martedì 5 gennaio 2010

Sorrento di tutti...La mareggiata a Sorrento

SORRENTO - Una mareggiata mette in ginocchio l’intero borgo di Marina Grande a Sorrento. Dopo poche settimane dal campanello d’allarme lanciato dal movimento civico Sorrento di Tutti, lo scorso 2 gennaio una violenta mareggiata ha messo in pericolo l’intero borgo marinaro. Agevolate dallo spostamento della scogliera avvenuto durante gli ultimi lavori di “riqualifica” promossi dall’amministrazione comunale, le onde hanno raggiunto i negozi alle spalle dell’arenile, completamente scomparso, e le abitazioni poste ai primi piani dei palazzi fronte strada. La facilità con cui l’acqua marina è arrivata sulla strada ha impressionato tantissimi abitanti, che indignati e scoraggiati hanno cercato di mettere in salvo quanto possibile. A nulla è servita la piccola scogliera posta nei pressi dell’arenile adiacente al molo. La forza delle onde l’ha letteralmente scavalcata per dirigersi verso le imbarcazioni. Le onde hanno invaso la strada pubblica in prossimità della Trattoria Emilia ma anche in altri punti della Marina Grande causando numerosi disagi. “Questo episodio –commenta Luigi Di Prisco, leader di Sorrento di tutti – evidenzia soltanto uno degli aspetti legati alla superficialità con cui sono stati eseguiti i lavori di riqualifica del borgo di Marina Grande, costati circa 5 milioni di euro. Già da tempo, il nostro movimento civico ha evidenziato il pericolo che avrebbe comportato lo spostamento della scogliera in caso di violente mareggiate, i fatti di oggi avvalorano tangibilmente i nostri dubbi.
Mi sembra giusto ribadire che anche altre opere realizzate continuano a suscitare notevoli perplessità: il rimpascimento dell’arenile effettuato con sabbia di fiume e terriccio ha provocato la crescita di erba mista a polvere rovinando la vecchia spiaggia di sabbia scura, i punti individuati per ormeggiare le navi da pesca non sono mai stati utilizzati perché il materiale con cui sono stati costruiti potrebbe danneggiare le imbarcazioni stesse in caso di sfregamento. Il tutto aggravato da spazi di manovra tra le barche all’interno del porticciolo troppo stretti per poter eseguire le normali operazioni di navigazione”. “A questo punto -conclude Luigi Di Prisco - la priorità è però la sicurezza: bisogna correre ai ripari in tempi brevi per impedire che si ripetano altre situazioni come quella dello scorso 2 gennaio. La sicurezza di persone, abitazioni, strade ed esercizi commerciali non può essere messa in secondo piano. Va immediatamente programmato un intervento di potenziamento della scogliera, in modo che le onde non possano più raggiungere la riva e la strada, provocando danni. Per quanto riguarda invece la spiaggia scomparsa sotto l’incalzare della mareggiata, già si parla di un nuovo rimpascimento: ci auguriamo che questa volta non venga effettuato con sabbia di fiume”.

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