SORRENTO - Perchè è uno scandalo che ll
centro-destra sorrenino riesca a trovare un accordo e si presenti agli elettori unito sul fronte amministrativo e su quello regionale? L'indiscrezione trapelata ieri, al termine della convention del
PDL che ha formalizzato la candidatura di
Marco Fiorentino alla regione, di un imminente accordo tra le "
opposte fazioni" del
centro-destra sorrentino altro non sarebbe che la
naturale evoluzione della dialettica interna a un'area politica la quale, superando logiche di contrapposizioni personali desuete, fa sistema per vincere una partita che non prevede rivincita: l'elezione del
successore di
Marco Fiorentino alla guida del
Comune e l'elezione del sindaco uscente nell'istituzione più importante e determinante per la tutela degli interessi del territorio, la
regione.

Quando il
PDL ieri mattina a Sorrento ha consegnato, per tramite l'On.
Nicola Cosentino e il Sen.
Raffaele Lauro nonchè l'implicito assenso dell'On.
Paolo Russo, il
futuro di Sorrento e della Penisola Sorrentina nelle mani di
Marco Fiorentino ha fatto una
scelta precisa, chiara, sulla quale più che dividersi occorre riflettere:
queste elezioni regionali sono l'unica occasione per la Costiera sorrentina di tornare a ricoprire un ruolo decisisvo per la tutela dei propri legittimi interessi e, come ha dichiarato
Cosentino,
oggi in tutta l'area non c'è oggettivamente altra candidatura ipotizzabile. Per questo
Fiorentino è stato candidato da
Cosentino - che ricordiamolo è il
plenipotenziario del PDL in Campania - non solo a diventare
consigliere regionale, ma di far parte della
squadra di governo che, in caso di vittoria, affiancherà l'On.
Stefano Caldoro alla guida della Regione Campania dopo i 15 anni di gestione del
centro-sinistra. Questi sono
fatti, che tutti hanno potuto ascoltare nel
Teatro Tasso sabato mattina e che
menti di media intelligenza possono condividere se hanno dimestichezza con la politica. Se il
PDL sorrentino rappresentato da
Giuseppe Stinga (al quale nessuno disconosce gli importanti meriti per aver traghettato il partito in un momento critico, cioè dalla crisi di
Forza Italia al
PDL unificato con
AN) non è ancora consapevole del significato di quanto è avvenuto ieri a Sorrento, sotto i loro stessi occhi, allora vuol dire che siamo all'anno zero della politica.

La candidatura di
Fiorentino alle
regionali nella lista del
PDL gli conferisce il titolo di
massimo rappresentante del partito a livello territoriale, riconosciuto dai vertici che governano il
PDL che gli hanno affidato la
missione di portare nel futuro consiglio regionale la rappresentanza di Sorrento e della Costiera. Se gli avversari, o presunti tali di
Fiorentino, volevano che questa rappresentanza non si concretizzasse con un'investitura elettorale che è sottoposta al consenso elettorale e quindi prossima alla "
consacrazione" nel pieno e coerente rispetto del "
verbo berlusconiano", allora avrebbero dovuto evitare che ciò avvenisse, argomentando e contrapponendo alternative all'investitura di
Fiorentino. Questa è la
realpolitick di cui parlavamo nel nostro
post di ieri e, volente o nolente, bisogna fare i conti con questa realtà da parte di tutti...A meno che di non voler essere considerati degli
sprovveduti della politica per i quali, consentitecelo, non c'è posto sull'attuale scenario locale e nazionale.
E veniamo a
Sorrento e alla elezioni amministrative:
Giuseppe Cuomo è stato proposto sulla scena da
Marco Fiorentino e compagni e quanto dichiarato nella conferenza stampa del
30 dicembre scorso, per chi ha poca memoria, costituisce un
punto di partenza di ogni ragionamento anche rispetto agli sviluppi che intanto sono intervenuti.
Cuomo sarà candidato sindaco e rappresenterà comunque un modo diverso di fare il Sindaco a Sorrento pur coagulando attorno a sè gli stessi interessi e le stesse forze che hanno sostenuto sin qui
Marco Fiorentino. Il "
cappello politico" che
Pietro Sagristani, leader dell'
UDC, ha inteso mettere sulla candidatura di
Giuseppe Cuomo, per chi è un attento lettore dei fatti politici locali, non ha alcun significato perchè, senza offesa per chicchessia, nè
Sagristani nè
Raffaele Apreda hanno la forza di imporre e di sostenere l'elezione del futuro sindaco di Sorrento. E questo lo sanno bene l'uno e l'altro dei due
consiglieri provinciali, tanto più che
Apreda senza il sostegno di
Marco Fiorentino non sarebbe mai riuscito ad approdare nel Consiglio provinciale di Napoli.
Stando così i fatti
Stinga e compagni devono farsi carico di scegliere da che parte stare, visto che il Sen.
Raffaele Lauro, "
battezzando Fiorentino" e
rivendicando la primogenitura della designazione elettorale ha di fatto scelto chi rappresenta il
PDL a Sorrento, cioè il partito di cui egli è Senatore della Repubblica.
In più il
Senatore, nel suo intervento al Tasso, ha delineato scenari molto importanti per il futuro della Penisola Sorrentina, sul piano politico e su quello del
protagonismo della Regione Campania rispetto alle politiche di rinascita del Mezzogiorno d'Italia.
Sorrento avrà anche un
deputato, oltre al
senatore, ai
consiglieri provinciali e a quello
regionale e queste cose, ci sia consentito, si programmano e soprattutto si negoziano!
Da quello che decideranno nelle prossime ore gli uomini del
PDL sorrentino per le amministrative locali, si comprenderà se sono parte integrante o meno del
progetto per Sorrento e per la Penisola che hanno elaborato Nicola Cosentino, Raffaele Lauro e Paolo Russo. Tutto il resto fa parte della dialettica locale che poco o nulla ha a che fare con la politica che conta!
Etichette: elezioni regionali 2010
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