lunedì 4 gennaio 2010

Due letture da non perdere nel 2010: "la bolla" di Maltese e "Mafia Export" di Forgione

Le festività natalizie, con la celebrazione della diverse ricorrenze religiose e laiche, agevolano la riflessione soprattutto quando un amico ti regala un libro invitandoti così a una lettura nelle "pause morte" delle festività. Così sono due i libri che ho ricevuto in regalo e che ho letto avidamente tra Natale e Capodanno complice anche il maltempo che ha favorito la "domiciliazione coatta". Ecco libri e autori: il primo è "La Bolla", di Curzio Maltese, giornalista di Repubblica, che dedica questo saggio di circa 120 pagine a "la pericolosa fine del sogno berlusconiano"; il secondo è "Mafia Export" di Francesco Forgione, giornalista ed ex presidente della Commissione Parlamentare antimafia, che in circa 300 pagine spiega "come 'ndrangheta, cosa nostra e camorra hanno colonizzato il mondo".
Non c'è che dire! Due testi che, senza troppi giri di parole, suggerisco di leggere a tutti quanti hanno a cuore le "sorti illustre e progressive del BelPaese" o di quello che ne resta. Ciò a prescindere da ogni valutazione o implicazione di carattere politico o partitico, tanto per intendersi, perchè credo si tratti di due lavori straordinari per lucidità e oggettività d'analisi e di critica sui quali occorre riflettere e animare una seria discussione tra coloro che ancora pensano, che hanno un'opinione e soprattutto che sanno e vogliono esprimerla nell'Italia della seconda repubblica...
Il quadro che ne emerge è sconcertante sia sul versante politico e della lotta politica italiana, sia su quello delle holding malavitose italiane che oggi tirano le file del crimine economico-finanziario internazionale essendo riuscite a contaminare ogni angolo del pianeta e a gestire affari plurmiliardari che nessuna legittima attività imprenditoriale è in grado di equiparare. Pensate un po': un fatturato medio annuo di 120-180 miliardi di euro, di cui il 50% è reinvestito nel business e il restante 50% entra nell'economia legale. E ancora: 160mila euro al minuto (pari a 10milioni l'ora e 250milioni di euro al giorno) si trasferiscono dalle casse dei commercianti e degli imprenditori a quelle delle organizzazioni criminali.
Un ultimo dato riguarda i traffici di cocaina: in Italia si arriva a 400-450 tonnellate con i seguenti costi:
un chilo di coca costa in media tra i 1200 e i 1500 euro pagati al produttore;
all'ingrosso il chilo di cocaina passa a un valore commerciale di 40mila euro;
la cocaina al dettaglio viene "tagliata" e si passa così a un quantità di 4473 tonnellate immesse sul mercato mondiale. Viene venduta al consumatore finale a un costo medio di 70 euro al grammo con un ricavo finale di circa 313 miliardi e 110milioni di euro. Il giro finale arriva esattamente a 354 miliardi e 661milioni di euro che, in dollari americani, sono pari a 465miliardi e 989milioni.
Tutto ciò è semplicemente sconcertante, ma purtroppo vero...Così come vero è il dato che in Italia sta scomparendo la pubblica opinione e il futuro dei giovani assomiglia sempre di più a quello di un paese dove l'unica industria in grado di produrre è quella legata al crimine più o meno organizzato anche in forma politica, da destra a sinistra passando per il centro.
La conoscenza è l'antitodo in grado di combattere i moderni mali della globalizzazione in tutte le sue forme. Purtroppo la conoscenza diventa sempre più prerogativa di elìte che fondono il proprio potere sull'ignoranza, cioè sulla non conoscenza - e sull'indisponibilità culturale a superarla che è sempre più contaminante.
Due letture da non perdere, perchè ci aiutano a comprendere meglio il nostro presente e soprattutto a quello che rischia di essere il nostro futuro se non saremo in grado di produrre anticorpi adeguati a contrastare i cancri che minacciano la nostra esistenza!

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