mercoledì 12 agosto 2009

Crisi a Sorrento...Sagristani all'attacco di Fiorentino!

SORRENTO - Dietro la firma del documento presentato da Saverio Iaccarino per giustificare la decisione di dimettersi dalla giunta, c'è un nome eccellente: almeno questa è l'opinione prevalente tra gli addetti ai lavori sorrentini. Si tratta del consigliere provinciale dell'Udc, Pietro Sagristani, che avrebbe ispirato Iaccarino nel dire il peggio del peggio su questi quattro anni di amministrazione condivisi da Iaccarino con il primo cittadino in nome di un patto non scritto tra tutti i principali attori che occupano la scena amministrativa sorrentina.
E' stata una risposta quasi stizzita, quella che è venuta all'indirizzo di Marco Fiorentino da parte del suo ex vice: un po' troppo per chi conosce i due personaggi e per chi è aggiornato anche su altre vicende che, in queste ore, stanno interessando alcuni ambiti di gestione comunale che riguarderebbero anche l'ex assessore con evoluzioni a sorpresa.
Che Sagristani intendesse "ferire politicamente al cuore" Fiorentino è cosa risaputa. Meno chiaro invece è il rapporto difficile che Iaccarino ha con il suo unico consigliere di riferimento, Stefano Marzuillo, che in occasione delle ultime elezioni provinciali è stato completamente tenuto fuori dai giochi dell'Udc.
Marzuillo quindi naviga sulla propria rotta che appare sempre più lontana da quella dell'Udc e ancor di più diverge da Iaccarino.
I rapporti di Marzuillo con il gruppo Udc che fa capo a Sagristani sono quasi inesistenti per cui l'affondo di Saverio Iaccarino va letto nell'ottica da un lato di voler ammantare di significato politico una decisione già presa dal Sindaco (cioè di liberarsi di Iaccarino), dall'altro costituire un alibi per giustificare le prossime mosse, ma che non vanno tutte nella direzione sperata dall'ex vice sindaco.
Che la crisi politica sorrentina abbia radici più profonde lo dimostra anche la circostanza che Marco Fiorentino non riesce facilmente a sostituire i due assessori, non riuscendo a trovare la disponibilità nel suo entourage e in quello del centro-destra. Giuseppe Cuomo è infatti più propenso a rifiutare se non dovesse ottenere precise garanzie dai piani alti della politica sorrentina.
Dal PDL di Stingè venuto un coro di no a un'ipotesi di ingresso in giunta dello stesso leader politico e coordinatore locale del partito e di altri rappresentanti d'area. Del resto Stinga sta tenacemente portando avanti quella che molti giudicano una "missione impossibile", ma che giorno dopo giorno sembra rivelarsi indovinata e destinata a dare risultati concreti.
Il rimpasto dell'esecutivo se non si inserisce in un contesto più generale che guardi al futuro nell'ottica del nuovo corso tracciato dal partito e non sia invece un'imboscata, è il ragionamento di Stinga, non è ipotizzabile con un nostro impegno di fine legislatura.
Per Fiorentino è davvero dura...Il riassetto annunciato lo pone di fronte a scelte che potrebbero rivelarsi imbarazzanti in chiave elettorale.
Anche i suoi fedelissimi non sembrano del tutto pronti a seguirlo temendo contraccolpi da parte degli elettori che ormai già guardano al post-Marco Fiorentino.
Se il Sindaco non verrà presto a più miti consigli rischia seriamente di ritrovarsi fuori dai giochi veri ingaggiando una battaglia persa in partenza stante la determinazione del Partito di proseguire sulla strada tracciata all'indomani della rinascita di Forza Italia e fino alla costituzione del PDL.
Poltrone che non fanno più gola, quelle di assessore al Comune di Sorrento, perchè i principali protagonisti della partita sono tutti alla ricerca di garanzie per il proprio futuro e di collocazioni sicure. Ma tutto questo non può passare per le mani di Marco Fiorentino.

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