Sorrento, il futuro del PDL nella mani di Giuseppe Stinga
SORRENTO - Da domani si volta pagina e si comincia a parlare il linguaggio della politica dopo le frenesie ferragostane che hanno inscenato uno scoppiettante dibattito su chi sarà il futuro candidato sindaco di Sorrento, quali saranno gli schieramenti e le alleanze.
Insomma, di tutto e di più! A chiudere il cerchio è stato il Sindaco uscente, Marco Fiorentino, con un'intervista che abbiamo definito "del lupo che si fa agnello..." perchè nessuno è disposto a credere a un Fiorentino che si ritira in buon ordine lasciando campo libero ad avversari (tanti) e amici (pochi) intenzionati a raccoglierne il testimone. In questo pur vivace dibattito estivo è mancata però una voce, quella di Giuseppe Stinga, coordinatore del PDL sorrentino, che ha accuratamente evitato di partecipare al teatrino del gossip politico. Una scelta di alto profilo che la dice lunga sulla maturità politica raggiunta da Stinga il quale sarà senza dubbio protagonista della stagione che si apre da domani fino alle elezioni della prossima primavera.
Per il ruolo che occupa sul piano politico e amministrativo, per le responsabilità che ricopre, per gli obiettivi del PDL locale, per le ambizioni personali che ovviamente nutre, Stinga è riuscito a mantenere a dritta la barra del PDL nato dalla fusione di FI e AN non cedendo alle lusinghe di Fiorentino che lo voleva in giunta con l'intento di azzerarne tutto il lavoro: ha preferito invece consolidare le fondamenta del nuovo partito che, a prescindere dalle divisioni interne, resta pur sempre forza di maggioranza assoluta a Sorrento.
Ci vuole senso di responsabilità - è il ragionamento di Stinga - quando si lavora a un progetto politico di più ampia portata e dal quale dipendono le sorti della Città proiettata sui nuovi scenari campani, nazionali ed internazionali per essere protagonista per davvero.
Nè gli si può dar torto perchè Sorrento, soprattutto dopo un'estate non certo brillante per quanto accaduto, ha bisogno di un rilancio in grande stile, di essere partecipe di un ampio programma che ne rivaluti e ne rilanci l'identità e il grado di attrazione turistico.
E' quello che da mesi Stinga e soprattutto il Sen. Raffaele Lauro vanno dicendo ai Sorrentini per scuoterli da un logica municipalistica che rischia di mortificare le potenzialità e le ambizioni legittime di una Città che deve reinventarsi sugli scenari internazionali.
E per farlo ha bisogno di rinnovare la sua classe dirigente e soprattutto amministrativa, un discorso che prescinde dai personalismi perchè guarda ai contenuti della proposta e alle forze, quindi agli uomini, che sono in grado di esserne interpreti.
Per questo Stinga si è abilmente sottratto al gossip estivo di queste settimane e si prepara a ritagliare un ruolo chiave al PDL che non solo a Sorrento, ma anche in altre importanti realtà territoriali e soprattutto alla Regione dovrà confermare la propria forza e la propria capacità di cambiamento rispetto al centro-sinistra al governo da 15 e passa anni.
E' chiaro che questo percorso passa anche attraverso un "faccia a faccia" tra il PDL, Stinga e Marco Fiorentino che seguirà alla nomina dei nuovi vertici provinciali del Partito: allora sarà chiara qual è stata la strategia vincente!
Etichette: politica e amministrazione
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