domenica 22 novembre 2009

Sant'Agnello, Orlando e la crisi da "resa dei conti"!

SANT'AGNELLO - Anche il Presidente del consiglio comunale Giovanni Salvati ha dato il benservito al Sindaco Gianmichele Orlando dichiarandosi pronto a dimettersi dalla sua carica per favorire il ritorno alle urne. Che cosa sta succedendo a Sant'Agnello, dove tutti o quasi gli amministratori comunali sembrano vittima di una specialissima sindrome: si sentono orfani del sindaco-papà, alias Piergiorgio Sagristani, e uno dopo l'altro stanno creando condizioni di inagibilità amministrativa al primo cittadino, l'ing. Gianmichele Orlando alle prese con il difficile esercizio di far quadrare il cerchio di una crisi che, altrimenti, può sfociare nella conclusione anticipata della legislatura. Chiariamolo subito: l'ex sindaco Sagristani fa il proprio gioco, nè si nasconde dietro le quinte avendo dichiarato la fine dell'esperienza-Orlando e formulato un pubblico invito ai Consiglieri comunali ad abbandonare Orlando.
Obiettivo: tornare a votare e ricandidarsi alla guida del Comune di cui è stato per 10 anni sindaco forte di un consenso bulgaro.
La legge ha messo fine all'esperienza-Sagristani che, altrimenti, sarebbe continuata senza ombra di dubbi con gli stessi personaggi che da oltre 10 anni a questa parte reggono le sorti della cittadina. Un gruppo che ha consolidato nella gestione del potere amministrativo la forza di controllo sul Comune, ad eccezione dell'ex assessore Pietro Gnarra che rappresenta un'anomalia politica-elettorale: il suo è un consenso derivato esclusivamente dalla professione di medico e dalle indiscutibili doti e capacità relazionali. Per quanto concerne l'impegno amministrativo esso è prossimo allo zero e l'incarico assessoriale risponde soltanto a logiche premiali piuttosto che a oggettive capacità operative. em>Orlando non ha mai smesso di vivere sott'assedio già all'indomani della plebiscitaria elezione che lo ha promosso a successore di Sagristani, forte anche di un patto siglato col suo predecessore che nelle polemiche pubbliche tra i due torna spesso in discussione. Accordi saltati e affrancamento di Orlando da Sagristani che avrebbe spinto quest'ultimo a dire stop all'espansione di Orlando per tentare un ritorno allo "status quo ante" alle elezioni del 2008.
Da due liste della tornata elettorale si è giunti aiquattro gruppi che oggi siedono in consiglio comunale. Primo forfait, quasi subito dopo le elezioni, nell'opposizione dove Gianni Salvati e Mario Coppola, mal tollerando le gestione del gruppo da parte del mancato sindaco Antonio Coppola (Impegno Nascente) decidevano di separare i propri destini da quelli degli altri tre colleghi per intraprendere un dialogo con la maggioranza di Orlando. Veniva sottoscrit un accordo politico nel giugno scorso che si concretizzava nel settembre con la nomina di Salvati a presidente del consiglio comunale. Non c'è stata mai pace però nella maggioranza dove qualche settimana fa hanno preso le distanze quattro consiglieri guidati dall'ex assessore Giuseppe Coppola e sotto la stretta regia proprio dell'ex sindaco. Insieme ai tre esponenti della minoranza fanno sette uomini contro Orlando pronti a decretare la fine della maggioranza non appena qualche altro consigliere si rendesse disponibile ad accogliere l'invito di Sagristani ad abbandonare Orlando.
Maggioranza risicatissima che Salvati affonda con l'intervista rilasciata ad Agorà dove praticamente si dichiara pronto a tornare alle urne, sposando le tesi della minoranza di A. Coppola e assecondando il progetto di Sagristani.
Per Orlando, alle prese con un rimpasto dell'esecutivo finora inattuato, si tratta a questo punto di verificare se dalla sua ha ancora i numeri per governare perchè gli attuali amministratori comunali sembrano in gran parte inaffidabili e soprattutto indifferenti alle sorti della legislatura, piuttosto ansiosi di tornare alla corte di Sagristani di cui vagheggiano il ritorno alla guida del Comune.
Il problema vero non è tanto quello di Sagristani che vuole ritornare, quanto le ragioni per cui questa classe di amministratori, nonostante la collaudata esperienza e familiarità di gestione, non è capace di affrancarsi dall'ex primo cittadino e di fare la parte che gli compete.
Certo la situazione diventa imbarazzante per lo stesso Sagristani che, qualora questi consiglieri (gli stessi della sua passata gestione) facessero "cadere" Orlando se li ritroverebbe in gran parte candidati nella sua lista a chiedere ancora una volta il voto ai Santanellesi. Circostanza che potrebbe creare più di un imbarazzo per tuta una serie di ragioni che meritano di essere approfondite e spiegate. Sagristani è proiettato a diventare assessore provinciale all'indomani delle elezioni di primavera quando l'attuale esecutivo esterno del Presidente Cesaro sarà cambiato in toto in base agli accordi silgati con l'Udc.
In questo caso Sagristani dovrebbe dimettersi da consigliere provinciale e ritornare nell'esecutivo con l'ingnita però che la stessa amministrazione provinciale potrebbe finire prima del previsto se dovessero cocnretizzarsi i timori palesati dal presidente Cesaro circa un suo possibile arresto nell'ambito delle inchieste in corso sui rapporti tra politica e camorra casertana.
Sagristani intanto sta intessendo una tela molto fitta per le amministrative sorrentine riuscendo probabilmente nell'impresa di sconfiggere il PDL di Giuseppe Stinga e di garantirsi uno straordinario consenso elettorale in vista delle prossime elezioni politiche. Se la manovra gli riuscisse anche a Massalubrense dove Sagristani sostiene la candidatura del vice sindaco Balduccelli, mancherebbe all'appello solo Sant'Agnello dove tornando ad insediarsi nella poltrona di sindaco potrebbe affrontare con maggiore sicurezza, autorevolezza e organizzazione le prossime scadenze elettorali in attesa di approdare in Parlamento.
I giochi perciò vanno molto al di là degli specifici interessi santanellesi e per Sagristani si è aperta una partita decisiva per il proprio futuro politico: perciò ha bisogno di contarsi e di contare gli uomini che gli sono a fianco, senza indugi e votati al sacrificio.
Per questo la partita di Orlando non è semplice e nelle prossime settimane verranno al pettine tutti i nodi irrisolti perchè è da Sant'Agnello che parte la nuova stagione politica di Sagristani sugli scenari nazionali.

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