Turismo e Costiera...Riflettiamo su quanto ha detto ieri il prof. Cercola a Vico Equense!
Ieri a Vico Equense, per iniziativa di Ilenia De Rosa, giornalista e direttrice dell'Agenzia "semioticand@", si è svolto un interessante meeting sul tema "comunicazione e cultura per rilanciare il turismo". Fra i tanti e qualificati relatori vogliamo sottolineare il contributo alla discussione dato dal prof. Raffaele Cercola, docente universitario di marketing territoriale (tralasciando gli altri numerosi e prestigiosi incarichi ricoperti), il quale ha affondato il dito nella piaga di un ragionamento sul quale si arrovellano da sempre in tanti e in ogni luogo, molti anche senza averne titoli o competenze. Ebbene Cercola ha evidenziato che il problema di ogni territorio, di ogni realtà a vocazione turistica e quindi anche dell'area costiera, è quello di operare una scelta a monte, strategica ai fini dell'offerta turistica che ne deriva e quindi in grado naturalmente di intercettare una domanda turistica coerente che proveniene dal mercato. Ed ha portato l'esempio di Torino, in Italia, ma anche di Barcellona in Spagna soffermandosi sulla querelle "grandi eventi si, grandi eventi no". Insomma è entrato nel merito di un ragionamento sul quale, per la verità, non si riesce seriamente a interloquire sia con le istituzioni locali, sia e soprattutto con gli operatori del settore dell'accoglienza. Quest'ultimi non sono soltanto o esclusivamente gli Albergatori che pur rappresentano la parte più consistente dell'imprenditoria turistica territoriale con l'offerta sul mercato di circa 12mila posti-letto, ma una varietà di operatori che si cimentano nell'esercizio dell'ospitalità ai turisti, stranieri e italiani, che "scelgono" di venire a Sorrento e in Penisola Sorrentina e realtà limitrofe per vacanza.
Se volessimo confrontarci nel merito della questione e identificare, secondo la logica di Cercola, la tipologia dell'offerta turistica sorrentina dovremmo compiere uno straordinario sforzo di fantasia per arrabattare un tentativo di risposta!
Eppure tutti pensano di avere in tasca la ricetta giusta, la soluzione ottimale per affermare e per promuovere nel mondo l'identità turistica di un territorio e trasformarla in fattore di crescita economica, di successo permanente!
Purtroppo non è assolutamente così e ciò per tutta una serie di ragioni che emergono da studi, analisi, confronti, esperienze e testimonianze in Italia e all'estero su cui però pochi si confrontano liberi dai vincoli cultural-imprenditoriali di cui sono pervasi. Anche la lodevole iniziativa annunciata qualche giorno fa dall'Amministrazione lubrense di attivare un "Osservatorio sul turismo" va in questa direzione a nostro avviso: di fronte a un oggettivo bisogno di trovare risposte ai problemi crescenti del turismo e del territorio, si cerca di far fronte comune per trovare delle risposte e con esse delle soluzioni. Su questo fronte ha ragione Gaetano Mastellone nel sostenere, non da oggi, che occorre lavorare a livello comprensoriale, istituire cioè una cabina di regia unica a supporto delle politiche turistiche di questo territorio se si intendono dare risposte concrete e che, ironia del ragionamento, partono da molto lontano e arrivano abbastanza lontano da quelli che sono gli interessi contingenti degli operatori per fronteggiare la crisi o il calo di ospiti.
Se non si conviene su questo punto, ovviamente identificandone le cause e indicando appropriate soluzioni, nessun Osservatorio e nessuna Eccellenza potrà fornire risposte concrete e lungimiranti per gli interessi vitali di quest'area che si "continua a definire baciata da Dio", ma dove per la verità, diciamolo fuor dai denti, gli uomini creati da Dio continuano a "sputargli in faccia" a questo territorio pretendendo di venderlo sul mercato turistico mondiale per far cassa...loro e basta!
(1 - continua)
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