venerdì 20 novembre 2009

Cresce l'insoddisfazione verso un ceto politico di centro-destra e di centro-sinistra colluso con la camorra!

Grazie al settimanale L'Espresso apprendiamo di un passato quantomeno discutibile dell'On. Luigi Cesaro, attuale presidente della Provincia di Napoli, preoccupato per una possibile richiesta di arresto da parte della Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito di inchieste sui rapporti tra politica e camorra.
Arresto per rapporti con i cutoliani, prima complice, poi vittima... Condanna a cinque anni di carcere, poi in appello assolto e fino in Cassazione dove dominava Corrado Carnevale.
I nuovi timori di Cesaro seguono a quelli di Cosentino che invece la richiesta di arresto l'ha vista materializzarsi con un atto formale inviato alla Giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati.
Sono in buona compagnia: con loro anche l'ex ministro delle telecomunicazioni Mario Landolfi ex-AN...
Insomma un'intera classe dirigente di centro-destra ritenuta collusa con la camorra o addirittura in combutta con essa per gestire gli appalti miliardari dei rifiuti con annessi e connessi.
Il problema non si può fingere di non vederlo, anche perchè per chiunque abbia una qualche familiarità con ambienti politici partenopei di tali storie e di presunte collusioni ne ha sentito parlare, e non da oggi, proprio nei salotti più intimi e di partito di questo terzetto parlamentare.
Delle due l'una: o sono colpevoli o sono innocenti. Soluzioni di mezzo non se ne possono accettare perchè striderebbero forte con il ruolo pubblico e con le responsabilità ricoperte nell'interesse dei cittadini.
Per sapere se sono colpevoli o innocenti non c'è altro sistema che farsi giudicare nelle sedi legittime. Ogni altra ipotesi è fuorviante. Dovrebbero essere innanziutto loro interesse a che la giustizia faccia il proprio corso.
Parole che per troppi non hanno senso per cui assistiamo al gioco che ormai tutti hanno imparato e recitano a memoria: pronunciare l'autoassoluzione preventiva buttandola in politica e in attacco della magistratura contro la suprema volontà popolare.
Oggi l'UDC, primo firmatario l'On. Pierferdinando Casini, ha depositato alla Camera una mozione di sfiducia contro l'On. Cosentino. Un atto che assume un significato preciso, un invito al Parlamento ad esprimersi seriamente su un problema che non può che essere risolto dalla politica. Berlusconi, secondo i bene informati, pare se ne sia lavate le mani, come Pilato...
Ha i suoi problemi da risolvere e non vuole essere coinvolto in campagne collettive...
In Campania, l'abbiamo già detto ma lo ripetiamo, non c'è più spazio per un esercizio democratico di governo delle istituzioni perchè la contaminazione è stata profonda e trasversale.
Il consiglio regionale della Campania annovera un numero altissimo di consiglieri e assessori inquisiti anche per reati gravissimi.
Il malaffare sembra essere l'esercizio più familiare per questo ceto politico che aspira a conservare il controllo sulla più importante istituzione alla scopo di continuare a gestire le risorse comunitarie e quelle nazionali che stanno facendo arricchire loro e i loro entourage.
La pacchia dura fino al 2013 poi se la governi pure chi vuole questa povera Campania.
Noi cittadini oggi vogliamo ascoltare voci che, ponendosi al di sopra delle parti, sappiano dire basta e si dichiarino pronte a scongiurare la debacle che incombe sulla nostra regione.
Non ci si può dividere dietro le sigle, dietro gli schieramenti: dall'una e dall'altra parte ci sono persone perbene, qualificate e capaci così come ci sono i delinquenti, con o senza giacca e cravatta!
I primi devono tirarsi fuori dalla mischia per preservare la propria credibilità, quelle delle parti politiche che rappresentano, l'immagine delle istituzioni che governano la comunità.
Sono gli uomini che, nel bene come nel male, fanno la differenza e non c'è ragione per cui gente perbene resti a fianco di deliquenti, di centro-destra e di centro-sinistra.
A meno che la contaminazione non abbia raggiunto un tale livello da non consentire più questo processo di libertà!

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