domenica 15 novembre 2009

Sulla giustizia breve si gioca il futuro dell'Italia!

C'è un argomento principe che continua a tener banco nel dibattito attuale del Paese: la proposta di riforma della giustizia formulata dai legali del Premier con lo scopo di sottrarre Silvio Berlusconi al giudizio della Magistratura nei procedimenti in corso.
Come la si giri e come la si volti, si tratta di un problema personale - quello di Berlusconi - che sta condizionando la vita politica, sociale, culturale ed economica del Paese, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti in modo indecente.
Ogni cittadino, se passasse la riforma così com'è stata concepita, dovrà fare i conti con gli effetti devastanti della nuova normativa che pur di mandar salvo Berlusconi mina il diritto alla giustizia delle persone perbene.
E' anche questo il senso dello scontro violentissimo in atto nello stesso centro-destra dove la componente ex-AN sa benissimo che su questa partita si giocano i destini dell'Italia e dello stesso centro-destra.
Menti illuminate stanno cominciando a far sentire la loro voce perchè è impossibile per una democrazia matura come quella italiana restare ostaggio di un uomo che, alla prova decisiva della sua vita di leader politico, è risultato incapace di assurgere al rango di statista.
Si sono sbagliati in tanti, forse in troppi, nel pensare che Berlusconi potesse assurgere al livello di un uomo di stato. No, lui pensa soltanto a sè e quindi a tutelarsi!
Siamo alla frutta perchè la posta in ballo è alta, ma i personaggi in campo sono mediocri: tutti!

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