolorata e quella di San Paolo, effettuata con grande sacrificio e spirito di dedizione. Intanto in tutta la città di Sorrento salgono alte le proteste contro il grande progetto ideato dal Vescovo Felice Cece della Parrocchia “in solido”. In questo modo - dichiarano alcuni cittadini – secoli della gloriosa storia della chiesa sorrentina andranno in frantumi. Ormai era nell’aria, ora è ufficiale il Vescovo Felice Cece sentiti gli altri fedelissimi ha deciso. Ecco tutti i cambiamenti che vedranno protagonista la Diocesi Sorrento – Castellammare a partire dal prossimo 12 Settembre. Le parrocchie della Cattedrale di Sorrento, N. S. di Lourdes e Marina Grande con l’aggiunta della Rettoria di Sant’Antonino Abate si fonderanno in un'unica grande chiesa parrocchiale “solido”. Moderatore del solido sarà Salvatore Starace che si insedierà nella chiesa di Sant’Antonino, e proprio da li darà direttive agli altri sacerdoti che animeranno tutte le altre parrocchie e con la funzione di delegati amministreranno in solido le chiese parrocchiali. Lo stesso Salvatore Starace sarà il nuovo rettore della Basilica di Sant’Antonino Abate e sostituirà Don Peppino Esposito che andrà invece in una sorta di pre pensionamento a celebrare nella cappellina dell’Annunziata. In Cattedrale in solido arriverà come parroco Don Carmine Giudici il quale lascerà la parrocchia di Massa Lubrense a Don Antonino Di Maio, attuale parroco di N. S. di Lourdes. Don Carmine in Cattedrale non avrà solo la funzione di parroco in solido ma anche quella di vicario episcopale e che si andranno ad accumulare alle sue già tante cariche quali quelle di responsabile diocesano, regionale e nazionale per la Caritas. A Marina Grande invece resterà in solido Don Angelo Castellano ed invece Don Luigi Di Prisco, nonostante il suo lodevole lavoro svolto negli anni nella Parrocchia della Cattedrale si vede spogliato del ruolo di parroco della chiesa madre della Diocesi Sorrento – Castellammare per essere mandato a sostituire Don Antonino Di Maio a N. S. di Lourdes. Gli altri spostamenti che Cece ha attuato interessano l’ex rettore del seminario Don Salvatore Branca che andrà a Sant’Antonio Abate come Parroco, Don Carmine del Gaudio da Santa Maria della Carità andrà a Capri. Don Franco De Pasquale da Capri invece andrà a Castellammare al rione S. Marco; mentre sorte simile a Don Luigi Di Prisco spetterà all’altro parroco della Concattedrale di Castellammare di Stabia Don Ciro Esposito il quale prenderà chissà quale nuova direzione, nonostante le tante opere pie realizzate nella città delle acque. Tutto questo piano iniziato mesi fa con l’invio dell’ex vice parroco della cattedrale di Sorrento Don Modestino Capodilupo nella parrocchia di Missigno ora è arrivato al suo punto di svolta dove ognuno sarà spostato e a guadagnarci saranno in pochi, di certo non i fedeli stando alle grandi proteste registrate in città. Questo in sintesi la rivoluzione attuata da Felice Cece a meno di due anni dal suo pensionamento. Tutti questi cambiamenti faranno di Sorrento una dipendenza della chiesa sorrentina da quella stabile che con questi cambi ne esce molto rafforzata. Questa sarà la diocesi che lascerà in eredità al suo successore il quale dovrà sicuramente, stando alle rimostranze dei fedeli, sanare ferite profonde che il tempo rischierà di acuire. Questo piano di federalismo religioso che vedrà la creazione di due super parrocchie, il tanto citato “solido”, anziché creare una sorta di federalismo virtuoso accentrerà ancor di più le responsabilità nelle mani di pochi. Prima di realizzare tutti questi spostamenti sicuramente si poteva tenere in considerazione delle cose che funzionano o meno nella diocesi in modo da fare una cernita di chi ha portato frutto e chi meno. Esempi di opere a metà che nulla hanno portato ai fedeli, commentano alcuni fedeli scontenti – “sono la casa Anita Barrelli , la quale invece di essere destinata alle persone ingenti è diventata una strutta di soggiorno del clero; la biblioteca posta nel seminario di Sorrento in cui da tempo alcune persone stanno lavorando ad una sorte di riordinamento storico dell’archivio, tutto nell’assoluto anonimato del popolo e infine il Sinodo il quale non è mai giunto ad un documento conclusivo di sintesi”. Intanto tra tante perplessità e tra le proteste dei fedeli ai primi di Settembre questi cambiamenti saranno operativi; al prossimo Vescovo non resterà che riordinare le carte in tavola.

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1 Commenti:

Alle agosto 15, 2009 12:50 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

E il Vescovo Cece che ne dice del Parroco abusivista di Piano, don Pasquale?

 

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