giovedì 26 novembre 2009

Sant'Agnello, retroscena da chiarire sulla crisi e la sfida che attende Sagristani alla prova del nove!

SANT'AGNELLO - C'è un'altra verità dietro la crisi politica e amministrativa di Sant'Agnello e che solo in parte è emersa nel dibattito consiliare che si è svolto ieri. Una verità che traspare dalla lettura attenta dei documenti che tutti i Gruppi hanno presentato e depositato a verbale. Anche il Sindaco Gianmichele Orlando ha messo nero su bianco le sue riflessioni e le sue accuse, altre le ha pronunciate a voce immortalandole sui nastri del registratore. Nella discussione sono state usate parole pesanti, qualche volta sfuggite all'attenzione dei presenti per il loro reale significato. Si è parlato di paure e di condizionamenti, di regie esterne, di lavori pubblici per centinaia di migliaia di euro che sarebbero stati distratti ad interventi più importanti per il Paese pur di "accontentare" qualche assessore. Progetti inutili...Soldi sperperati o da sperperarsi in un momento di grave difficoltà. Nessuno che abbia chiesto spiegazioni al Primo Cittadino delle sue parole. E' evidente che ne sappia qualcosa in più di quello che ha detto in consiglio e di quello che non ha detto!
Il frazionamento del gruppo di maggioranza, il ricomporsi di una minoranza che si era divisa tutti all'insegna dell'andiamocene a casa pone interrogativi inquietanti, perchè la crisi che è esplosa a Sant'Agnello è una crisi della politica e degli interessi legati alla politica di cui sono interpreti tutti gli attori che recitano un copione in parte già scritto.
E' emersa anche un'altra novità, ai più sconosciuta o forse dimenticata. L'ha ricordata l'ex sindaco Pietro Sagristani e qualche Consigliere l'ha ripetuta in aula: nel 1994 fu un gruppetto di tre consiglieri, fra cui anche l'attuale sindaco Orlando (Nello Coppola e Franco Acampora gli altri due), a far commissariare il Comune di Sant'Agnello sbarrando la strada all'elezione a sindaco proprio di Sagristani a seguito della prematura scomparsa del primo cittadino, l'avv. Giuseppe Castellano. Seguì l'avvento di Sagristani che, magnanimo, "perdonò" quelli che furono considerati dei "traditori" al punto da essere espulsi dal partito popolare allora diretto da Giuseppe Coppola, oggi leader del gruppo "Nuovi Orizzonti". A distanza di 15 anni sembra consumarsi una vendetta postuma per quello che fu considerato un vero e proprio "affronto" dall'allora consigliere Sagristani che però già aveva rifiutato l'investitura a primo cittadino. Quello che si sta consumando oggi a Sant'Agnello non è, come può apparire da una lettura e da una conoscenza superficiale di uomini ed eventi, un duro confronto politico: piuttosto un durissimo scontro giocato sulla pelle della comunità locale che diventa strumento per giustificare una resa dei conti!
Il Sindaco ha chiesto al Consiglio comunale di esplicitare quali sono le ragioni concrete, le scelte operate e i progetti fatti o non fatti per i quali c'è dissenso e voglia di andarsene a casa. E' un quesito legittimo perchè gran parte di questi Amministratori non sa entrare nel merito dei problemi e si sofferma al "pettegolezzo" politico, non già alla critica, anche feroce e severa che l'ex sindaco Sagristani invece sviluppa molto apertamente e senza scrupoli! Evidentemente sa il fatto suo!
Almeno lui la partita se la sta giocando tutta...Molti dei Consiglieri che a lui intendono far riferimento sembrano non conoscere neanche quello di cui parlano. Nè sanno replicare a ragion veduta! Del resto lo afferma lo stesso Sagristani che su quegli uomini ha costruito dieci anni di governo che hanno cambiato Sant'Agnello - lo ha confermato anche Orlando ieri sera - ma dove tutti questi amministratori sono stati spettatori o hanno curato qualche piccolo orticello per gentile concessione del Capo.
Sant'Agnello oggi ha bisogno di recuperare una vitalità politica, un protagonismo nuovo di gente che non ha mani in pasta e che non intende mettercele in pasta...
Sicuramente il primo a essere cosciente di quest'aridità politica è proprio l'ex sindaco che, se si tornasse alle urne in primavera, certamente si ricandiderà, ma non potrà assolutamente ripresentarsi sulla scena con la stessa squadra o con gran parte di essa, cioè di chi oggi ha affossato quest'amministrazione che aveva un solo obiettivo: portare a compimento la programmazione avviata e non realizzata dalla precedente, come sta scritto nel programma elettorale e come è evidente che debba essere nella logica della continuità amministrativa e nel rispetto di scelte e azioni comunque condivise.
Qui si gioca la credibilità dell'uomo e del politico Sagristani che in tutta questa storia si sta assumendo una grandissima responsabilità agli occhi non solo dei Santanellesi: lo sta facendo alla luce del sole decretando, di fatto, anche la fine di quella generazione politica con cui ha condiviso almeno gli ultimi 10-12 anni e che oggi è protagonista, su entrambi i fronti, di uno spettacolo avvilente per una cittadina moderna.

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