A Piano la "guerra di natale" dei commercianti!
PIANO DI SORRENTO - La nascita della nuova associazione dei commercianti "Piano... Commerciale" rappresenta, fuor di dubbio, un fatto positivo perchè finalmente si sviluppa una dialettica tra gli operatori dei settori produttivi locali alle prese con svariati problemi di ordinaria e straordinaria amministrazione, ma soprattutto bisognosi di dare un senso e una prospettiva alla categoria anche attraverso un modo nuovo di lavorare.
Che l'Ascom si ritrovi orfana della parte più giovane che aveva "rianimato" l'associazione è un fatto quasi naturale: basta considerare i personaggi in campo per rendersene conto e per capire che c'è una differenza generazionale, di mentalità imprenditoriale e di prospettiva, di utilizzo dei nuovi strumenti di relazione e di comunicazione che rendono incompatibili ragionamenti e rapporti.
Inconciliabili perchè diversi, ciascuno legittimamente ambizioso di giocare un ruolo propulsivo per il settore e di cambiare le regole del gioco...o viceversa di mantenere quelle esistenti che, per la verità, non hanno prodotto frutti!
Quella dell'Ascom è stata sempre una politica svolta a ridosso dell'Amministrazione comunale, incapace di proporsi come interlocutore forte e credibile per la salvaguardia degli interessi legittimi degli associati.
L'Ascom dev'essere rifondata con una consultazione aperta e con la verifica a 360gradi di quanto sin qui ha fatto. E poi deve recuperare quella dignità per la quale un presidente non va in giro per negozi a chiedere contributi per Natale...E' fuori luogo e lascia supporre che qualcuno stia pure facendo il solito business legato alle feste. Piuttosto sia in grado di evitare che le bancarelle degli ambulanti stiano ben oltre il consentito in occasione della festa patronale! Ma ancora non ci si riesce ad emancipare da questa mentalità? Si deve cambiare registro e forse la frattura può servire anche a questo... Argomentare sui problemi del commercio, sulle questioni vere dei settori produttivi locali del tutto esclusi dai processi di sviluppo del territorio e dai radicali cambiamenti che investano la comunità peninsulare, nel bene e nel male, è quello che deve fare una moderna associazione di rappresentanza. Ma per farl odeve avere gli uomini giusti.
Di commercio tradizionale pianese ne è rimasto ben poco...Basta guardarsi intorno per vedere di quale natura sono gli esercizi commerciali di Piano. E quale identità ancora possono rappresentare o primato possono difendere? Piano comunque l'ha perduto questo primato di centro commerciale, non da oggi, e chiunque metta ogni tanto il naso fuori dalla Penisola se ne accorge...eccome!
Ben venga allora questa dialettica, ben vengano giovani energie a smuovere le acque e smettiamola di leggere tutto e sempre in chiave politica.
L'attuale classe dirigente amministrativa ha, inevitabilmente, le proprie responsabilità, ma sicuramente ha ereditato una gestione fatta di immobilismo e di cronaca indecisione con l'ex sindaco Luigi Iaccarino.
Il fatto stesso che non si riesce a uscire dall'ambito dei soliti nomi per guardare al futuro amministrativo della Città significa che nessuno è riuscito a sviluppare un dibattito in grado di attrarre energie, culture e professionalità nuove da impegnare nella pubblica amministrazione. Per questo se un merito va indubbiamente ascritto al sindaco Giovanni Ruggiero è stato quello di essere riuscito comunque a imporre la propria visione e il proprio metodo di lavoro, alla sua squadra e alla macchina amministrativa. Saranno i cittadini a giudicare fra un anno e mezzo, ma sicuramente un ritorno ai soliti personaggi non serve al Paese che deve essere in grado di guardare al futuro e di proiettarvicisi fuori da logiche troppo municipalistiche che non trovano più ragion d'essere.
In democrazia la dialettica, il confronto anche aspro ma costruttivo sono necessari. Hanno cominciato i commercianti ad animare la monotonia, lasciamoli fare e auguriamoci che serva a rivitalizzare un tessuto asfittico su cui ci sarebbero ben altre cose da dire...Ma non è questo il contesto, nè ci interessa!
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