venerdì 14 agosto 2009

Turismo delle due costiere, la ricetta di Alfonso Iaccarino

Un patto tra le due costiere per dialogare direttamente con il Governo e realizzare infrastrutture indispensabili a rendere appetibile e quindi competitiva a livello internazionale l'offerta turistica sorrentino-amalfitana.
Questa in sintesi la ricetta che Alfonso Iaccarino propone dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno intervistato da Carlo Franco. Nella calura ferragostana, complice una stagione difficile per la crisi economica e per le solite emergenze ambientali, il dibattito sul futuro turistico dell'area costiera tiene banco sollecitato da interessi che sicuramente si sentono lesi dai problemi che attanagliano un settore alla perenne ricerca di una nuova identità pur conservando il tradizionale fascino che ne hanno fatto una delle perle turistiche internazionali.
Secondo Iaccarino bisogna superare le rivalità e mettere mano alla realizzazione di grandi progetti, superando gli ostacoli della burocrazia e dialogando direttamente con il Governo centrale e, a livello regionale, con l'Assessore ai trasporti Ennio Cascetta.
Per Iaccarino occorrono "almeno 2 eliporti un campo da golf e un network portuale che dialoghi con Montecarlo e Porto Cervo e che ci faccia diventare egemoni sulle rotte del Mediterraneo e ancora: depurazione delle acque e ridefinizione dei litimi assurdi del Parco Marino che è una prateria sconfinata impossibile da gestire...Continuiamo a far ridere il mondo perchè se cade una pietra sulla statale sorrentina, manda in tilt il sistema in pieno ferragosto...".
Nella seconda puntata del servizio di Carlo Franco interviene un altro eccellente osservatore ed esperto di turismo, il sociologo Domenico De Masi che sottoscrive la ricetta di Alfonso Iaccarino.
Alla fine tutti concordi sulla necessità di animare un pool di esperti in grado di elaborare una proposta da presentare direttamente al presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Insomma quel dibattito che da settimane è stato avviato da Gaetano Mastellone, manager sorrentino e comunicatore a 360° e anche da noi ripreso e sviluppato, ha trovato voci autorevoli pronte a rimboccarsi le maniche per cambiare rotta rispetto al passato.
Sicuramente facendo sistema tra gli operatori e animando un confronto serio con le istituzioni a tutti i livelli: e su questo ci siamo, ma uscendo una buona volta fuori dalle solite logiche per le quali si intraprende un ragionamento di pubblico interesse ma con finalità di bottega e politiche...In fondo l'anno prossimo si vota per le regionali e nei piani di Bassolino dovrebbe essere proprio l'assessore Ennio Cascetta a vestire la casacca dell'aspirante governatore per il centro-sinistra.
Quello di Alfonso Iaccarino è stato allora una riferimento casuale all'assessore, oppure un invito ad anticipare i tempi e a mettere mano a un progetto organico di rilancio turistico delle due costiere che non può non trovare in prima linea schierata per l'appunto la Regione Campania?
E' pur vero che anche Ettore Cucari oggi rivolge pesanti e pubbliche critiche alla Regione Campania per la qualità e la quantità della spesa pubblica per la promozione turistica: non è mai troppo tardi, è vero, ma i buoi sembrano scappati dalla stalla.
Finalmente se ne accorge anche Cucari e qualcun altro altro che si continua a dissipare denaro della pubblica amministrazione finanziando società di comunicazione e marketinge legate a file doppio agli amministratori pubblici senza alcun riscontro in termini di ritorno di turisti.
Se può essere un riposizionamento tattico in vista delle prossime elezioni e di un possibile cambio della guardia è lecito sospettarlo, ma cogliamo il buono di questi ragionamenti e tutti coloro che hanno titolo per farlo, ma anche e soprattutto contenuti e qualità delle idee, comincino a gettare le basi di un programma che deve necessariamente "partire dal basso" questa volta se si vuole provare a fare le cose sul serio e soprattutto se si intendono rimuovere molte delle cause che danneggiano il sistema turistico di questo comprensorio e che hanno responsabilità precise anche negli operatori oltre che nelle amministrazioni pubbliche e nelle strutture preposte alla vigilanza.
Solo così facendo è possibile cogliere fino in fondo il senso di un appello che opportunamente è stato lanciato e che va colto da parte di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questo territorio, della sua economia e soprattutto della salvaguardia dei generali interessi della comunità.

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